TORINO, 28 settembre
L’integrazione di Milos Krasic nella Juve procede veloce quanto quella tecnico-tattica e i risultati arrivano sotto forma di gol e un contributo sempre crescente al gioco. E poi ci sono i tifosi. La vera benzina di Krasic, che da quando è arrivato a Torino, non ha smesso di stupirsi per l’affetto nei suoi confronti. Non se l’aspettava, lui straniero e con un nome poco altisonante, di conquistare così rapidamente il popolo juventino. E continua a dirlo ai suoi amici serbi:
«Sentire i tifosi che cantano il mio nome è un’emozione alla quale non riesco ad abituarmi. La prima volta mi ha fatto venire la pelle d’oca, ma anche nelle volte successive quando sento che gridano Milos Krasic mi batte forte il cuore. Non mi vergogno ad ammetterlo: mi commuove. Domenica sera, anche prima che facessi gol, cantavano per me: in quel momento ho deciso che alla fine della partita sarei andato sotto la curva e avrei regalato la mia maglia. È il minimo che possa fare per loro».JUVENTINITA’ - In realtà per loro ha già rinunciato a due milioni di euro, quelli che gli avrebbero dato in più quelli del Manchester City. Un gesto d’amore, ma la juventinità non si misura, si sente dentro. E Krasic è completamente coinvoltotravolto dalla passione bianconera. Una fiducia ricambiata dai compagni, che non finiscono di tessere le sue lodi, ma anche dal tecnico, Luigi Del Neri, che sabato si è sbilanciato in una previsione poi diventata realtà («La Juve è Krasic dipendente») , anche se dopo la gara ha corretto il tiro dicendo di essere frainteso. Con grande umiltà è lo stesso Krasic che mette le mani avanti sulla dipendenza della squadra dalle sue prestazioni.
«Assolutamente no, la Juventus non è Krasic dipendente. Anzi, siamo un grande gruppo, giochiamo l’uno per l’altro ed è questa la nostra forza. Segnare una tripletta è stata una grandissima emozione. Voglio ringraziare i tifosi che ci hanno sostenuto durante tutta la gara. La cosa più importante, è che abbiamo vinto». L’esterno serbo è però estremamente critico verso se stesso: pur essendo stato il protagonista della serata, fa le pulci sulla sua prestazione.
«Ci sono state alcune fasi di gioco in cui non ho fatto granché». Incontentabile.
TuttosportQuesto giocatore è incredibile....
Dopo calciopoli, è l'unica giocatore che riesce a incarnare il concetto di Juventinità.....
E' lo stile Juve in persona.... Lavoro, dedizione, attaccamento alla maglia, corsa, altruismo.....
Non è una primadonna come ce ne sono a bizzeffe, non è uno pseudocampione iperpublicizzato..... E' semplicemente Milos.....