La Juve compie 113 anni, fa festa anche Krasic
Festeggiamenti bianconera in Comune pensando al Salisburgo. Il 1° novembre 1897 in un’officina di corso Re Umberto la fondazione. Alla riunione, quasi carbonara, presero parte 15 ragazzi. Compleanno del serbo che ne fa 26
TORINO, 1 novembre - Era un lunedì come oggi e nell’officina dei fratelli Canfari, in corso Re Umberto 42, faceva un freddo cane. C’era il Re del Belgio in visita a Milano, si era registrato un terremoto in Turchia e il giorno prima al Velodromo Umberto I si era svolto un triangolare di “foot-ball” (rigorosamente staccato secondo la grafia dell’epoca) con squadre poi scomparse, la Ginnastica Torino, l’Internazionale Torino e l’Fc Torinese. La Stampa scriveva: «Una lode speciale va attribuita agli organizzatori di queste gare, che mirano a popolarizzare questo giuoco, utile alla gioventù e già tanto popolare». Fra gli spettatori c’erano anche i fratelli Canfari, Eugenio ed Enrico (tenente dell’esercito caduto sull’Isonzo nel 1915), che si erano appassionati al nuovo sport e condividevano la passione con alcuni studenti del Massimo D’Azeglio, il liceo classico a qualche isolato dalla loro officina meccanica. Si trovavano sulla leggendaria panchina che stava nello spartitraffico del corso, luogo di appuntamento per raggruppare i giocatori necessari a improvvisare sfide nella vecchia Piazza d’Armi.
IN QUINDICI - L’idea di fondare un foot-ball club frullava in quel gruppo di ragazzi già da qualche tempo. E il grande appuntamento per la riunione era stato fissato per la sera del primo novembre. Unico luogo disponibile era l’officina dei Canfari, dove cassette di legno si trasformarono in sedie: «I presenti in tutto non passavano la quindicina, il più vecchio, a parte Enrico Canfari ventenne, aveva diciassette anni, gli altri tutti sotto i tre lustri» , scriveva Sandro Zambelli, fondatore di Hurrà Juventus.
SPIRITO - Centotredici anni dopo l’età media della squadra è leggermente più alta, ma lo spirito messo in campo a San Siro sembra essere lo stesso di allora, quando la passione andava oltre tutto e innaffiava il seme della leggenda. Nessuno dei presenti a quella riunione, quasi carbonara, poteva immaginare che oltre un secolo dopo la loro creatura fosse così grande e importante, eppure nei primi anni di vita non trascurarono niente, facendo crescere l’orgoglio della piccola e giovane società.
DESTINO - Lo stesso orgoglio che 113 anni dopo ha provato Milos Krasic, che questo club ha scelto con determinazione e del quale si è subito sentito parte. Forse perché è nato il 1° novembre, proprio come la Juve, anche se nel 1984, quando moriva Eduardo De Filippo e la squadra di Platinie Boniek era in testa al campionato mentre teneva banco proprio una polemica legata a dichiarazioni critiche del polacco (multato da Boniperti). A Kosovska Mitrovica non se ne sapeva nulla, ma il destino stava già ricamando in bianco e nero.
