Lazio da record, Reja vede Eriksson
La Lazio di Reja comincia a far paura. E a far sognare sul serio. Una partenza a razzo con risultati importanti e numeri da capogiro che viaggiano di pari passo. Di solito quando c’è questo mix il successo è praticamente garantito o quasi. Male che vada sarà Europa League, altrimenti qualcosa di inaspettato. Nessuno pensa allo scudetto, ovviamente, ma la storia del campionato e soprattutto quella della Lazio sostiene che quando la squadra biancoceleste parte così bene, ovvero quando si supera quota quindici punti dopo sette giornate, alla fine succede sempre qualcosa di buono. Ma questo è un altro discorso. Come lo è, senza dubbio, quel salto di undici anni all’indietro. Già perché solo una Lazio negli ultimi vent’anni è riuscita a fare meglio. Fu quella di Sven Goran Eriksson che al terzo anno, stagione ’99-’00, quella dello scudetto, conquistò diciasette punti dopo sette giornate. Uno solo in più rispetto a quella di Edy Reja. Un dato che può dir tutto o niente, magari restare li dov’è, ma esiste ed è giusto sottolinearlo. Questo, però, è solo l’inizio del cammino di una squadra che sta sorprendendo tutti, persino gli stessi protagonisti.
Se da una parte c’è una formazione di sostanza e qualità, che sa come e quando affondare e far male, dall’altra siamo davanti a dati e numeri che non solo legittimano il primato solitario in classifica, ma danno consistenza e forza a questa inedita Lazio. Che, tanto per cominciare, ha sette punti in più della disastrata squadra di Davide Ballardini a questo punto del campionato. Fino adesso è l’unica e sola ad aver avuto un simile miglioramento. Nemmeno il sorprendente Napoli o il ritrovato Milan (che l’anno scorso partì malissimo) sono riusciti a fare meglio, tanto che hanno cinque punti in più. Ma i numeri in questione sono ancora parecchi. E ognuno di loro importante, anche perché al momento rappresentano il record del campionato in corso.
La Lazio è prima per il massimo dei punti ottenuti in trasferta, nove, se non altro perché è la squadra che ha vinto più di tutti lontano da casa. Dopo sette giornate è tra quelle che ha disputato più partite fuori, quattro, perdendone una, la prima di campionato a Genova con la Samp, ma vinto tre volte di fila con Fiorentina, Chievo e quella di domenica scorsa a Bari. Nessuno è riuscito a fare meglio. Anzi, Reja, che al san Nicola ha conquistato la cinquantesima vittoria in serie A, in questo avvio di stagione è riuscito addirittura a perfezionarsi, andando a conquistare il maggior numero di successi, cinque, meglio di corazzate come Inter, Milan e Juventus. Un trend positivo, non c’è che dire, soprattutto se si va a sommarlo con quello della passata stagione con ventidue partite alle spalle, dodici vittorie, sei sconfitte e quattro pareggi, con quaranta punti all’attivo a cavallo dei due campionati. Per tornare al presente e proseguire nei numeri di questa squadra, c’è da registrare una sola sconfitta, e nessuna in casa, piccolo ma importante primato che ha assieme a Inter e Milan.
Come si sa il segreto di questa Lazio è il gruppo. Una delle debolezze, se non la debolezza maggiore dell’anno scorso, ora è diventato il punto di forza. E i meriti vanno all’allenatore che fino ad ora è riuscito a impiegare ben ventuno giocatori dei venticinque che ha a disposizione e tra questi figurano i due portieri Bizzarri e Berni. Solo la Roma è riuscita a fare meglio. Un altro dato di squadra che fa riflettere e capire molte cose sono i giocatori andati a segno fino ad ora, sette. Un numero che si ripete spesso. E i magnifici in questo caso sono Hernanes, Mauri e Floccari, che hanno segnato due reti ciascuno, con l’aggiunta di Zarate, Kozak, Rocchi e Ledesma, con una a testa. Per un totale di dieci gol realizzati, il quinto attacco della serie A. Discorso completamente diverso per il reparto arretrato. Sono cinque le reti subite in sette partite, ma tutte nelle prime quattro giornate. Per ora la difesa della Lazio è seconda solo all’Inter. La certezza è che i numeri danno ragione al lavoro di Reja e della sua squadra. Una Lazio che fa sognare voli d’altri tempi.
