La Lazio continua il suo volo:
vince anche contro il Brescia
Secondo gol in 6 gare per Mauri. In attesa di Inter-Juventus, la Lazio si gode il primato solitario.
ROMA – Repetita juvant, dicevano i latini. E Reja coglie il suggerimento alla lettera. Dove potrà arrivare questa Lazio? Reja reggerà? “Dipende dalla bottega romana, comunque è da Champions” aveva detto il suo amico di una vita Fabio Capello a Germano Bovolenta della Gazzetta dello Sport. Bene, in quella bottega di inizio stagione sembra esserci tanto, tutto l’occorrente per fare una grande annata. Nella bottega romana c’è la vittoria, quella si, c’è il primato in classifica, quello anche, ma manca un ingrediente che alla lunga sarà sempre necessario: la fantasia di Hernanes e Zarate, oggi meno incisivi del solito. Questione di pelo nell'uovo.
FORMAZIONI – Reja conferma per la prima volta lo schieramento della giornata precedente, con l’eccezione di Ledesma che torna al posto dell’infortunato Matuzalem. Inchini preferisce Zambelli a Berardi sulla destra.
LA PARTITA – Si preannuncia spettacolare ma in realtà appare da subito molto bloccata, anche se è il Brescia a cercare più spesso la via del gol (Zambelli, Cordova e Diamanti ci provano tutti da fuori nei primi 20 minuti). La difesa bresciana è preparata: stronca sempre le maggiori fonti di gioco della Lazio. Da Hernanes a Zarate passando per Floccari e Mauri. Non è un caso che la prima occasione del primo tempo capiti sui piedi di Brocchi (gran tiro da fuori su cui Sereni distende la manona destra, deviando in angolo). Solo le mosse a sorpresa possono sorprendere il Brescia: i tiri da fuori area, i tacchi e i colpi di testa di Zarate. Non è proprio una sorpresa invece la punizione con cui al 35’ l’argentino sfiora il gol: Sereni infatti si fa trovare pronto. La gara vive di fiammate. La flemma dei giocatori in campo sembra però essere una costante anche degli altri campi di A, visto che nelle tre partite precedenti a questa, vengono segnati appena 3 gol e nei primi tempi delle altre cinque il tabellone dell’Olimpico rumoreggia più per segnalare il tempo trascorso (ogni 10 minuti, quindi 4 volte) che per avvisare gli spettatori dei gol degli altri campi (appena 3 di cui 2 su un campo solo, Firenze). Scintille nel finale di primo tempo: prima è Bega che tenta di ostacolare Muslera mentre il portiere si appresta al rinvio; poi è Hetemaj a contendersi una palla inattiva con Lichtsteiner. Il centrale delle Rondinelle è bravissimo a sventare da terra una conclusione ravvicinata di Floccari quando manca un minuto alla fine del primo tempo. È il preludio al gol di Mauri: il centrocampista, sempre più in aria di nazionale, si inserisce alla perfezione su un assist di Hernanes ed infila Sereni in uscita.
Nella ripresa si apre qualche spazio in più, anche se il tema tattico è lo stesso de i primi minuti del primo tempo: Brescia che spinge e Lazio che riparte. Per Reja e Inchini però le cose devono cambiare tanto che contemporaneamente fanno il loro ingresso sia Bresciano che Possanzini. Tatticamente cambia poco se non il fatto che Mauri si piazza dietro Zarate (a sua volta sostituito da Rocchi pochi minuti dopo) e Floccari e Bresciano va a rimpolpare la linea mediana. Reja insomma è abile ad accorgersi in tempo che Lazio-Brescia non è una gara che sarà decisa da colpi di genio, ma da fatica e sudore. Poco dopo infatti Eder vince il duello tutto brasiliano con Dias e lascia partire un bolide che Muslera è abile a deviare in angolo. Di fatto è la prima vera palla gol per i biancoblu (oggi in completo arancione). L’espulsione di Diamanti ad un quarto d’ora dalla fine sentenzia definitivamente l’uscita dal campo della creatività. Rischio di “lapide” quando Eder cade in area per un contatto con Lichtsteiner. Nel finale di gara Ledesma ci prova con un gran tiro da fuori e il Brescia tenta di assediare il fortino biancazzurro, ma la retroguardia laziale si chiude bene anche stavolta, portando a casa la seconda porta involata consecutiva.
LA CHIAVE – Il confronto è molto equilibrato, come dicono i numeri. La Lazio infatti non prevale in maniera esagerata né dal punto di vista del possesso palla, né da quello del vantaggio territoriale, né tanto meno dal punto di vista dei tiri. La costruzione del gioco alla fine risulta determinante, come si vede al momento del gol. Se Hernanes riesce a fare l’assist vincente anche in una partita in cui dimostra di non essere in giornata, vuol dire che la Lazio sta dimostrando ampiamente una serie di qualità che non si limitano all’umore. La costanza e la forza d’altronde, sono le virtù dei forti.
LA LAZIO – La squadra di Reja è quella che ha segnato più reti nell’ultima mezzora. Contro il Brescia invece quei minuti servono ad amministrare e a cercare il colpo del KO, perché il gol arriva a ridosso della fine del primo tempo. Psicologicamente, da sempre il momento migliore per sbloccare una partita. A proposito di momenti “freudiani” Reja è bravo ad intuire che non è una gara da artisti e toglie Hernanes e Zarate al momento giusto. Ne preserva il talento in vista di partite più adatte.
IL BRESCIA – Il Brescia (il cui monte ingaggi totale ammonta a 13 milioni e mezzo, ovvero quanto è costato Hernanes alla Lazio) non riesce a portare via punti dall’Olimpico e conferma la sua allergia al pareggio (3 vittorie e 3 sconfitte in queste prime 6 gare di campionato). La squadra di Inchini non conosce mezze misure, anche nella partita fin qui più equilibrata dell’anno. Le Rondinelle provano anche a travestirsi da aquile (ancora brividi quando vola Olimpia), tentando l’assalto nei minuti finali (il periodo di gioco in cui la Lazio ha segnato 6 dei suoi 8 gol), ma ogni tentativo risulterà vano.
Il tabellino di Lazio-Brescia:LAZIO (4-3-1-2): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma, Mauri; Hernanes (59’ Bresciano); Floccari (85’ Foggia), Zarate (65’ Rocchi).
A disp.: Berni, Stendardo, Cavanda, Kozak.
All. Reja
BRESCIA (4-3-1-2): Sereni; Zambelli, Bega, Martinez, Dallamano; Hetemaj, Cordova (90’ Budel), Baiocco (70’ Koné); Diamanti; Eder, Caracciolo (60’ Possanzini).
A disp.: Arcari, Berardi, De Maio, Filippini.
All. Iachini
Arbitro: Celi di Campobasso (Padovan, Musolino/Calvarese)
Marcatore: 45’ Mauri
Ammoniti: Bresciano (L); Diamanti, Bega (B)
Espulsi: Diamanti al 74’ per somma di ammonizioni
Recuperi: 1’ pt; 4’ st
Spettatori: 28.000 circa (Ospiti: 300)
Le pagelle Lazio: MUSLERA 7: Dopo sei minuti compie il primo intervento sulla botta da fuori di Zambelli. Poi il Brescia lo impensierisce soprattutto con alcuni traversoni provenienti dalle corsie laterali: l'estremo difensore uruguaiano, però, risponde a dovere colpo su colpo, eludendo le iniziative delle Rondinelle. Compie un mezzo miracolo intorno al 60' su una conclusione ravvicinata di Eder. Sicurezza.
LICHTSTEINER 7: Il solito furetto. Spinge a tratti sulla corsia di competenza con piglio ed intraprendenza mettendo, specie nei primi venti minuti, in seria difficoltà Dallamano. Col passare dei minuti arretra il proprio baricentro e pensa maggiormente a contenere. Al 26' con un destro velenoso tenta la gioia personale ma Sereni blocca. Chiude bene ogni varco, scalando con
BIAVA 7: Reja lo ha promosso titolare ad inizio stagione, il centrale ex Genoa ormai non è più una sorpresa. Contiene con astuzia tattica e tanta determinazione un avversario arcigno come Caracciolo, annullandolo completamente come già fatto nelle scorse settimane con Ibrahimovic e Pellissier. E' uno dei pilastri di questa squadra.
DIAS 6,5: Attento e sicuro non si fa sorprendere dalla velocità di Eder. Controlla con le buone e con le cattive lo stantuffo brasiliano regalando sicurezza all'intero reparto arretrato. Forma con Biava una coppia di sicuro affidamento. Diga.
RADU 7: Cresce a vista d'occhio partita dopo partita. Tiene bene la posizione, non si fa saltare praticamente mai da Zambelli e prende coraggio in fase di ripartenza, sostenendo l'azione di Mauri. Reja crede nelle sue potenzialità da tornante mancino, il rumeno lo ripaga con un'ottima prestazione.
BROCCHI 6,5: Ordinato e diligente in mezzo al campo, dona muscoli e polmoni ad un reparto che soffre sin troppo la scarsa vena odierna di Hernanes. Tanto lavoro ed anche una pericolosa conclusione dal limite che fa venire i brividi a Sereni. Corridore.
LEDESMA 6: Nel primo tempo non lo si vede praticamente mai e per un regista della sua importanza non è un fattore certamente positivo. Esce alla distanza, organizzando in maniera maggiormente ordinata la manovra e sfiorando il 2-0 a venti minuti dal termine con un fendente dal limite.
MAURI 7: Promosso capitano, sfodera l'ennesima prova di sostanza e qualità nel terzetto di centrocampisti schierato da mister Reja. Bravissimo ancora una volta negli inserimenti senza palla, ha il merito di suggerire il passaggio ad Hernanes e di realizzare con un ottimo diagonale l'1-0 biancoceleste. E' la vera luce di questa squadra. Sempre più importante il suo apporto sia in fase offensiva che in quella di contenimento. Giocatore a 360 °C.
HERNANES 6: Sembra non essere la sua giornata: nei primi 44 minuti, infatti, sbaglia numerosi appoggi e si intestardisce in dribbling inutili e dannosi per lo sviluppo della manovra. Poi ad un minuto dal duplice fischio finale, tira fuori dal cilindro la solita magia e regala a Mauri un assist al bacio che il brianzolo trasforma in gol. Resta, però, l'unico acuto di una giornata vissuta davvero al di sotto delle aspettative. Meriterebbe un voto al di sotto della sufficienza, ma c'è da dire che il suggerimento per Mauri risulta essere, ai fini del risultato finale, decisivo.
dal 59'
BRESCIANO 6: Entra al posto di uno spaesato Hernanes e si piazza accanto a Ledesma e Brocchi, con il conseguente spostamento di Mauri dietro le due punte. Fa il suo, andando anche ad un passo dalla realizzazione con un paio di conclusioni da fuori. Volitivo.
FLOCCARI 6: Ha l'occasione giusta ad una manciata di secondi dalla fine della prima frazione ma Bega lo stoppa incredibilmente da terra. Fa, come sempre, tanto movimento, venendo a prendere palla anche sulla fascia e rappresentando un punto di riferimento in mezzo all'area di rigore avversaria molto importante.
Dal 85' FOGGIA S.V.
ZARATE 5,5: Risveglia l'Olimpico dal torpore in cui era caduto nei primi 35 minuti con una punizione delle sue che Sereni smanaccia in angolo. Per il resto, però, incide poco sulla gara. Si mette, ancora una volta, a disposizione della squadra giocando con semplicita ma non riuscendo quasi mai a trovare il guizzo giusto. Piccolo passo indietro rispetto a Verona ma i presupposti per vivere una stagione da protagonista ci sono tutti.
dal 64'
ROCCHI 6: Partita di grande generosità quella del numero 9 biancoceleste. Entra in campo con lo spirito di un ragazzino mettendosi a competa disposizione e sacrificandosi anche in fase di ripiegamento sulla fascia destra.
REJA 7: Conferma per 10/11 la squadra che ha sconfitto sette giorni fa il Chievo a Verona ma nel primo tempo il gioco biancoceleste stenta ad essere fluido come quello della scorsa settimana. Nella ripresa toglie uno spento Hernanes inserendo Bresciano e la squadra ritrova maggiore compattezza.
Mauri a Sky: "Vittoria importante, ma dobbiamo chiudere prima le partite... Champions? E' ancora presto..."
Al termine del match è ritornato a parlare ai microfoni di Sky il capocannoniere della Lazio Stefano Mauri, che ha commentato l’ennesima vittoria della compagine biancoceleste: “Dobbiamo rimanere con i piedi per terra mancano ancora molte partite. Secondo il mio parere soffriamo ancora molto perché non riusciamo a chiudere i match in anticipo. Ad esempio oggi dobbiamo ring razziare anche Nando (Muslera, ndr) se abbiamo portato a casa la vittoria. Champions? Non si può parlare di Champions adesso, se dopo 38 giornate siamo al quarto posto, allora vuol dire che oggi abbiamo raggiunto l’obiettivo. Nazionale? Certo che penso, sarebbe un sogno. Per, come ho detto prima manca ancora molto e quindi bisogna continuare a far bene”, ha concluso il centrocampista biancoceleste.
Edited by ~VIKING~™ - 3/10/2010, 18:41