L'Under ricomincia da 4
Goleada in Lussemburgo
Gli azzurri di Casiraghi, reduci dal crollo in Ungheria, partono forte, poi rallentano nel corso del primo tempo ma proprio nel momento più negativo, e dopo aver rischiato di andare sotto, Barillà trova il gol. Da lì il gioco riparte e l'Italia dilaga con Soriano, ancora Barillà e Marilungo
LUSSEMBURGO, 17 novembre 2009 - L’Italia s’è desta. Sul ciglio del burrone dopo i k.o. con Galles e Ungheria, gli azzurrini di Casiraghi giocano un’ottima gara contro la mediocre babele lussemburghese e vincono con un netto 4-0. Per sperare nella qualificazione all’Europeo 2011, che assegna pure quattro pass olimpici, dovremo vincere le tre partite che ci restano (a marzo torneranno anche tutti i big) e sperare in qualche passo falso delle due squadre che ci hanno battuto. A cominciare da Bosnia-Galles che si gioca domani alle 16.PARTENZA COL TURBO - Il Lussemburgo è ben altra cosa rispetto all’Ungheria, ma l’Italia parte bene, convinta e aggressiva. Potrebbe passare dopo 2 minuti, ma Schelotto si mangia di testa un gol già fatto sull’affondo di De Silvestri. Però ci siamo, con Bolzoni che in mezzo al campo calamita mille palloni e Okaka bravo a dare punti di riferimento là davanti. Funzionano anche i binari esterni, con Schelotto e Barillà bravi a coprire le spalle a De Silvestri e Santon che spesso cercano il fondo. Il Lussemburgo la vede poco, arroccato in un 4-1-4-1 in cui l’unica punta Twimumu riuscirà, in comproprietà con Gerson, a mancare un gol già fatto sull’unico vero black out della nostra difesa.
LA SVOLTA - E’ la svolta del match, perché subito dopo andiamo in vantaggio noi sull’ennesima sgroppata di De Silvestri: il viola dal fondo pesca l’inserimento di Barillà che di piatto sinistro trovo l’angolino. Perso Marrone per infortunio muscolare, l’Italia teme di dover rinunciare anche a Santon, cui si gira il ginocchio destro dopo un’entrata assassina di May. L’interista invece stringe i denti e l’Italia nella ripresa alza ulteriormente il ritmo, raccogliendo quanto seminato nella prima frazione. Heil con due prodezze nega il raddoppio a Barillà e Borini. Il gioiellino del Chelsea cresce alla distanza, è bravissimo a smarcarsi, ma sfortunato nelle conclusioni. Per nostra fortuna, su un sinistro a colpo sinistro ribattuto sulla linea da Kettenmeyer si avventa Soriano per il tap in che chiude il match. I nostri non si accontentano, Heil ci restituisce il favore e due uscite a farfalla fruttano le ciliegine di Barillà e Marilungo, appena entrato al posto di un Okaka utilissimo, ma nervosetto e troppo spesso in fuorigioco.