Juve e Roma si stoppano
Iaquinta gol, Totti si sblocca
A Torino finisce 1-1: vantaggio del centravanti in spettacolare girata su assist di Aquilani, pareggio su rigore dl capitano che così rompe un lungo digiuno in campionato. Predominio territoriale dei giallorossi, bianconeri pericolosi nelle ripartenze in velocità
MILANO, 13 novembre 2010 - Chi vince si rilancia in chiave scudetto, si diceva alla vigilia. E infatti non vince nessuno. Un gol a testa, un punto a testa, Juve e Roma non sanno se rammaricarsi per l'occasione perduta o se compiacersi per aver passato indenni la giornata. Le Juve infatti è in continua emergenza, ma infila l'11° risultato utile consecutivo fra tutte le competizioni (ma sono 7 pari) e trova un pareggio nonostante debba chiudersi spesso in difesa. La Roma ha assenze importanti, trova il suo secondo punto in campionato lontano dall'Olimpico, il 14° nelle ultime sei giornate. Insomma, conferma di essere guarita, e poi rimonta una gara che si era messa male per il gol di Iaquinta. Ora non resta che stare a guardare le altre: se continuano a andare piano, Delneri e Ranieri possono tornare in corsa davvero.
I GOL — Un gol bellissimo e un digiuno interrotto. Il gol del vantaggio della Juve è frutto di una doppia giocata: la prima è quella di Aquilani, che prima salta Greco con un tunnel, e poi si inventa un assist per Iaquinta. La seconda è proprio del centravanti, che lascia rimbalzare la palla e non ci pensa due volte prima di provare una girata difficile ma che riesce benissimo. E' il 35', il vantaggio durerà non più di un quarto d'ora. Il rigore che vale l'1-1 chiude anche un digiuno lungo, lunghissimo: Totti non segnava in campionato dal 9 maggio scorso, aveva segnato solo in Champions a Basilea e sempre dal dischetto. Al 49' non fallisce un rigore concesso all'ultimo secondo del primo tempo per un fallo di mano di Pepe (netto, e in area) su punizione dello stesso Totti. Il capitano giallorosso poi zittisce il pubblico, alzando la temperatura di una gara che si era scaldata già per un contatto in area fra Mexes e Chiellini in scivolata: la Roma aveva reclamato inutilmente.
DEL PIERO E TOTTI — E' stata anche la partita delle staffette, per i numeri 10. Alessandro Del Piero parte in panchina, entra al 9' del secondo tempo, al posto del goleador bianconero Iaquinta. Ale stavolta non riuscirà a combinare granché: resta per lo più fuori dal gioco, non trova lo spazio per concludere. Francesco Totti invece parte titolare, mandando in panchina nientemeno che Borriello: il capitano fa il suo, trova il gol, prova a distribuire palloni. Rientra spesso, però, a cercar palloni a centrocampo, e la cosa finisce col lasciar solo Vucinic, che resterà piuttosto fuori dal gioco. Lascia il posto a Borriello al 23' della ripresa, ma il centravanti avrà pochissimi palloni giocabili.
ASSETTI TATTICI — Le due squadre interpretano la gara in modo molto diverso: la Juve si raccoglie a protezione della sua area, ed è compatta e veloce a ripartire. La Roma gioca con una difesa molto alta, prova a mettere in fuorigioco Iaquinta, occupa stabilmente la metà campo avversaria, facendo possesso palla. Il predominio territoriale è netto, ma quando la Juve riparte è pericolosa, veloce, specie se la palla passa per i piedi di Aquilani. Occasioni su entrambi i fronti, quindi, parate di Storari su Menez (nel primo tempo) e di Julio Sergio su Quagliarella (nella ripresa).
JUVE, GRAN AQUILANI — La Juve per tutto il primo tempo viaggia sulle giocate di Aquilani, che non si commuove affatto per i teneri saluti dei suoi ex compagni. Alberto per un tempo gode di buoni spazi e li sfrutta alla grande: non solo l'assist, ma anche cambi di gioco e passaggi sempre precisi. Tanto più che al suo fianco non c'è il miglior Felipe Melo, che ne azzecca poche in fase di costruzione. Poi nella ripresa Aquilani cala, ma si dà il cambio con Pepe, altro romano che invece sale non solo nella quantità, ma anche un po' in qualità, con qualche cross pericoloso. Le assenze portano alla seconda gara da titolare per Sorensen, fuori ruolo a destra, che dimostra di aver superato l'emozione e di essere giocatore interessante. A sinistra parte Grosso (terza da titolare di fila, in crescita), che poi per un problema alla caviglia lascia spazio all'esordio di Traoré, che parte con corsa, discese e qualche errore in appoggio. Piano piano la Juve recupera i pezzi: si resta in emergenza comunque, e la cosa dovrebbe contare anche nel momento di valutare il pareggio interno.
ROMA, GRAN MEXES — Assenze importanti anche in casa Roma, che dimostra la personalità di una squadra uscita dalla crisi. Mexes è ottimo in difesa, con chiusure che mettono pezze, Greco dimostra di non essere solo un azzardo di Ranieri, Menez è l'uomo che a tratti accende la squadra. Quando troverà più continuità, anche all'interno del match, farà il salto di qualità. E con lui potrà farlo la Roma, che magari non completerà una rimonta come quella della scorsa stagione, ma che se le altre continuano a rallentare, può dire la sua.
IL TABELLINOJUVENTUS-ROMA 1-1MARCATORI Iaquinta (J) al 35', Totti (R) , su rigore, al 50' p.t.
JUVENTUS (4-4-2) Storari; Sorensen, Bonucci, Chiellini, Grosso (dal 1' s.t. Traorè); Pepe, Aquilani, F.Melo, Marchisio (dal 31' s.t. Amauri); Iaquinta (dal 9' s.t. Del Piero), Quagliarella. (Costantino, Salihamidzic, Sissoko, Lanzafame). All. Delneri.
ROMA (4-3-1-2) Julio Sergio; Cassetti (dal 1' s.t. Rosi), Mexes, N.Burdisso, Riise; Simplicio, De Rossi, Greco (dal 30' s.t. Brighi); Menez; Totti (dal 23' s.t. Borriello), Vucinic. (Lobont, P.Castellini, J.Baptista, Adriano). All. Ranieri.
ARBITRO Rizzoli, di Bologna.
NOTE Ammoniti Pepe per comportamento non regolamentare; Menez e Greco per gioco scorretto. Angoli 2-5. Fuorigioco 6-0. Recuperi: p.t. 1'; s.t. 4'.