INTERVISTE

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Metziel
view post Posted on 21/7/2009, 12:41




INTERVISTA A FABIO MORO
Il Chievo gli ha cambiato la vita. Lo ha fatto uomo. Ha vinto, ha perso, ha pianto, ha pure cambiato il look. Sempre per il Ceo, sempre con il Ceo. Fabio Moro è alla sua undicesima stagione in gialloblù. Una vita dopo ha ancora voglia di combattere. Parla dal ritiro di San Zeno con l'entusiasmo del ragazzino. Ma pesa ogni parola con la saggezza del veterano.

Fabio Moro, fosse stato un altro calciatore?
"Mi sarebbe piaciuto essere Paolo Maldini. Quando ero ragazzino al Milan ho avuto la fortuna di allenarmi con lui. E' stato un esempio per tutti. Un grande campione, mai sopra le righe. Se posso fare un altro nome, direi Alex Del Piero. Il campione perfetto, dotato di eccezionali doti umane".

Il miglior Chievo di sempre?
"I primi due anni di Delneri. Quello della promozione, e il primo della A. Abbiamo toccato le alte vette del calcio. Penso che sarà difficile riuscire a ripetere quelle prestazioni".

La sua miglior gara?
"Io? La devo ancora fare".

Lo stadio che le ha regalato più emozioni?
"San Siro. Mi ricordo quando c'ho giocato per la prima volta a 19 anni con la maglia del Toro. Sono uscito dal tunnel e mi sono trovato di fronte alla muraglia umana dei tifosi interisti. E' stato impressionante".

La partita che vorrebbe rigiocare all'infinito?
"Inter-Chievo 1-2 e Chievo-Roma 4-4. Emozioni senza fine. A Milano ricordo una frase di Corini: ragazzi restiamo qui in campo. Non avrete mica fretta di tornare nello spogliatoio, vero? Godiamocela".

E una partita da dimenticare?
"Beh, Bologna, la gara persa con il Catania, la retrocessione in B".

Pensa di aver lasciato qualcosa per strada?
"Ho fatto quello che dovevo fare. Da ragazzino speravo un giorno di poter esordire anch'io in prima squadra al Milan. Poi ho fatto la mia strada. E ho scoperto il Chievo. E' stato tutto bellissimo".

L'ultima volta che ha pianto?
"Di gioia, per la salvezza del Chievo. Abbiamo fatto una cosa stupenda al termine di un girone di ritorno incredibile per impegno e rendimento".

Anche lei colleziona maglie?
"Due me le tengo strette: Maldini e Del Piero. Dei miti".

La squadra più forte che ha incontrato negli ultimi dieci anni di Chievo?
"La Juve dei primi anni di A. E l'Inter di adesso".

Il giocatore più forte passato al Chievo?
"Perrotta. Vorrei dire anche Marazzina, ma non ha saputo esprimere il suo potenziale fino in fondo".

Il campione tra i campioni che ha affrontato?
"Il primo Ronaldo. Imbarazzante tanto era forte. Dovevi sperare in una giornata storta o negli assist sbagliati dei suoi compagni per cercare di evitare qualche brutta figura".

Resterà fedele al 27 come numero di maglia?
"Sì, ormai mi ci sono affezionato. Ricorda l'anniversario di matrimonio. Un momento stupendo".

Dopo il calcio?
"Il calcio. Ci sono troppo dentro per pensare a qualcosa di diverso. E soprattutto mi diverto ancora. Sono fatto per questo mondo. E l'addio lo vedo lontano".

Se la cava come procuratore? Quanto vale Pellissier?
"Oddio, non so quantificarlo. Sicuramente tanto. E' un grande giocatore".

La società fino ad oggi ha cambiato poco o quasi nulla rispetto all'ultima stagione. Che cosa ne pensa?
"La logica vuole questo. Si riparte dal gruppo che ha fatto il miracolo. Abbiamo trovato un equilibrio importante, dimostrando qualità e valori morali. Perché cambiare?".

Chi vince lo scudetto?
"La Juve"

La sorpresa?
"Siamo noi".

Moro, per staccare la spina?
"Devo andare alle Maldive".

Non sempre è possibile...
"E allora ascolto musica: Zero Assoluto o Tiziano Ferro. A volte basta e avanza".

Un'ultima cosa: che cosa le ha fatto cambiare look? Portava i capelli lunghi una volta...
"Li ho tagliati in un momento di grande depressione, poco dopo la retrocessione. Ho vissuto giornate allucinanti. Dovevo voltare pagina. E mi sono trovato rasato a zero".

Edited by Metziel - 21/7/2009, 14:30
 
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Metziel
view post Posted on 28/7/2009, 19:39




CHIEVO, PELLISSIER E’ GIA’ INDISPENSABILE
Sono bastati nove minuti al 30enne valdostano, entrato nel secondo tempo e schierato per la prima volta in coppia con ‘El Diablo’ Granoche, per battere Consigli alla sua maniera. E per fortuna che fisicamente non è al meglio. “No, infatti, sono ancora affaticato”. Un problema muscolare mi ha fatto saltare le prime tre amichevoli”. Non gli è piaciuto dover lavorare a parte. “Starsene fuori per quasi un mese a guardare i compagni giocare è una sofferenza”.

E’ andato vicino alla doppietta. Si è cercato con Granoche. E’ tronato nello spogliatoio grondante, dopo aver fallito il proprio giro alla lotteria dei rigori“. Abbiamo giocato alla pari dell’Atalanta”, il suo commento. Il grande amico Simone Tiribocchi ha detto a fine gara: “E’ già un Chievo difficile da affrontare. D’altronde è stato confermato l’intero gruppo dell’anno scorso”

Pellissier parla poco, ma i suoi commenti restano un ottimo filtro per intuire un clima. In questo caso, per avere il quadro sullo stadio dei lavori in casa dei Mussi a ventisette giorni dall’inizio del campionato.
“Questo Chievo può tenere testa a tante squadre - assicura - Non so come andrà a finire, non so se ripeteremo l’exploit dell’ultima stagione quando abbiamo ribaltato pronostici e profezie con un girone di ritorno strepitoso. Posso solo dire che lo staff e noi giocatori ci stiamo dando dentro. E che i nuovi arrivati, Granoche e Ariatti, ma penso anche a ragazzi come Antonazzo e De Paula, si sono ambientati molto bene, in fretta. Significa che lo spirito Chievo si è conservato intatto: e chi arriva non impiega molto ad aderirvi”

CITAZIONE
Corriere di Verona



PELLISSIER: “QUI STO PROPRIO BENE”
Due giorni di riposo prima delle ultime fatiche in ritiro. Il Chievo domani torna a San Zeno di Montagna e giovedì affronta in amichevole il Tonezza Team Genova. Con il gruppo ci sarà anche capitan Pellissier, che domenica a Trento ha giocato il secondo tempo, segnando la rete del momentaneo vantaggio gialloblù: “Contro l’Atalanta è stata la mia prima apparizione. Sono contento per il gol, meno per il rigore sbagliato. Sto bene, anche se adesso sento la fatica”
“Non è facile seguire un allenamento specifico, restare fuori nelle amichevoli, mentre i tuoi compagni giocano, corrono, cercando di convincere l’allenatore. Adesso che sono tornato, mi sento nettamente meglio, fisicamente, ma soprattutto moralmente”
“Ho un contratto con il Chievo e qui sto davvero bene. Non ho mai manifestato la volontà di andarmene. Ho sempre detto che in caso di offerte concrete, ne avrei parlato con la società. Al momento è tutto fermo e io sono tranquillissimo”

“Possiamo fare bene, visto che abbiamo cambiato poco rispetto allo scorso anno. E per bene, intendo raggiungere la salvezza senza troppe sofferenze. L’anno scorso abbiamo fatto un mezzo miracolo, quest’anno cercheremo di partire meglio e di tenere a distanza la zona calda. Ma già arrivare fino al termine del campionato in corsa per la salvezza, sarebbe un successo”
 
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Metziel
view post Posted on 28/7/2009, 19:55




SQUIZZI PARA ANCHE IL TEMPO CHE PASSA
Nei giorni di grazia non passava nemmeno un filo di vento attraverso le ventose pantagrueliche di Lorenzo Squizzi. Il portierone del Chievo, però, non ha mai preteso di essere celebrato come si fa con i santi e con gli eroi.

La quinta stagione in gailloblù. Il Chievo ha cambiato la vita anche a lei? “ Sì, sono cambiato sia sul piano professionale che umano. Il Chievo mi si è appiccicato addosso. E io vivo con un’aspirazione: essere un uomo e un portiere migliore ogni giorno che passa”

Sul rapporto con Sorrentino: “Un buon rapporto. Siamo mossi da idee comuni sull’importanza del lavoro. Penso che sia importante avere feeling e puntare ogni giorno a fare un passo in più. Insieme”
CITAZIONE
L’Arena

 
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Metziel
view post Posted on 29/7/2009, 18:41




RIGONI: “VOGLIO FARE IL BIS”
Con Iachini, che lo aveva voluto al Chievo, poche apparizioni. Con Di Carlo, dopo un girone d’andata in sordina, l’esplosione nel 2009. Luca Rigoni, 24 anni, dal mese scorso è un giocatore tutto del Chievo, che lo ha riscattato dal Vicenza.

Oggi è a tutti gli effetti un titolare: come ci si sente? “Ma quale titolare, non scherziamo. In questo gruppo non ci sono titolari e riserve. Siamo tutti alla pari e tutti concentrati a lavorare duro per conquistare la fiducia dell'allenatore”

Rispetto al passato, qualcosa è cambiato: “Sì, qualcosa di diverso c’è. Sento più fiducia da parte della società, dell’allenatore e dell’ambiente. Io dovrò rispondere sul campo, confermando quanto di buono ho fatto vedere nella seconda parte della scorsa stagione”

La Nazionale? “Più che la Nazionale, nei miei sogni c’è la Champions League, ma ora non è il momento di fare questi pensieri. Devo pensare solo al Chievo e a restare in A”

Sulla preparazione in ritiro? “Si fatica tanto, questo è normale. Nei primi test amichevoli abbiamo mostrato buone cose e qualche errore. Anche in questo caso non c’è nulla di nuovo o sorprendente. Il gruppo è buono, un giusto mix di giovani e anziani. Ci sono i ragazzi rientrati dai prestiti, che si stanno integrando. Tutto procede bene”
 
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Metziel
view post Posted on 1/8/2009, 10:26




ECCO LE MILLE STORIE DEL PIRATA GIALLOBLU’
Mario Yepes ha vissuto mille storie. Nato attaccante per le vie di Calì si è trovato a fare il difensore con addosso la fascia del capitano della Nazionale colombiana: “Reinaldo Rueda ha avuto questa intuizione. Mi è piaciuta”

“Finchè mi diverto gioco. Un anno, forse due ancora ad alti livelli. Poi ho un sogno che devo realizzare a tutti i costi. Voglio tornare a giocare da dove sono partito: il Deportivo Calì, la mia Colombia”

E la Nazionale? “Prima di chiudere e passare il testimone vorrei tagliare due traguardi. Il primo è arrivare a quota 90 presenze. Oggi sono fermo a 75. Penso non sia impossibile. Il secondo è conquistare la qualificazione al Mondiale e andare a giocare in SudAfrica. Non sarà facile, dovremo fare grandi cose, ma ci proveremo fino in fondo”

Il migliore nel suo ruolo? “Difficile dirlo, penso che John Terry del Chelsea sia tra i migliori. Ma per avere un’idea più chiara bisognerebbe che ogni giocatore provasse ad esprimersi in tanti campionati diversi. Lui è un grande”

CITAZIONE
L’Arena

 
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Metziel
view post Posted on 4/8/2009, 19:32




SOGNO BOGDANI: “UN ANNO SUPER CON IL CHIEVO”


Sarà forse l’ultima stagione in gialloblù per l’attaccante che spera di ripetere l’elsaltante finale di campionato dello scorso anno

“Mi prendo il Chievo e basta”. Erjon Bogdani ha le idee chiare. Molto chiare. Il contratto dell'albanese andrà in scadenza. A giugno potrebbero aprirsi le porte a nuovi mondi. Oggi, però, il Principe dell'Epiro non vuole guardare oltre. Troppo importante questa stagione. Per lui, per il Chievo, ma anche per la sua carriera.
Visto che Bogdani disputando un campionato ad alti livelli potrebbe garantirsi. magari, un futuro a sorpresa. Dice di se stesso: “Non mi sento per nulla vecchio. Ho tanta fame. Penso di potermi esprimere ancora ad alti livelli. Con il Chievo naturalmente”.

Bogdani, intanto, ha capito perchè la passata stagione vi siete salvati
“Perchè abbiamo messo il piede sull'acceleratore al momento giusto. All'inizio non c'eravamo riusciti, poi è uscita la grande forza della nostra squadra. Il Chievo è andato veloce, molto veloce. E in pochi sono riusciti a starci in scia”.

Riuscirete a ripetervi?
“Mi auguro proprio di sì. Abbiamo capito come si fa. Siamo riusciti a mandare in difficoltà grandi squadre come Roma, Juve, Inter e Genoa. La squadra è rimasta pressochè la stessa. Penso ci si possa divertire ancora”.

Quando pensa al suo futuro?
“Spero ad un anno da protagonista con la maglia gialloblù. Sono ancora in tempo”.

Anche perchè a volte basta poco. L'anno scorso, per esempio, la sua unica rete contro la Lazio ha cambiato il senso della sua stagione
“Esatto. Ero ai margini, non riuscivo a trovare una mia dimensione. Poi è cambiato tutto.Tuttavia, un gol non basta. Devo farne molti di più”.

Si è chiusa la prima parte di ritiro. Com è andata?
“Bene, ma ha fatto troppo caldo. Si è lavorato sempre a temperature molto elevato. Per farmela passare mi sono detto: meglio così, la sofferenza inizia da adesso”.

E radiomecercato, invece, ogni tanta torna a chiamarla in causa...
“Fa piacere, vuol dire che in giro c'è sempre qualcuno che ti stima. Ma io avevo le idee molto chiare: avanti con il Chievo, solo con il Chievo. Anche nei momenti di difficoltà ho sperato sempre di poter dire la mia....e ci sono riuscito”.

La nuova stagione?
"Partenza durissima. Mai noi contro le grandi ci esaltiamo. La Juve ci metterà addosso la giusta adrenalina. Meglio partire con loro che contro altri. I campioni alla prima di campionato ti stimolano. E poi ci sarà il debutto in casa contro la Lazio. Altra bella partita. La verità è una sola: dovremo correre, correre e correre. Senza fermarci mai”.

Il vostro valore aggiunto?
“Ci conosciamo molto bene. Abbiamo capito in passato limiti e pregi. La base di partenza è buona. Non dovremo fare altro che ripetere le ultime dieci giornate dello scorso campionato. La cavalcata è stata a dir poco straordinaria. Ripetersi sarebbe bello”.
CITAZIONE
L’Arena



Edited by ~Metziel~™ - 5/8/2009, 14:22
 
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Metziel
view post Posted on 5/8/2009, 13:25




DI CARLO: “CHIEVO, MANCA POCO PER ESSERE AL TOP”
Ritrovare Veronello l’ha messo di buon umore. Lo spogliatotio, i campi d’allenamento, i piccoli rituali ricordano quel duro lavoro, svolto la scorsa stagione, con cui s’è guadagnato la riconferma sulla panchina del Chievo. “Siamo a metà del guado”, sostiene adesso Mimmo Di Carlo, “e in queste due settimane che ci separano dalla Juventus inizieremo a rivedere il mio Chievo”.. Il suo Chievo non è ancora pronto. “Ma ha curato molto bene la fase atletica, a San Zeno di Montagna, e sapete che quando si semina è logico, prima o poi, ottenere risultati. Cosa manca? Concretezza in fase offensiva, dobbiamo recuperare lo smalto nei meccanismi, nei movimenti delle punte. Siamo qui anche per questo”

Il test di sabato scorso a Birmingham, 0-0 contro il West Bromwich Albion, è servito a isolare limiti e carenze. “Loro correvano di più anche perché erano avanti rispetto a noi nella preparazione. Però abbiamo retto, ho visto dedizione, impegno, voglia di tentare la giocata. Intanto accontentiamoci di questi confortanti segnali caratteriali”

E’ piaciuta soprattutto la cultura calcistica inglese, a Di Carlo. “Basta guardare i loro stadi, sarebbero l’ideale per qualunque club in Italia: ma qui, purtroppo, siamo indietro. E parecchio…”
CITAZIONE
Corriere di Verona



LUCA CAMPEDELLI: “IO, IL CHIEVO, L’HELLAS, LA FUSIONE, LA CITTA’… E LA SUA ARIA UN PO’ COSI’”
Con quella faccia un po' così, che hanno (anche) a Verona. Luca Campedelli sorride. Lo farà spesso, lungo i passi di un faccia a faccia scandito da toni bassi e verità profonde, da sussurri e grida che teneva dentro da tempo e che ha voglia di raccontare. Non gli succede spesso e forse per questo, quando lo fa, se si decide a farlo, vale la pena ascoltare. Luca Campedelli ha il pregio (grandissimo) di parlare poco e dire molto, evitando, spesso e volentieri, le cose banali e quelle scontate. Dal suo balcone privilegiato, con vista sulla serie A, dà un'occhiata al fiume che scorre, al tempo che passa, al calcio che cambia, al Chievo che non cambia, a una favola che non c'è più, a un'altra che (forse) sta per cominciare, a sogni mai finiti, a qualche illusione perduta. Rispetto a ieri, dice, è cambiato un bel po' e non solo per via degli anni che volano. Siede lì, dietro a quella scrivania, da 17 anni. Era poco più di un ragazzo, s'è fatto uomo in fretta. Era un romantico che pareva inguaribile, ma di romanticismo glien'è rimasto giusto un filo, grattato via tutto il resto a colpi di Cragnotti e di Cesari, di sgambetti e colpi bassi, "... dai quali ci siamo rialzati più forti". Lui e il Chievo, dentro una città ("... una regione", precisa) di cui non è ancora (forse) arrivato al cuore. La sua prossima scommessa probabilmente è questa. "Non lo so, non so se succederà, voglio dire. Però, detto tra noi, non è neanche che ci perda il sonno. Se succede, bene, se non succede, pazienza. Non voglio stare in paradiso a dispetto dei santi, giusto per essere chiari".

Perché il Chievo è amato in tutta Italia e forse non altrettanto a Verona?
"Guardi, ho smesso di pensarci. Mi tengo la simpatia e l'affetto che incontriamo dappertutto, Europa compresa, quando ci andiamo. Per il resto, l'ho detto, se ci vogliono siamo qua, se non ci vogliono, chiedo solo ce lo dicano chiaramente"

Presidente, lei credeva alla fusione?
"Qui bisogna scindere l'aspetto della passione, dei sentimenti, diciamo del punto di vista del tifoso da tutto il resto. Questo ha sicuramente inciso perché il progetto trovasse ostacoli e non andasse in porto. Ma per il resto, se la guardiamo da un'ottica imprenditoriale, la logica portava per forza di cose a un unico obiettivo. Per quello, del resto, se n'era parlato a fondo. E non lo pensavo solo, io, chiaro? Sarebbero stati due interessi che si univano, due forze e non due debolezze"

Allora, la favola non è finita...
"Piano, mettiamoci d'accordo. La favola è finita, lo dico adesso e non lo dirò mai più. Basta favola, perché su questo qualcuno ci gioca. Il Chievo è una realtà consolidata, 8 anni di serie A, Coppa Uefa, preliminari di Champions, rappresentiamo Verona, anzi, il Veneto, in serie A. Siamo una delle due squadre di calcio della città, non dico la prima o la seconda, ma ci siamo. Vorrei che questo fosse chiaro a tutti"

Il giocatore che vorrebbe sempre con sé...
"Di quelli del passato? Brighi, senz'altro. Franceschini? Beh, è un rimpianto di Giovanni Sartori. Lui sostiene sempre che lasciarlo partire fu una cazzata. Poi, vediamo, se tornassi indietro, magari, mi sarei tenuto Amauri e avrei ceduto Semioli, magari rinunciando a qualche soldo. Ecco, certe volte dovrei seguire di più il mio istinto"

Presidente, mai parlato così tanto. Allora è vero che Campedelli è cambiato...
"Mettiamola così, scriva che ho capito che non sempre è giusto far silenzio. Ogni tanto, qualcosa bisogna pur dire, no? A star sempre zitti non guadagni punti. D'altra parte, dal primo anno di A è passato un po' di tempo. Allora, per tutto il Chievo, la A era un sogno, un po' come l'isola che non c'è. Adesso l'isola c'è. E guai a chi ce la tocca"
CITAZIONE
L’Arena

 
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Cârlø
view post Posted on 8/9/2009, 20:24




Di Carlo: «Ricominciamo dalla cose buone di queste due partite. È già una sfida salvezza»


NUOVO INIZIO."Credo fermamente nella forza del mio gruppo. L'inizio non è stato facile. Ma abbiamo già detto. La Juve è una grande squadra, mentre contro la Lazio alcune situazioni di gioco ci hanno visto uscire penalizzati. A Bologna sarà un nuovo inizio. Cancelliamo il passato e ci prepariamo a riprendere in mano il progetto salvezza con le solite convinzioni. Le stesse che ci hanno permesso poco tempo fa di centrare un risultato importantissimo".
MERCATO OK. "Oggi il gruppo è completo. Ogni reparto presenta ampia scelta. Le alternative non mancano. Ora sarà importante far integrare nel minor tempo possibile i nuovi arrivati. Credo che la mia squadra disponga di buone qualità in ogni settore del campo. Certo, i ragazzi dovranno essere bravi ad alzare il livello di attenzione nel tentativo di produrre uno sforzo comune che ci permetta di trovare una marcia spedita verso la salvezza".
EPPUR SI MUOVE. "Dobbiamo riuscire subito a muovere la classifica, cosa che non ci è riuscita nelle prime due partite della stagione. Il Chievo in campo si muove, non aspetta, scalpita, lavora con la testa e con il cuore. Ma alla fine sono sempre i punti a ripagarti. Il verdetto del campo dice tutto. Le parole servono poco. E anche da un punto di vista psicologico, muovere la classifica è fondamentale. Ti gratifica, ti infonde maggiore tranquillità, ti aiuta a dare un senso al lavoro svolto durante la settimana.
BOLOGNA, CI RISIAMO. "Poche storie: è la prima di una lunga serie di sfide salvezza. Il Chievo deve caricarsi. Sono convinto, tuttavia, che la squadra sia pienamente consapevole delle proprie potenzialità. Non abbiamo paura. Non saranno certo due battute d'arresto a toglierci sicurezza. Da mesi, ormai, abbiamo acquisito una coscienza di squadra che ci ha permesso anche nei momenti più delicati di non finire mai sott'acqua. Dovremo restare sempre gli stessi. Anche perché, appena il Chievo perde la sua identità, la strada rischia di farsi in salita".
MENO SOFFERENZA. Da tempo si sa: il Chievo aspira alla salvezza. Niente di più. "Sarebbe utile - ha confermato Di Carlo - arrivarci questa volta senza acqua alla gola. L'esperienza della passata stagione ci ha fatto capire tante cose. Arrivare alla salvezza senza particolari sofferenze ci aiuterebbe a vivere il campionato con meno apprensioni. L'anno scorso non abbiamo mai staccato la spina. Per tutti è stata una corsa a perdifiato. Riuscire a fare meglio ci permetterebbe di confermare sul campo la bontà delle nostre scelte. Il Chievo, comunque, è pronto a tutto".
UNO, NESSUNO, CENTOMILA. "E per favore, mettiamoci in testa un altro concetto: qui da noi non si parla mai al singolare. Abituatevi a prendere in considerazioni solo un grande gruppo. Ognuno di noi, poi, deve metterci tutto quello che ha dentro. Acuti isolati non possono portarci troppo lontano. Servirà sempre una grande prestazione. Il Chievo è questo. Deve essere questo".

Fonte: L'arena
 
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Domy_Magno
view post Posted on 13/8/2010, 02:22




Intervista con Granoche



Mancano quindici giorni all'inizio del campionato. I mondiali sono ormai un ricordo lontano: il grande pubblico è pronto a rituffarsi nell'emozionante percorso della squadra del cuore, ed i loro beniamini stanno ultimando la preparazione per presentarsi al meglio per una nuova, lunga serie di sfide. I nostri microfoni si sono soffermati sull'attaccante del Chievo, Pablo Granoche, al quale chiediamo subito conferma delle notizie uscite su un presunto interessamento da parte del Napoli: "In queste ore ho sentito anch'io di essere stato accostato al Napoli, ma per adesso sono solo rumors. Io penso al Chievo, mi ha riscattato quest'estate accontentandomi"

Ma più di una volta sei stato accostato ai campani
"Si è vero, anche due anni fà quando stavo facendo molto bene con la Triestina, ma poi sono solo stati rumors e sono andato al Chievo. Ripeto: io penso al Chievo. Non credo abbiano intenzione di cedermi visto che mi hanno riscattato, non mi hanno fatto sapere assolutamente niente"

Come sta andando con Pioli?
"Sta andando bene, abbiamo fatto un bel ritiro capendo anche quello che vuole da noi. Abbiamo capito la sua idea del calcio"

Che differenza noti con Di Carlo?
"Penso che con Pioli ci si basi di più sul possesso palla, mentre Di Carlo prediligeva rubare palla ed andare in porta, contrattaccare subito. Ora lui invece ci viene chiesto di giocare di più con palla a terra ed affondare con calma"

Pronti per questo inizio di campionato?
"Direi che per quanto riguarda la tattica, sì, quello che ci manca e si è visto anche in queste amichevoli sono i 90 minuti nelle gambe. Dobbiamo solo trovare la forza fisica e poi siamo a posto"

E' arrivato anche Cottafava
"Si, sono molto contento, è sempre bello ritrovare vecchi compagni si squadra. Ha venti giorni per mettersi a disposizione"


La prima di campionato incombe

"Quello che ho capito nella mia prima esperienza in serie A è che tutte le partite sono dure in questo campionato, per fare punti bisogna fare tanta fatica. Il Catania è una buona squadra, inoltre ha cambiato tecnico trovando sempre un allenatore bravo e preparato"


Invece cosa pensi del tuo Uruguay?

"Io nel periodo dei Mondiali ero li, devo dire che è stata una bella sopresa, nessuno all'inizio lo dava come favorito o si sarebbe aspettato un quarto posto che effettivamente mancava da tanti anni. Non solo l'Uruguay ha fatto bene, ma ha dato di nuovo entusiasmo ai suoi cittadini, tutti man mano che la squadra andava avanti erano come impazziti"


Le tue aspettative per questa nuova stagione

"Intanto voglio dare il massimo per il Chievo che ha fatto molto per me. Spero di giocare più minuti e soprattutto quello che voglio è cercare di fare piu' gol"
 
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8 replies since 21/7/2009, 12:41   73 views
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