| LECCE, LA BEFFA SI CHIAMA MACCARONE
Sembrava dovesse andare tutto per il verso migliore per i salentini quando, a inzio ripresa, quasi increduli si trovavano in vantaggio di due gol al Barbera di Palermo. Ci aveva pensato Giacomazzi dopo appena 8 minuti a portare in vantaggio i giallorossi con un gran tiro da fuori che sbatteva sul palo e si insaccava in rete. Poi, dopo un primo tempo di sofferenza con anche una traversa colpita da Pinilla (che si era reso pericoloso già un paio di volte), al primo minuto della ripresa Corvia raddoppiava con un bellissimo colpo di testa su cross di Olivera che non dava scampo a Sirigu.
E ancora la situazione sembrava sotto controllo dopo che Pinilla, al primo gol in Serie A, accorciava le distanze ridando speranza ai padroni di casa.
Ma questo Lecce forse non era pronto per l'impresa, ed ecco che Giacomazzi, a 10 minuti dalla fine, si faceva espellere per doppia ammonizione e lasciava i propri compagnia dover fronteggiare in 10 l'assedio finale.
E' il 93o, ultima azione per il Palermo: slalom di Pastore che si trova a tu per tu con Rosati, scarica addosso al portiere Leccese, ma sulla respinta il primo ad arrivare è Massimo Maccarone, subentrato a Pinilla un quarto d'ora prima, che fa esplodere il Barbera e trova il primo gol stagionale, valido per il 2-2 finale. Sarebbe bastato resistere per ancora pochi secondi, ma i salentini hanno buttato via 2 punti dopo una partita che li aveva premiati forse anche più di quanto avrebbero meritato. Il risultato è forse quello più giusto, ma in casa Lecce resta il rammarico per l'occasione persa. Tuttavia De Canio può essere soddisfatto dei suoi, che dopo il pareggio infrasettimanale col Parma stanno riuscendo a trovare un pochino di continuità e per la prima volta escono imbattuti da una trasferta.
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