Pedro, piccolo campeon: «So di giocarmi tanto»

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~MetZiel™
view post Posted on 13/7/2010, 12:22




Pedro, piccolo campeon: «So di giocarmi tanto»
lunedì 12 luglio 2010

Al suo primo ritiro con la prima squadra, il centrocampista blucerchiato gioisce per trionfo Mundial della "sua" Spagna e svela: «Alla Samp sono il più giovane ma non me lo fanno pesare».


«Ho provato una grande gioia, erano tanti anni che in Spagna aspettavamo questo momento. E ora che finalmente è arrivato ce lo godiamo tutto». Contrariamente a ciò che si possa pensare, queste battute di giubilo iberico post-trionfo Mundial non arrivano né dal "Soccer City" di Johannesburg né dalla Puerta del Sol di Madrid. Arrivano, bensì, dal piazzale antistante il "Cesare Benatti" di Moena, quartier generale della Sampdoria. Anche tra i blucerchiati, infatti, batte un cuore rojo, fresco Campeon del Mundo: è quello di Pedro Mba Obiang Avomo, per tutti semplicemente Pedro, il pequeño del contingente blucerchiato sulle Dolomiti. La pelle d’ebano la deve a papà e mamma, originari della Guinea Equatoriale; il senso d’appartenenza spagnola alla terra - Alcalá de Henares - che l’ha visto nascere, crescere e tirare i primi calci a un pallone. «Contro l’Olanda è stata una finale dura e combattutissima - ammette il giovane e talentuoso centrocampista doriano, classe 1992 -. Avremmo potuto chiuderla prima e qualche volta abbiamo anche rischiato. Alla fine è stato emozionante vincere negli ultimi minuti dei supplementari, ma che sofferenza!».

Un’emozione vissuta in hotel, insieme con i tuoi compagni. Com’era suddiviso il tifo al Dolomiti?
«Qualche "olandese" c’era ma molti di meno. La maggior parte stava con la Spagna, soprattutto Antonio, che con me parla sempre in Spagnolo. Aveva pronosticato che avremmo vinto 1-0 e l’ha azzeccato. Anche lui era molto contento».

È il tuo primo ritiro con la prima squadra, come ti trovi all’interno di questo gruppo?
«Bene, molto bene. Sono il più piccolo ma non me lo fanno pesare. Alla Sampdoria mi sono sempre sentito a casa e anche qui coi "grandi" mi trattano come uno di loro. A volte mi fanno qualche scherzo, mi tocca e lo accetto volentieri. Per il resto va tutto benissimo».

Il primo approccio con mister Di Carlo?
«Ci ha detto che per lui non siamo giovani e di lavorare in tranquillità e serenità. Ci dà fiducia, trattandoci tutti alla stessa maniera. Io so di giocarmi tanto, si tratta di una grande occasione e ce la metterò tutta per cercare di restare qui: sarebbe la vittoria del mio Mondiale».


 
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