| L'Italia non trova avversari. A rischio la "prima" di Prandelli
Mentre Cesare Prandelli prova, almeno nella testa, a riorganizzare la Nazionale per presentarsi con un'Italia decorosa alle prossime qualificazioni agli Europei del 2012, la Figc ha cominciato a complicargli la vita. La "prima" da ct azzurro è già una corsa in salita: l'Italia si è infatti mossa con inspiegabile ritardo e, ora, non riesce a trovare un avversario per l'amichevole del prossimo 11 agosto. In Europa resta soltanto l'Armenia.
A voler essere gentili siamo alle comiche. Il problema, però, è che da ridere è rimasto davvero poco. Già in evidente difficoltà, diciamo così, tecnica, la Nazionale mette in mostra problemi gestionali che non lasciano intravedere nulla di buono all'orizzonte. Non mancano, in altre parole, soltanto i giocatori di spessore. Manca, piuttosto, una organizzazione tale da rendere più agevole il compito di chi, con l'Italia e per l'Italia, lavora o dovrà cominciare a lavorare.
Il 3 settembre gli azzurri cominceranno il proprio cammino verso gli Europei. Ad agosto, come logico e come tra l'altro prevista dalla Fifa, avrebbero dovuto scendere in campo per un'amichevole che, anche alla luce del cambio di tecnico, avrebbe dovuto servire a Prandelli per cominciare in maniera meno traumatica la sua avventura. La federazione, però, ha atteso troppo e, oggi, non trova una rivale in Europa libera per sfidare gli azzurri. Le big hanno da tempo organizzato le proprie amichevoli, le piccole si sono accordate tra loro e l'Italia - che tra l'altro non è facilmente collocabile né nella prima né nella seconda categoria - è rimasta a piedi. Di disponibile, dalle nostre parti, c'è solo l'Armenia. Altrimenti tocca traslocare e provare a giocare in campo neutro con una nazionale extraeuropea. Quale poi sarà questa squadra è tutto da vedere.
Per tutta risposta la Figc ha provato ad arraggiarsi con una magia proponendo a Prandelli uno stage dal 9 agosto. Il ct non ha replicato sorridendo solo per gentilezza ma, pare ovvio, non ha gradito. Aspetta, anche perché non può far altro, e spera. Ma se i reduci dal Sudafrica non lo aiuteranno certo a risollevare l'Italia, la federazione non sta certo facendo di più.
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