Il nuovo mister: Di Carlo

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~MetZiel™
view post Posted on 26/5/2010, 19:25




Mimmo Di Carlo, l'uomo che sognava il blucerchiato
mercoledì 26 maggio 2010
L’ex tecnico di Mantova, Parma e Chievo è il successore di Del Neri sulla panchina della Sampdoria che si appresta a disputare i preliminari di Champions League.


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Ogni volta che metteva piede sul prato spelacchiato di Marassi, si guardava attorno e cominciava a fantasticare. Al fischio d’inizio si concentrava giocoforza sulla partita e, prodigo di urlacci e consigli, dava tutto per i suoi undici ragazzi. In sala stampa poi, a caldo, nel post-partita, non perdeva occasione per ribadirlo: «Allenare la Sampdoria sarebbe l’avverarsi di un sogno». Non era certo piaggeria. Più appropriato definirla schiettezza o, meglio ancora, ambizione. Domenico Di Carlo, per tutti Mimmo, è così. Non ama girarci attorno, va sempre dritto al punto. E, alla fine, ottiene ciò che si era prefissato, spesso e volentieri anche qualcosa di più.

Pronto. Lo dice il suo breve ma intenso curriculum da tecnico professionista, che in questa soleggiata giornata di maggio l’ha portato ufficialmente a raccogliere l’eredità di Gigi Del Neri e a prendere in mano il timone della barca blucerchiata pronta a salpare verso orizzonti a dodici stelle. Per lui garantisce la nuova coppia societaria, il d.g. Gasparin, suo amico e mentore nel Vicenza dei miracoli, e il d.s. Tosi, esperto e appassionato dirigente di campo, ovviamente col beneplacito del presidente Garrone. A 46 anni, Mimmo Di Carlo è pronto per il grande salto: il nuovo vestito a tinte blucerchiate sarà tagliato, cucito e confezionato su misura per l’uomo di Cassino.

Tappe. Ostinazione ciociara, concretezza vicentina. La terra d’origine e quella d’adozione. Soltanto a sentire il suo particolarissimo accento capisci cosa rappresentino per Di Carlo Cassino e Vicenza. La prima tappa, quella dove tutto partì, e l’ultima, prima di cominciare la vera e propria scalata in panchina. Mediano di grinta e sostanza, Mimmo comincia a fare sul serio proprio nel Cassino, dove si mette in luce prima in C2 poi in Interregionale. Nell’81, a soli 17 anni, viene acquistato dal Treviso (C1). Como, ancora Treviso, Ternana e Palermo - dove si merita la fascia di capitano - le altre destinazioni antecedenti a quel 1990 che gli ha cambiato la vita.

Favola. Nove stagioni, quasi 300 presenze totali. Dei biancorossi, Di Carlo è un punto fermo sin dalla prima stagione. Frangiflutti davanti alla difesa, pochi gol e tanto cuore, diviene leader, pilastro del Vicenza allestito con sagacia da Sergio Gasparin, che con Ulivieri ritrova la Serie B (’92/93) e con Guidolin centra addirittura la Serie A (’94/95). Esordiente nel massimo campionato a 31 anni, la favola berica non si ferma lì: il 29 maggio ’97, il buon Mimmo - idolo della Curva Sud, sempre meno capelli ma sempre più esperienza - solleva nel cielo del “Romeo Menti” la Coppa Italia. Con la coccarda tricolore sul petto, la fascia al braccio e la fama di mister in campo arriva a sfiorare la finale di Coppa Coppe ’98. La sconfitta contro il Chelsea (3-1 a Londra) equivale alla fine di un idillio, prima del ’99 che significa retrocessione e addio.

Panchina. In realtà, si tratta soltanto di un arrivederci. Dopo fugaci esperienze a Lecce, Livorno e Bressanone, Di Carlo torna a Vicenza con un patentino da allenatore. Il corso a Coverciano lo vede primeggiare su tutti con una tesi sul movimento senza palla degli attaccanti e sui calci piazzati. Il suo percorso in panchina inizia nel 2002 con la Primavera biancorossa e prosegue con la chiamata del Mantova di Alberto Castagnaro. Il mister raccoglie la sfida di partire dal basso della C2 e comincia a fare sul serio. Marchio di fabbrica è il 4-4-2 e, al primo colpo, è subito promozione: le premesse non sembrano esaltanti, ma con l’arrivo della primavera i virgiliani inanellano una serie impressionante di successi che li mantiene in vetta fino all’ultima giornata. Passato nelle mani dell’eccentrico e ambizioso Fabrizio Lori, la società biancorossa torna in C1 a distanza di 11 anni ma Di Carlo sa di poter stupire ancora.

Ascesa. Passando per gli spareggi, il 19 maggio 2005, il Mantova torna in Serie B, a distanza di 32 anni dall’ultima volta. Sulle ali dell’entusiasmo, grazie ai sostanziosi investimenti della proprietà e, soprattutto, alle indiscusse capacità del mister, l’ascesa può continuare. Ma - un po’ come per il suo Vicenza -, il sogno si blocca sul più bello. Al termine di un campionato cadetto (2005/06) da favola il “Delle Alpi” si trasforma in “Stamford Bridge”: è ancora un 3-1 a ridimensionare le ambizioni di Di Carlo e soci, che, contro il Toro, ai supplementari della finale play-off, perdono immeritatamente il treno della Serie A.

A amara. Accarezzata la terza promozione in altrettanti campionati, l’impresa non va in porto nemmeno l’anno successivo, concluso all’ottavo posto ma con la soddisfazione di aver messo sotto nell’ordine Juventus, Napoli e Genoa, regine indiscusse del campionato. L’operato del mister ciociaro - e del suo nuovo vice ed ex compagno vicentino Roberto Murgita - resta comunque sotto gli occhi di tutti. Nell’estate del 2007, il neo-patron del Parma Tommaso Ghirardi si convince ad affidargli la panchina dei ducali. Anche per colpa di qualche infortunio di troppo e di alcuni torti arbitrali, l’impatto con la nuova realtà non è dei migliori sotto il profilo dei risultati. I crociati vivono una stagione altalenante - che, per il mister, sarà amara ma comunque formativa - e la sconfitta casalinga contro la Sampdoria del 9 marzo 2008 costa a Di Carlo il sollevamento dall’incarico.

Miracolo. Da un esonero che brucia a un ingresso in corsa il passo è - come logico - molto breve. Un tecnico come Mimmo Di Carlo non può rimanere a spasso. E così, dopo soli otto mesi da disoccupato trascorsi ad affinare i propri metodi, documentandosi e confrontandosi con altre realtà, il Chievo lo ingaggia per risollevare le proprie sorti. La salvezza sembra un miraggio: tre sconfitte consecutive all’esordio allontanano i gialloblù del presidente Campedelli dalla Serie A, ma un finale di stagione strepitoso conduce dritti dritti al miracolo. I veronesi, ultimi a due mesi e mezzo dal termine, si salvano con una giornata d’anticipo ed esaltano giustamente il proprio allenatore.

Conferma. Saldissimo al comando clivense, nell’ultima stagione, Di Carlo porta avanti il suo progetto. Il modulo cambia rispetto alle origini: dietro alle due punte il calvo tecnico laziale schiera un trequartista, supportato da una mediana a tre; la difesa a quattro invece - eccezion fatta per un’apparizione a tre in quel di Siena - resta un caposaldo, che porta Sorrentino e compagni a subire soltanto 42 gol - 8 in più dell’Inter Campione d’Italia - e, soprattutto, a un’altra salvezza, stavolta conquistata in carrozza, con estrema tranquillità. Duttile, preparato, competente, una visione non dogmatica del proprio mestiere. Mimmo Di Carlo è l’uomo giusto; l’uomo che, proprio nell’anno della Champions League, fa al caso della panchina blucerchiata. Mister, apra gli occhi: è tutto vero.

Domenico Di Carlo:
Luogo e data di nascita:
Cassino (Frosinone), 23/03/1964

Carriera da calciatore: Cassino (1979/81), Treviso (1981/82), Como (1982/84), Treviso (1984/86), Ternana (1986/87), Palermo (1987/90), Vicenza (1990/99), Lecce (1999/00), Livorno (2000/01), Südtirol-Alto Adige (2001).

Stagione Squadra
2009/10 Chievo (A)
Nov. 08 Chievo (A)
2007/08 Parma (A)
2006/07 Mantova (B)
2005/06 Mantova (B)
2004/05 Mantova (C1)
2003/04 Mantova (C2)
2002/03 Vicenza (Primavera)
 
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ilcapitano04
view post Posted on 27/5/2010, 15:54




Secondo me non e pronto a guidare una squadra in europa...metziel che te ne pare di lui?
 
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view post Posted on 27/5/2010, 16:18

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Bravo ma ancora poco esperto in ambito internazionale...
 
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view post Posted on 27/5/2010, 16:53
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Per me è un ottimo allenatore. L'esonero con cui terminò la sua esperienza a Parma può trarre in inganno e far dubitare delle sue qualità, ma tifando Parma so come andarono realmente le cose. Di Carlo fu esonerato controvoglia da Ghirardi, per due motivi: primo perchè si era creata una frattura insanabile tra lui e alcuni "senatori" dello spogliatoio (Morfeo su tutti), secondo per accontentare la piazza che chiedeva il suo esonero visti i pessimi risultati. La colpa del suo fallimento è per il 90% di Morfeo e compagnia. Di Carlo faceva giocare il Parma con grande determinazione, contro qualunque avversario. Con lui alla guida giocammo delle grandissime partite a San Siro col Milan (finì 1-1 ma il Parma avrebbe meritato i 3 punti), con l'Inter (finì 3-2 per colpa di un arbitraggio scandaloso, ma il Parma dominò in casa dei nerazzurri restando in vantaggio fino al 90'), e con la Juve (2-2 al Tardini, buttammo via un doppio vantaggio perchè Coly e Morfeo si fecero espellere).
Tutto questo per dire che penso che la Samp abbia fatto un'ottima scelta. E' vero che ha poca esperienza in campo internazionale, ma tanto la Samp in Champions è un outsider, mica deve vincerla. Sarebbe già un gran successo superare i gironi. In campionato sono sicuro che farà bene, mettendo in difficoltà tutti.
 
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~MetZiel™
view post Posted on 27/5/2010, 18:43




Avrei preferito Mihajlovic, ma devo dire che Di Carlo non mi dispiace.

In primo luogo è stato un calciatore che a me piaceva molto. Giocava mediano ed era la colonna portante del Vicenza. Giocare mediano, essere nel cuore del gioco, non può che aiutare un futuro allenatore. Arrivò tardi in Serie B (nel 1993 aveva 29 anni, guidato da Renzaccio Ulivieri), e ancor più tardi in Serie A (nel 1995 aveva 31 anni, guidato da Guidolin), ma lui era un pò il simbolo del Vicenza, tutto cuore e polmoni, profilo basso e poche parole. Vi rimase 9 anni e collezionò 250 presenze. E vinse una Coppa Italia e arrivò alle semifinali di Coppa Coppe l'anno seguente (battuto solo dal Chelsea di Zola).
Essere stato "allievo" di Guidolin e di Ulivieri, segna un punto a suo favore, così come l'esperienza della Coppa Coppe...

In secondo luogo, da llenatore, col Mantova ottenne 2 promozioni consecutive, dalla C2 alla B, e sfiorò la A... Senza dimenticare che fu il primo allenatore a far chinare la testa alla Juventus di B...

Dopo la parentesi di Parma, arriviamo ai giorni nostri... Al Chievo si è dimostrato allenatore molto capace e affidabile. Incredibile la salvezza del 2008-09, portò una squadra allo sbando a dare il meglio di sè.

Secondo me, la Sampdoria non dovrebbe aver problemi a passare da Del Neri a Di Carlo, io li vedo molto simili. Due allenatori molto pratici, che si coprono bene e che puntano molto sugli automatismi difensivi... Probabilmente si continuerà sulla falsariga del 4-4-2 di Del Neri... Vedremo... E vedremo anche cosa ci porterà in dote... con il mercato intendo... la Samp è senza portiere! ;)
 
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daniBologna
view post Posted on 27/5/2010, 20:18




Mio padre ha il patentino di allenatore, e Di Carlo ha tenuto una lezione con allenatori patentati,questo un anno fa.
Mio padre mi disse che l'esperienza a stata interessantissima e che Di Carlo a differenza di altri allenatori come Papadopulo e Mancini aveva mostrato una incredibile passione e tantissimo entusiasmo, tanto da finire la lezione mezz'ora dopo.
In conclusione mi disse che al Chievo avrebbe fatto benissimo, e che avrebbe meritato piazze più grandi, c'ha beccato...
 
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MAT!£MAT
view post Posted on 28/5/2010, 07:31




Il problema non è l'allenatore..... Passare da DelNeri a Di Carlo, credo non sia questo grande cambiamento.....

I discorsi da fare sono altri..... I migliori giocatori della Samp (Pazzini Palombo Ziegler) sono richiesti dalle grandi.
Rimarra' il blocco che ha portato la Samp in champions?

Un atro punto è la gestione di Cassano. Avrà l'abilità DiCarlo di gestire al meglio Cassano?

Un altro punto è l'ampliamento necessario della rosa, poichè partecipando a due competizioni, con un numero non consono di giocatori, la samp rischia di fare la fine della Fiorentina quest'anno.....

 
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~MetZiel™
view post Posted on 28/5/2010, 12:09




I migliori giocatori sono (in ordine alfabetico) Cassano, Palombo, Pazzini, non Ziegler.
Ziegler ha disputato una buona stagione (36 presenze, media voto 5,86, 2 goal, 1 assist, 5 ammonizioni), ma non stravedo per lui... Secondo me ha reso così grazie al cambio di modulo apportato da Del Neri (dal 3-5-2 al 4-4-2...), ma non è un terzino che mi fa impazzire...

Ovvio che i prezzi pregiati siano richiesti dalle "grandi"... Però le "grandi" giocheranno la Uefa, non la Champions... Garrone ha più volte affermato che in caso di Champions League, i tre moschettieri blucerchiati sarebbero rimasti a Genova per almeno un altro anno. Difficilmente li vedremo partire. A meno di offerte che non si possono rifiutare.

Non dimentichiamo che partecipare alla Champions (in caso di passaggio del preliminare...) garantisce comunque un ritorno economico (e di immagine), quindi, anche grazie agli sponsor, quest'anno ci dovrebbe essere un bel gruzzoletto per mantenere lo "zoccolo duro" e per sistemare le lacune della squadra... al momento siamo senza portiere, ma Sorrentino potrebbe seguire Di Carlo? Mantovani sostituire Ziegler? Di sicuro dovrebbe tornare Stankevicius dal prestito...

L'ultimo punto riguarda Cassano, e ti rispondo così: la "gestione" di Cassano non è affare del mister.
Nel senso che è grazie a Carolina se Cassano è diventato quello che è oggi, non grazie ai mister... Forse, l'unico a dargli una mano, dandogli fiducia e disponibilità è stato Mazzarri. Del Neri non ha saputo gestirlo al meglio, anzi, ha logorato il rapporto con Antonio fino ai limiti. Se non fosse stato per Carolina (ne sono quasi certo) sarebbe scoppiata una vicenda simile al caso-Zampagna; e Cassano sarebbe oggi in un'altra squadra. Quindi, a parer mio, non è corretto dare del bravo a Del Neri, o per lo meno non lo è del tutto. Ad uscirne vincitore è Cassano, non il mister. Tornando a noi, Di Carlo mi sembra molto più diplomatico di Del Neri, e anche meno spigoloso, se vogliamo, quindi non vedo, al momento, grossi problemi o contrasti con Fantantonio...

Eppoi quest'anno Antonio si sposa, quindi sarà ancor più affidabile! ;)
 
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~MetZiel™
view post Posted on 28/5/2010, 12:25




Di Carlo si presenta: «Samp, una sfida entusiasmante»


giovedì 27 maggio 2010

Il tecnico frosinate si presenta a stampa e tifosi e promette impegno, grinta e tanto lavoro: «La mia Sampdoria scenderà in campo sempre con carattere, dedizione e voglia di vincere».


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Un salto in sede per i saluti e le foto di rito, poi giù di corsa allo Starhotel President per incontrare la stampa e i tifosi. Non sta nella pelle Domenico Di Carlo: non vede l'ora di tuffarsi a capofitto in questa nuova avventura blucerchiata. Occhi vispi, che trasmettano positività, e un sorriso sincero che tradisce la gioia per un sogno che si realizza. “Mimmo”, come lo chiamano gli amici, arriva alla Sampdoria per raccogliere l'eredità, importante, lasciata da Gigi Del Neri che conquistando il quarto posto in campionato ha di fatto riconsegnato alla Sampdoria il palcoscenico più importante del calcio continentale. L'uomo di Cassino trova una squadra dunque che dovrà lottare su tre fronti e già a metà agosto sarà chiamata a scendere in campo per i preliminari di Champions League, un palcoscenico che solo a nominarlo mette i brividi. «Lo scorso campionato è stato fatto qualcosa di straordinario - afferma il neoallenatore blucerchiato di fronte ai giornalisti -. Voglio ringraziare il presidente Garrone e tutta la società per avermi dato l'opportunità di guidare una società gloriosa come la Sampdoria: per me è un sogno che s'avvera. Insieme al mio staff, metterò tutta la mia competenza, la mia passione e il mio entusiasmo per portare in alto i colori blucerchiati».

Che caratteristiche avrà la Sampdoria di “Mimmo” Di Carlo?
«A me piace praticare un gioco veloce, ma che non può prescindere dall'equilibrio tattico. Giocare in questa maniera è fondamentale per arrivare sempre a risultati importanti e io posso dire che con gli esterni e gli attaccanti che ha la Sampdoria, iniziare col 4-4-2 – modulo già adottato la scorsa stagione con grandi risultati – sia la cosa migliore».

Il suo arrivo alla Sampdoria è il premio ad un allenatore che ha fatto la gavetta?
«Io parto dal presupposto che in primis c'è sempre la società. Come bene ha fatto il Chievo, grazie a un'organizzazione societaria straordinaria, lo stesso dicasi per la Sampdoria, sia per il risultato acquisito, sia per quello che cercheremo di acquisire insieme. Essere qui per me è un onore, credo che un allenatore che ha voglia di crescere e migliorarsi debba misurarsi con campioni e piazze calde. Genova blucerchiata, dove i tifosi sono straordinari, è proprio una di queste piazze prestigiose. Un bravo tecnico deve riuscire a portare la propria mentalità in questi contesti, caratterizzando la squadra per arrivare a risultati sempre più importanti. Io proverò a fare questo, convinto che con il lavoro si ottengono sempre dei risultati».

Il preliminare di Champions già a metà agosto: come imposterete la preparazione estiva?
«Sicuramente con la società abbiamo già buttato giù una base di lavoro, ma lo definiremo ancora meglio nei prossimi giorni con l'obiettivo di arrivare all'appuntamento col preliminare di Champions nel miglior modo possibile. Il nostro sarà un lavoro di grande competenza, soprattutto sulla prevenzione, al fine di avere una squadra che fisicamente sia tutto l'anno all'80-90% della condizione ottimale. Non sono preoccupato dei troppi impegni: faremo in modo di farci trovare sempre pronti per giocare le nostre chances».

Per sostenere tre competizioni, servirà una rosa ampia: questo potrà creare problemi?
«Disputare i preliminari di Champions League è per noi importante e, se devo essere sincero, meno male che ci sono i preliminari già ad agosto. Finite le vacanze, i ragazzi avranno subito un primo obiettivo da raggiungere, il che sarà senz'altro un vantaggio a livello motivazionale per ricreare quell'ambiente positivo, necessario al raggiungimento di grandi traguardi. In ogni caso, tutti gli impegni devono essere presi cercando di fare il massimo in ogni partita. Perdere non piace a nessuno, ma è chiaro che bisogna costruire e lavorare per arrivare a questo tipo di mentalità. Vi posso assicurare che la mentalità della Sampdoria sarà proprio questa, di affrontare sempre ogni partita con carattere e determinazione. Ogni partita compreso anche il derby, che avrò l'emozione di vivere anch'io per la prima volta».

Dialoga molto con i suoi giocatori: come si rapporterà con Antonio Cassano?
«Io penso che Antonio, come tanti altri giocatori della Sampdoria, sia un campione. E coi campioni bisogna parlare sempre in maniera franca e chiara. Lui ha dimostrato in questi anni di essere migliorato molto e di aver dato soddisfazioni alla Sampdoria; inoltre, complici la Champions e l'Europeo in programma tra due anni, vorrà ovviamente fare ancora di più. Il resto lo vedremo giorno dopo giorno: è vero che a me piace parlare coi giocatori, ma anche e soprattutto motivarli, per costruire una squadra che pensi e giochi come tale. Il talento di Antonio, in questo senso, può farci fare il cosiddetto salto di qualità che tutti noi ci aspettiamo».

All'esame del corso allenatori di Coverciano ha scritto una tesi sul movimento degli attaccanti in situazione di palla inattiva. Cosa chiederà alle punte doriane?
«Pazzini e Cassano sanno già cosa devono fare; in più mi sembra che l'anno scorso ci fosse anche Pozzi. Dico questo perché per me gli attaccanti, così come i centrocampisti e i difensori, sono tutti importanti e decisivi per mantenere il discorso di equilbrio di cui parlavo prima. Io penso che la Sampdoria debba mantenere le sue caratteristiche nei vari settori del campo, ricercando sempre un equilibrio sia in fase offensiva che difensiva».

Pazzini e Palombo ora sono impegnati con l'Italia. Spera di poter contare anche su di loro?
«A Pazzini e Palombo, così come a Ziegler e a Padalino, è innanzitutto doveroso fare un grande in bocca al lupo per il Mondiale. Il fatto che siano stati convocati è un grande onore anche per la Sampdoria. Sul futuro dei Nazionali, mi sembra che il presidente sia stato sufficientemente chiaro. Ha già parlato, e quando parla lui non c'è più niente da aggiungere».

A Genova ritrova Sergio Gasparin. Chi è per Di Carlo il direttore?
«Lui fa parte di una crescita. Quando ero giocatore ebbi la fortuna di trovarlo a Vicenza e da lì, grazie anche alla sua competenza e ai suoi valori umani, è avvenuta la mia crescita sia come giocatore che come uomo. È stimolante lavorare con lui, perché la sua storia dice che le sfide le ha vinte quasi sempre tutte. A Vicenza è stato proprio così: dalla Serie C alla semifinale di Coppa delle Coppe contro il Chelsea».

Nella sua avventura genovese la seguiranno Murgita e Brignardello: loro conoscono bene Genova, questo potrà essere un vantaggio anche per lei?
«Sicuramente sarà un vantaggio. Roberto è il mio alter ego: tranquillo e pacato, se non ci fosse lui a calmarmi in panchina sarebbero guai. Lui è un professionista affidabile, al pari di Gianni Brignardello che alla Sampdoria torna a distanza di tre anni e che quindi non ha bisogno di presentazioni. Saranno loro ad aiutarmi nella conoscenza con l'ambiente e la città; ma, ad essere sincero, non vedo l'ora di conoscere personalmente tutto ciò giorno dopo giorno. Genova e i sampdoriani, infatti, sono una città e una tifoseria che mi hanno sempre affascinato».
 
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~Tottino
view post Posted on 28/5/2010, 12:42




ma come si fa a dire ch ziegler è un grande giocatore? boh..... sono d'accordo con metziel.
comunque secondo me la samp doveva guardarsi meglio intorno. fors esi comincia già a sentire la mancanza di marotta per società come quella blucerchiata.
 
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MAT!£MAT
view post Posted on 28/5/2010, 12:57




CITAZIONE (~Tottino @ 28/5/2010, 13:42)
ma come si fa a dire ch ziegler è un grande giocatore? boh..... sono d'accordo con metziel.
comunque secondo me la samp doveva guardarsi meglio intorno. fors esi comincia già a sentire la mancanza di marotta per società come quella blucerchiata.

L'Italiano ha una particolarità: ogni parola ha un significato. Incredibile.....

Io non ho detto che Ziegler è un grande giocatore, ho detto che è uno dei migliori giocatori della Sampdoria.
Cassano non l'ho preso in considerazione perchè è stato dichiarato incedibile, ho considerato coloro sui quali girano voci di mercato. Pazzini Palombo e Ziegler.

E comunque Ziegler è stato uno dei migliori terzini del nostro campionato quest'anno..... Sicuramente è inferiore a Cassetti.... :D :D :D :D
 
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daniBologna
view post Posted on 28/5/2010, 14:37




Credo che Di Carlo saprà gestire molto bene Cassano...
 
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~MetZiel™
view post Posted on 28/5/2010, 19:33




Gasparin elogia Di Carlo: «Lavora sempre per migliorarsi»
giovedì 27 maggio 2010

Il direttore generale accoglie a braccia aperte l'amico tecnico: «Era un calciatore che aveva i contenuti che oggi rispecchiano il suo modo di essere allenatore».


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La promessa, qualche giorno fa, Sergio Gasparin l'aveva fatta: annunciare il nuovo allenatore della squadra blucerchiata nel giro di una settimana. Il compito non era facile, ma il direttore generale ha lavorato assiduamente, con fatica, e i frutti sono presto venuti fuori. Oggi infatti Di Carlo è il tecnico della Sampdoria; e non solo è stato annunciato, ma anche e addirittura già presentato alla stampa. Un traguadro immediato non da poco per il nuovo direttore, che, nella conferenza stampa di presentazione del mister, non nasconde la propria enorme soddisfazione: «La settimana scorsa avevamo detto che avremmo annunciato il nuovo tecnico nel corso di sette giorni – comincia Gasparin di fronte ai microfoni e alle telecamere -. Ora, essere qui addirittura a presentare Domenico, Mimmo per quelli che lo conoscono meglio, non può che essere motivo di grande soddisfazione, a dimostrazione che a noi piacciono, più che le parole, i fatti concreti. Colgo l'occasione inoltre per comunicarvi che Di Carlo ha stipulato con la Sampdoria un contratto di durata biennale e il suo staff, per ora, è composto da Roberto Murgita, suo secondo, Gianni Brignardello, preparatore atletico, e dal confermato Guido Bistazzoni nel ruolo di preparatore dei portieri».

Rapporto. Sergio Gasparin, però, il buon Di Carlo lo conosceva già. Eccome se lo conosceva. Insieme, l'uno dirigente, l'altro giocatore, furono protagonisti dell'avventura di quel Vicenza dei Miracoli, capace di vincere una Coppa Italia nel 1997 e di sfiorare, addirittura, la finale di Coppa delle Coppe l'anno dopo. Una soddifazione che lega i due da una grande amicizia. Una soddisfazione, insomma, che si spera si possa ripetere anche in blucerchiato: «Con Mimmo Di Carlo la conoscenza è datata - ammette subito Gasparin a chi gli chiede di descrivere il loro rapporto-. Venne acquistato dal Palermo e, con la maglia del Vicenza, fece la cavalcata dalla Serie C fino alla semifinale di Coppa delle Coppe contro il Chelsea. Era un giocatore che aveva i contenuti che oggi rispecchiano il suo modo di essere allenatore: determinazione, applicazione, lavoro continuo per migliorare e per migliorarsi».

Qualità. «Vi racconto un aneddoto – dice poi il direttore generale blucerchiato -. Quando la squadra venne promossa in B, lui non era tra i giocatori tecnicamente più eccelsi; tuttavia, a distanza di tre anni, con la promozione nella massima categoria, venne eletto miglior giocatore della Serie A al termine del girone di andata, tramite una votazione fatta dai colleghi calciatori e allenatori. Questo è significativo e tale caratteristica se la porta dietro come allenatore. In ogni caso, bisogna sottolineare che queste sono le qualità che io ho apprezzato come giocatore; come allenatore, invece, la scelta è ricaduta sul suo nome, in accordo con la società tutta, per altri fattori: su tutti la sua grande professionalità».


 
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~MetZiel™
view post Posted on 28/5/2010, 20:03




CITAZIONE (MAT!£MAT @ 28/5/2010, 13:57)
E comunque Ziegler è stato uno dei migliori terzini del nostro campionato quest'anno..... Sicuramente è inferiore a Cassetti.... :D :D :D :D

E' inferiore a:
Maicon, Chivu, Riise, Antonini, Pasqual, Cassani, Balzaretti, Kolarov, Lichtsteiner, De Silvestri, Basta, Zaccardo, Masiello, Sardo, Mantovani, Criscito, Mesto...

Se la gioca con Grygera...

E però meglio di Grosso, Zambrotta, Zebina... :D :D :D
 
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view post Posted on 28/5/2010, 21:32

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CITAZIONE (~MetZiel™ @ 28/5/2010, 21:03)
CITAZIONE (MAT!£MAT @ 28/5/2010, 13:57)
E comunque Ziegler è stato uno dei migliori terzini del nostro campionato quest'anno..... Sicuramente è inferiore a Cassetti.... :D :D :D :D

E' inferiore a:
Maicon, Chivu, Riise, Antonini, Pasqual, Cassani, Balzaretti, Kolarov, Lichtsteiner, De Silvestri, Basta, Zaccardo, Masiello, Sardo, Mantovani, Criscito, Mesto...

Se la gioca con Grygera...

E però meglio di Grosso, Zambrotta, Zebina... :D :D :D

MITICO :D
 
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