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| CITAZIONE Sembra che tra Cassano e la Sampdoria, questa volta sia proprio finita, Garrone ha chiesto la rescissione del contratto. La società non sembra disposta a tornare indietro nelle sue decisioni.
Sembra proprio finita l'avventura di Antonio Cassano con la maglia della Sampdoria. La lite con il presidente Garrone per la mancata partecipazione alla cerimonia del premio "Rete d'Argento" (lite alla quale hanno assistito anche due tesserati della squadra, durante la quale si dice che le reazioni di Cassano siano state d'ira vera e propria) e il successivo rifiuto di presentare delle scuse ufficiali alla squadra ed al patron, ha portato la società blucerchiata ad emettere ieri un comunicato ufficiale nel quale si dichiara di aver inoltrato richiesta per prendere provvedimenti disciplinari nei confronti del giocatore (non appena gli verrà notificato il telegramma diventerà efficace la sospensione dall'attività agonistica); nella tarda mattinata di oggi è arrivata la conferma della richiesta di ottenere la rescissione del contratto (lo riporta l'Ansa) inviata al Collegio Arbitrale della Lega Calcio.
Cerca di spiegare quanto successo (ed anche il comportamento di Cassano) il suo procuratore, l'avvocato Giuseppe Bozzo: "Anche se il direttore sportivo Tosi gli ha detto di non presentarsi al campo lui oggi ci andrà comunque. Antonio il giorno prima della richiesta di Garrone aveva detto no a tanti soldi per stare con la moglie Carolina, quindi per coerenza il giorno dopo ha deciso di comportarsi allo stesso modo. Fra lui e il presidente la vicenda si era chiusa mercoledì, ma poi il d.g. Gasparin ha convocato Cassano per dirgli che servivano anche le scuse scritte. E' una rottura insanabile? Onestamente la vedo molto dura, ma lavorerò con lui perché ciò possa avvenire e, comunque, tutelerò Antonio in tutte le sedi". Alla base della rottura c'è stato anche il rifiuto di Cassano di firmare non delle semplici scuse scritte, ma una vera e proprio documento nel quale confermava i presunti fatti che sarebbero avvenuti.
Se Bozzo ha qualche dubbio, non ci sono dubbi per il presidente Garrone. Il quale chiederà la rescissione unilaterale del contratto per giusta causa (la questione arriverà presumibilmente al Collegio Arbitrale della Lega Calcio), rinunciando così (potenzialmente) a 20 milioni di euro, denaro che avrebbe potuto incassare dalla cessione del barese. Che, a causa della sospensione dall'attività agonistica ed a "causa" del codice etico che vige in nazionale, dovrà anche rinunciare alla maglia azzurra sin quando la situazione non troverà una soluzione definitiva. Così come in passato, adesso per il futuro di FantAntonio si aprono diverse strade: quelle italiane (Inter, Juventus e Milan), ma anche quelle straniere (Premier League con il Manchester City). Personalmente la vedo dura che Garrone voglia addirittura privarsi dei 20 milioni che la cessione di Cassano porterebbe... Comunque Cassano a gennaio o al massimo a giugno cambierà squadra, visto anche l'ingaggio che percepisce, Garrone ne farà a meno...
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