| IL GRIFONE SBANCA IL TARDINI
Sembrano finire qui i sogni europei del Parma. La grande vittoria di Napoli aveva forse illuso un po' tutti, ma questa doccia fredda subita tra le mura amiche, tra l'altro contro una diretta rivale, ha fatto bruscamente risvegliare il popolo gialloblù. Parma che tuttavia ha ben poco da rimproverarsi, a parte le troppe disattenzioni difensive, perchè dopotutto, senza nulla togliere alla grande partita del Genoa, non avrebbe meritato questo risultato.
Gli uomini di Guidolin scendono in campo riproponendo il 4-3-3 iniziale del San Paolo, con Lunardini e Lanzafame per Valiani e Biabiany, squalificati. In attacco Crespo vince il ballottaggio con Bojinov, e va a completare il tridente con Lanzafame e Antonelli. Gasperini propone invece un 3-4-3 non meno spregiudicato, con il trio Palacio-Acquafresca-Palladino in attacco. Nonostante due moduli piuttosto offensivi, la partita fatica a decollare nel primo tempo: a rendersi pericolosi sono i padroni di casa, con un colpo di testa di Galloppa ben parato da Scarpi e una bella azione di Zaccardo con tiro terminato di poco fuori. Ma a passare in vantaggio, intorno alla mezz'ora, sono i rossoblu, che sfruttano uno scivolone maldestro dello stesso Zaccardo che regala palla a Palacio: l'argentino è bravo a saltare Paci e a concludere a rete con un destro a giro imprendibile, che sbatte sul palo e si insacca. I Crociati sembrano accusare il colpo, e rimangono in balia degli avversari fino alla fine della prima frazione di gioco.
Nella ripresa è tutta un'altra storia: Guidolin non ci sta a perdere e mette dentro Bojinov per Lunardini, passando quindi ad un 4-4-2 che sa molto di 4-2-4. E lo spettacolo ne trae notevole giovamento. Il Parma parte subito arrembante e sfiora il pareggio, ma dopo appena 6 minuti arriva la beffa in contropiede: bravissimo Palladino ad accentrarsi dalla sinistra e costringere Mirante ad una respinta proprio sui piedi di Palacio, che da pochi passi appoggia in rete. Tardini gelato. Ma è qui che accade l'imprevedibile. Il Parma non si perde d'animo e carica a testa bassa, costringendo gli avversari nella propria metà campo. Nel giro di 10 minuti colleziona 5-6 palle gol, e riesce a riagganciare gli avversari. Ad accorciare le distanze ci pensa Zaccardo (ieri attaccante aggiunto) con un bel colpo di testa su pinizione di Lanzafame al 14. Appena tre minuti più tardi Bocchetti fa harakiri: lancio perfetto di Galloppa per Bojinov, che a tu per tu con Scarpi spara addosso al portiere; la palla giunge sui piedi di Bocchetti che ha tutto il tempo di stoppare ma incredibilmente calcia in porta e regala il pareggio agli avversari.
A questo punto l'inerzia della partita pare a favore dei padroni di casa, che non si accontentano del pari e si gettano alla ricerca del terzo gol. E per poco non lo segnano, ancora con Zaccardo, che impegna l'ottimo Scarpi, costretto a deviare in angolo. Ma in contropiede è ancora il Genoa a punire. Sculli, entrato al posto di Palladino, lancia Fatic (che aveva rilevato mesto appena un minuto prima) sulla sinistra; lo sloveno entra in area, finta il cross e lascia partire un gran tiro che si infila sotto la traversa. Bellissima azione, ma guardando la moviola si nota come Fatic sia partito in posizione di fuorigioco, dunque il gol andava annullato. A questo punto il Parma non ne ha più, avendo speso tutto nel rimontare il doppio svantaggio iniziale, e gli ospiti non devono fare altro che amministrare il vantaggio fino al fischio finale. A nulla servono i disperati tentativi di Guidolin, che inserisce il giovane Pasi per lo stanco Antonelli e Dzemaili (finalmente recuperato dopo tanti mesi) al posto di Lanzafame. Finisce così, con un risultato che premia l'opportunismo del Genoa e punisce eccessivamente un Parma troppo disattento in difesa, ma che ha dato prova di grande carattere e di grande salute fisica.
Il Genoa dunque effettua il sorpasso e può continuare a sognare l'Europa, mentre i ducali si andranno a giocare le ultime chance nel derby di settimana prossima al Dall'Ara. Rimane certamente molta amarezza per i tifosi gialloblù, perchè c'è la consapevolezza che con un pizzico di fortuna in più sarebbe potuta finire diversamente. Per non dire poi che il gol del 2-3 era da annullare, ma in casa Parma non si è soliti addossare all'arbitro le colpe di una sconfitta come invece altri fanno spesso e volentieri. Il clima rimane sereno in Emilia: dopo tutto non si può che essere soddisfatti di una stagione così.
IL TABELLINO
PARMA-GENOA 2-3
Marcatori: 33' p.t. Palacio, 6' s.t. Palacio, 14' s.t. Zaccardo, 17' s.t. Bocchetti (Autogol), 27' Fatic
PARMA: Mirante 6,5; Zaccardo 7, Dellafiore 5, Paci 5, Lucarelli 5.5; Lunardini 5.5 (1' s.t. Bojinov 5.5), Jimenez 6, Galloppa 6.5; Antonelli 6 (34' s.t. Pasi s.v.), Crespo 6.5, Lanzafame 5.5 (dal 39' s.t. Dzemaili s.v.). A disposizione: Pavarini, Gigli, Castellini, Dzemaili, Baccolo. Allenatore: Guidolin 6.5
GENOA: Scarpi 7, Papastathopoulos 6, Dainelli 5.5, Bocchetti 5; Mesto 5 (dal 26' s.t. Fatic 7), Zapater 5.5, Milanetto 6, Tomovic 6.5; Palacio 7 (dal 39' s.t. Lazarevic s.v), Acquafresca 5, Palladino 6.5 (11' s.t. Sculli 6.5). A disposizione: Amelia, Boakye, Gucher, Terigi. Allenatore: Gasperini 6.5
Arbitro:Banti Assistenti: Giordano e Ghiandai
Ammoniti: 23' s.t. Lucarelli Angoli: 8-5 Recupero: 0' p.t. , 5' s.t.
|