INTERVISTE

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Cârlø
view post Posted on 13/7/2009, 12:52




Di Vaio: "Chiuderò la carriera al Bologna"


Il Bologna riparte dai ventiquattro gol di Marco Di Vaio e da una salvezza da riacciuffare, magari meno sofferta di quella dell'anno scorso. L'attaccante rossoblù ha parlato del suo futuro, ribadendo la sua intenzione di non indossare un'altra maglia: "I problemi con la Menarini? La mia reazione iniziale, forse esagerata, era motivata dalla delusione che si prova quando si ama tanto una cosa. Dopo pochi giorni, ho avuto un chiarimento importante e la mia posizione è cambiata. Ma io voglio chiudere qui la carriera, come ho sempre detto, e volevo sentirmi parte integrante di questa squadra nei prossimi anni. E non assolutamente vero quello che si diceva, cioè che ero mosso da altre società alle spalle".
 
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Cârlø
view post Posted on 26/7/2009, 10:59




Papadopulo: "Crescere con gradualità"


Mister, ieri la famiglia Menarini ha ufficializzato la trattativa per la cessione della maggioranza della società al gruppo che fa capo a Rezart Taçi.
"Ne ho parlato con il Presidente Francesca Menarini, che ieri è salita a Sestola: mi ha messo al corrente della situazione arrivata ormai alle fasi decisive".

Con il passaggio di proprietà, i soldi per il mercato potrebbero lievitare.
"Ho esperienza di queste situazioni e so cosa può succedere: certe considerazioni possono essere un boomerang. I giocatori che sono stati confermati e quelli che sono già arrivati, leggendo certi nomi sui giornali, potrebbero lavorare con meno serenità e tranquillità. Per questo mi auguro che venga tutto definito quanto prima, in modo che possano esserci chiarificazioni anche in merito a questo e lavorare in maniera proficua, come è stato fatto sinora. Una considerazione simile vale anche per il pubblico di Bologna, perché se si creano aspettative eccessive cosa succede se poi non vengono confermate? Andiamo avanti cercando di valutare in maniera concreta quelle che saranno le risultanze dell'incontro con i nuovi proprietari e solo da lì fisseremo un punto di partenza e un percorso da intraprendere. Percorso che dovrà essere graduale, proprio per evitare di creare aspettative enormi e ipotizzare traguardi irraggiungibili: lievitando gradualmente, potremo stabilire una nostra solidità, fermo restando che già prima di questo imminente cambio nell'assetto della società c'era l'obiettivo di migliorare rispetto all'ultimo anno. La nuova società dovrà chiarire gli obiettivi e in base a questi mettere in campo forze adeguate".

Cosa si aspetta dall'amichevole di domani?
"Andiamo a giocare al buio, nel senso che non sappiamo come giocheranno i nostri avversari rumeni. In questo modo, cerchiamo di trovarci in situazioni impreventivate per vedere come reagisce la squadra. Ribadisco che preferisco vincere 1-0 con tre buone azioni che 3-0 con una buona azione. Come ho detto ai ragazzi, dobbiamo migliorare le nostre sintonie di pensiero rispetto alla tattica e ai concetti di gioco che dovranno renderci squadra sotto tutti i punti di vista".

Valiani pare essere uno dei giocatori più in forma.
"Per costituzione fisica, può arrivare ad essere in condizione migliore in tempi più ristretti rispetto a giocatori con altre caratteristiche strutturali. Di giocatori Valiani in una squadra non ce ne vorranno undici, ma uno sì’: noi l’abbiamo e ce lo teniamo stretto; è un po' difensore, un po' centrocampista e un po' attaccante, fa della quantità il suo punto di forza e raggiunge anche picchi di qualità, spende molto sotto il profilo organico e per questo potrebbe a volte difettare di lucidità sotto porta, ma nell'economia della nostra squadra (non per il ruolo che occupa in campo) vale quanto Gattuso per il Milan".

Ieri è successo un episodio spiacevole che ha coinvolto Osvaldo e Mingazzini.
"Non è la prima volta che in una squadra si verificano fatti come questi e non sarà l'ultima, anche se queste situazioni non fanno onore a nessuno, né ai protagonisti né a chi assiste. Purtroppo a volte l'atteggiamento viene condizionato da eventi impreventivabili e in base a questo dovremmo interpretare il comportamento dei due giocatori. Le regole, comunque, sono da rispettare e chi non rispetta i valori del gruppo dovrà rispondere con provvedimenti pecuniari. Se in un gruppo non c'è organizzazione e disciplina, difficilmente, aldilà del valore dei giocatori, si potranno raccogliere risultati: chi non rispetta i ruoli e il lavoro di tutti noi non potrà far parte di questo gruppo. Tornando al caso specifico, un contrasto di gioco ha generato una reazione un po' troppo eccessiva da parte di un giocatore, Osvaldo, e successivamente l'errore l'ha commesso anche Mingazzini, che ha reagito a sua volta. Ma questo gruppo sta lavorando bene e serenamente e i due giocatori in questione fino a questo momento si sono sempre impegnati tantissimo; ieri, a fine allenamento, hanno ammesso di aver sbagliato e chiesto scusa ai compagni, a me e ai collaboratori: la situazione spiacevole già in quel momento era ormai messa alle spalle, è stato solo uno scatto di rabbia e niente più".

Perché Osvaldo stamattina non si è allenato?
"Dopo il lavoro di ieri ha avuto un risentimento muscolare e il dottore ha ritenuto giusto fargli osservare mezza di riposo".
 
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Cârlø
view post Posted on 28/7/2009, 11:22




Di Vaio: "Il gruppo è compatto"


Marco, chiariamo subito il "caso" Osvaldo-Mingazzini. Ieri per cena avete fatto una "pizzata" tra voi giocatori.
"Innanzitutto, la cena non è stata pagata da me, come qualche giornale ha scritto, ma proprio da Osvaldo e Mingazzini, che sono andati insieme alla cassa a pagare. Io l'ho proposta come idea quando ha parlato il mister: era un modo per far pagare loro qualcosa alla squadra dopo quello che era successo e questo è stato un viatico per ricominciare tutti assieme. La pizza è stata offerta da loro e hanno mangiato anche vicino, dunque è stato raggiunto l'obiettivo. Il fatto è stato anche ingigantito fin troppo: è stato un brutto episodio isolato che però non può rovinare questi venti giorni di ritiro fatti bene, in cui il gruppo sta rispondendo ottimamente. Il fatto è dispiaciuto a tutti e non va ripetuto, ma può capitare nelle migliori famiglie; i protagonisti si sono presi le loro responsabilità e hanno subito chiesto scusa, rendendosi conto di aver sbagliato: da persone adulte, hanno ripreso dal giorno dopo a lavorare in armonia. La squadra ha reagito bene e siamo tutti tranquilli".

Quindi non ci sono partiti o fazioni in squadra?
"Assolutamente no, anche perché hanno sbagliato tutti e due, nessuno aveva ragione e non si poteva prendere la parte dell'uno o dell'altro. La squadra ha ricompattato subito la situazione, loro due hanno ricominciato a lavorare tranquillamente, il gruppo è positivo e lavora bene in campo. La sola cosa che preme a noi giocatori e al mister è lavorare sodo per migliorare e crescere in campo".

Complessivamente, le amichevoli sin qui hanno evidenziato qualche lacuna.
"Va considerato che abbiamo cambiato anche modulo: giochiamo in una maniera diversa rispetto allo scorso anno: ogni volta che si cambia modulo, non è semplice arrivare a sviluppare in campo le idee che propone l'allenatore. Ieri, poi, abbiamo giocato contro una squadra che fisicamente stava meglio di noi, l'hanno messa molto sul piano fisico e noi eravamo abbastanza imballati. Dovremo migliorare e le partite come queste sono utili per capire dove bisogna migliorare e cosa serve all'allenatore, prima dell'inizio della Coppa Italia e del campionato. Gli interventi che vorrà fare l'allenatore sono di competenza sua e della società, ma ci sono margini miglioramento importanti da parte di questo gruppo".

Ma tu ti aspetti un nuovo compagno in attacco?
"Ne parlano tutti, ma non è giusto mettere sulla graticola Osvaldo per il fatto che è successo l'altro giorno in allenamento: individuare lui come un problema è un errore; è un ragazzo giovane con ampi margini di miglioramento, un grosso potenziale per la squadra ed un investimento importante per la società, quindi va aiutato e non condannato. E, ripeto, in quel frangente hanno sbagliato in due i protagonisti dell'episodio, non solo lui: la responsabilità è da dividere a metà. Osvaldo ha capito d'aver sbagliato, come l'ha capito Mingazzini. Poi, se e quando arriveranno altri giocatori, li valuteremo in quel momento, ma ora cerchiamo di migliorare e costruire qualcosa di solido con i giocatori che sono qui in questo momento".

Ma che tipo di attaccante pensi possa arrivare?
"Considerando le caratteristiche dei giocatori che sono qui, tutti pensano ad un attaccante alto, di fisico, che possa aiutarci sulle palle alte specialmente in determinate partite e situazioni di gioco. Bisogna però vedere cosa propone il mercato e quanto vuole investire la società sulla punta, dato che potrebbero arrivare anche altri giocatori, stando a quanto afferma il mister. Poi. è normale che l'attenzione sia attirata dagli attaccanti ma senza una squadra dietro e senza un gruppo importante si può fare ben poco".

Dopo i 24 gol dell'anno scorso, come vivi la responsabilità che grava sulle tue spalle? Anche Papadopulo afferma di considerarti il realizzatore principe di questa squadra.
"La vivo tranquillamente, ma come ho già affermato ad inizio ritiro mi farebbe piacere che la squadra avesse più sbocchi e possibilità d’andare in gol con più uomini: in questo modo saremmo più pericoloso e imprevedibili, avremmo più possibilità di vincere le partite perché con un solo giocatore che va in rete non si va lontano e si rischia di vivere un'altra stagione sofferta. Dobbiamo anzi liberarci del tarlo che ci portiamo dentro dall'anno scorso, quando per paura di sbilanciarci facevamo fatica a proporci in avanti con più uomini: sempre con equilibrio, bisogna avere fiducia e osare di più".

Cosa ti aspetti dalla nuova proprietà? Sui giornali rimbalzano cifre e nomi importanti.
"C'è curiosità di sapere cosa ci riserva il futuro. Intanto aspettiamo che sia tutto definito e in quel momento, quando si presenterà alla squadra, capiremo le sue intenzioni e ci faremo un'idea del nuovo Bologna. Aspettiamo con i piedi per tertra finché non vediamo i fatti, oltre alle parole. Abbiamo fiducia nella società e vediamo che c'è da una parte voglia di vendere e dall'altra volontà di comprare: quando il passaggio di proprietà sarà definitivo, speriamo che dopo le parole arrivino fatti importanti per migliorare la squadra e riportare il Bologna dove merita, in una posizione di classifica migliore rispetto all'anno scorso e con le prospettive per futuro che competono a questa piazza. Solo con i nomi, poi, non si va tanto in là: c'è sempre da costruire un gruppo, perché una squadra viene fatta non dai nomi ma dal lavoro e dal sudore di tutti i giorni, come stiamo facendo qui in ritiro. Bisognerà quindi lavorare duro e trovare gente che si immedesimi con questo progetto e che sappia di arrivare in una società importante e storica".

Non è importante che i nuovi giocatori arrivino in fretta?
"Faccio solo un esempio: l'anno scorso al Genoa Milito e Thiago Motta sono arrivati negli ultimi giorni di mercato ma hanno alzato l'asticella della squadra verso l'Europa. Intanto è importante capire di quali giocatori abbiamo bisogno, perché bisogna aspirare ad un campionato più tranquillo rispetto alla salvezza stentata dell'anno scorso e ad un futuro migliore. Se i nuovi, poi, arrivano subito, bene, ma l'importante è che aiutino a migliorare la squadra".
 
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Cârlø
view post Posted on 2/8/2009, 13:02




Bombardini: "Non soffriremo come l'anno scorso"


Davide, anche in questo ritiro sei stato utilizzato in molti ruoli, anche molto diversi.
"Ho vagato per il campo! Ma questa mia duttilità già mi ha allungato la carriera, se è vero che a 35 anni sono qui".

Papadopulo ha affermato che questo Bologna è già migliore di quello dell'anno scorso.
"Lo penso anch'io e me lo auguro: se non fosse così, sarebbe dura per noi. Però non credo siano ancora risolti tutti i problemi: per come siamo messi adesso, ci sarebbe da soffrire e sappiamo bene cosa comporta soffrire in questo campionato".

Le voci di mercato vi turbano?
"Leggo nomi che credo sia quasi impossibile vengano qui: gente come Lavezzi, Borriello, Cruz in questo momento non penso che sceglierebbero di venire a Bologna. Quando li vedrò, dirò che mi sono sbagliato!. Sono grossi campioni che vorrei sempre in squadra con me, ma i grossi nomi non servono: devono arrivare giocatori con voglia di fare e di impegnarsi per questa maglia".

Da giocatore e tifoso rossoblù, come valuti il ventilato arrivo di Taçi?
"La penso come quasi tutti, a giudicare da quello che si legge sui giornali: vuole fare bene, ha disponibilità economiche, vuole investire e fare bene con questa società. Pensando, poi, che i Menarini vogliono bene al Bologna, non penso che abbiano intenzione di vendere a uno sprovveduto. Ci sono, quindi, tutte le premesse perché faccia bene. Vedo che c'è fiducia intorno a lui. E al Bologna che quest'anno festeggia il centenario manca solo di tornare grande sul campo: non dico scudetti o Coppa Campioni, ma anche solo tornare sui livelli del primo Bologna di Gazzoni, che arrivò ad un passo dalla finale di Uefa. Ma l'obiettivo di oggi rimane sempre la salvezza".

Papadopulo ieri ha chiarito che vuole un Bologna umile e funzionale, anche senza tanti ricami in mezzo al campo.
"Io in generale sarei per una via di mezzo: una squadra solida con qualche sprazzo di spettacolo. Ma se devo scegliere tra solo spettacolo con poca sostanza e poco spettacolo con buona solidità, scelgo la seconda opzione. Il mister, giustamente, è preoccupato al pensiero dell'anno scorso, quando abbiamo preso gol in qualunque maniera: il paragone con l'anno scorso un po' ci "spaventa". Ma io ci vorrei mettere una pietra sopra: per fortuna, è difficile da rivedere una stagione simile, una stagione difficile, brutta, che ha lasciato il segno, nella quale ci siamo salvati all'ultima giornata e che vogliamo e dobbiamo archiviare, perché così ti va fatta bene una volta ogni tanto. Il mister ha negli occhi quel che è successo l'anno scorso e vuole un Bologna più operaio: quando sei alla pari di sei o sette squadre di Serie A, se sei più organizzato (come l'anno scorso il Siena o il Chievo) alla fine ce la fai".

Questa squadra ha più carattere di quella dell'anno scorso?
"Sicuramente è più... "ignorante"! La preferisco così, con temperamento, con giocatori che si fanno sentire in campo, che non "moscia" come è capitato in certi frangenti dello scorso anno."
 
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Cârlø
view post Posted on 8/9/2009, 20:15




Di Vaio: "Un Bologna solido"


Marco, come stai? Il tallone ti dà ancora fastidio?
"Sto abbastanza bene, la reazione dopo la partita di sabato è stata buona, anche meglio del previsto. In questi giorni caricherò di più il lavoro, poi a metà settimana vedremo com'è la situazione e se il tallone reagirà bene. M'è dispiaciuto saltare le prime gare di campionato, dopo essermi preparato per tutta l'estate ma nelle scorse settimane, ogni volta che appoggiavo il piede per terra, sentivo un fastidio continuo; ora l'importante è che il fastidio sparisca del tutto".

Col senno di poi, secondo te è stato un errore giocare in Coppa Italia?
"No, perché probabilmente avrei accusato lo stesso problema alla ripresa degli allenamenti".

Che Bologna hai visto in queste prime due giornate di campionato?
"Un Bologna solido, inquadrato, preparato a soffrire, scorbutico, che sa quello che vuole e ribatte colpo su colpo. Bisogna essere un po' più fluidi e scrollarsi di dosso qualche paura quando attacchiamo, ma la base è importante e migliore rispetto all'anno scorso. C'è tempo per lavorare e migliorare, ma questa difesa che garantisce solidità e sicurezza dà agli attaccanti e ai centrocampisti la sensazione di poter anche rischiare qualcosa di più, di fare una corsa in più in avanti anziché restare bloccati dietro".

Cosa può aggiungere Zalayeta?
"Ha grosse qualità e caratteristiche diverse dagli altri attaccanti: fa salire la squadra, tiene palla, dialoga bene con i compagni d'attacco, è un rinforzo importante per noi".

E Marazzina come sta, a livello umorale?
"Non è un momento facile per lui. Se ha rifiutato qualche proposta, sapeva quello a cui poteva andare incontro restando qui e ora dovrà sfruttare bene le proprie occasioni per trovare posto in squadra. Si allena bene, è sereno e affronterà tutto questo nella maniera giusta, anche perché non ci sono preclusioni verso nessuno, l'ha detto anche il mister e lo pensiamo tutti noi in spogliatoio: tutti sono utili per raggiungere l'obiettivo della salvezza. L'importante è lavorare seriamente e in maniera positiva: c'è bisogno solo di giocatori positivi in campo e a livello di comportamento. Ora che il mercato è finito, si riparte da zero e gioca chi lo merita: è il campo a stabilirlo, oltre alle idee dell'allenatore che vanno rispettate".

Come valuti il Chievo, vostro prossimo avversario?
"Sta confermando quanto di buono fatto vedere l'anno scorso. Penso sia un esempio per noi: nella seconda parte dello scorso campionato si sono compattati come gruppo, con l'arrivo del nuovo allenatore, e grazie alla solidità del gruppo hanno raggiunto una salvezza che ha dell'incredibile, giocando un buon calcio e valorizzando i propri giocatori. Dobbiamo ricalcare quel tipo di mentalità: questo deve essere il nostro obiettivo e stiamo buttando le basi per farlo. Oggi il Chievo è una squadra difficile da affrontare, ben organizzata e che concede pochissime occasioni da rete agli avversari: hanno perso le prime due partite ma meritavano molto di più e anche per questo saranno arrabbiati: dobbiamo stare attenti, anche perché è sempre difficile riprendere la marcia dopo una sosta".

Pellissier è l'emblema del bomber di provincia.
"Un grandissimo attaccante: ha grandi caratteristiche, è forte, anche mentalmente, ha trovato l'ambiente giusto, si è ritagliato uno spazio importante in una squadra che sta facendo bene ormai da anni. Si è anche tolto la soddisfazione di andare in Nazionale, trovando il gol. Si merita tutto questo, è molto pericoloso per noi e dovremo stare attenti".

E tu al ritorno in Nazionale ci pensi?
"Ci penserò se un giorno mi dovesse arrivare la convocazione: ora sono concentrato sul Bologna e sulle mie condizioni fisiche, quindi mi sembra una cosa molto lontana. Ci avevo creduto al momento delle convocazioni di fine anno, come premio per una stagione così positiva. So che ripetersi è difficilissimo, ma la mia testa è completamente proiettata al Bologna, nell'anno del Centenario, e ho voglia di vivere un'annata migliore rispetto a quella passata, a livello di squadra: è questo il mio obiettivo".

L'anno scorso avevi la motivazione di rifarti dopo alcune stagioni poco brillanti.
"La mia ambizione era far rimangiare i giudizi della gente che mi dava per finito. Quest'anno dicono che non mi posso ripetere... Ogni anno ci sono obiettivi da raggiungere: mi auguro di stare bene fisicamente e di giocare in maniera serena e tranquilla centrando la salvezza prima dell'ultima giornata di campionato, com'è successo invece l'anno scorso".

Chi erediterà lo scettro di capocannoniere di Ibrahimovic?
"Credo uno dei due attaccanti dell'Inter, Milito e Eto'o. L'Inter ha dimostrato la sua forza nel derby milanese, ma la Juventus mi ha sorpreso: vedo Inter e Juve sopra le altre".
 
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Cârlø
view post Posted on 10/9/2009, 18:54




Portanova: "Vogliamo stupire"


Daniele, che effetto ti fa essere considerato un elemento così importante per il Bologna già dopo le prime due partite?
"Fa piacere leggere e sentire commenti positivi, ma come in tutte le cose non mi esalto e non mi abbatto mai. Io non faccio altro che dare il massimo, poi a volte va bene e altre volte meno, ma l'importante è che tutti mettano nella partita tutto quello che hanno: siamo tutti fondamentali. Tra difensori ci diamo una mano a vicenda e questo è l'importante. Come ho detto fin da quando sono arrivato, qui a Bologna si sente voglia di riscatto: vogliamo stupire".

A distanza di qualche settimana, hai capito perché il Siena ti ha ceduto?
"La società e tifosi del Siena mi rimarranno sempre dentro cuore: è un amore che non si cancellerà mai e non voglio nemmeno sapere il motivo per cui mi hanno fatto partire, perché alla fine è il presidente che ci mette i soldi e bisogna accettare qualsiasi decisione. Adesso ho iniziato un nuova avventura: sono contentissimo di stare qui, penso solo al Bologna, che domenica avrà da giocare una partita difficile, e a migliorare settimana dopo settimana".

In questo Bologna c'è qualcosa del tuo Siena che l'anno scorso si è salvato con largo anticipo?
"Io dico sempre quello che penso e, sinceramente, dal primo giorno in cui sono arrivato mi sono fatto tante domande. Secondo me questo Bologna è una squadra forte, ne sono convinto: ci sono giocatori importantissimi che hanno fatto bene in piazze prestigiose, penso ai vari Di Vaio, Zalayeta, Mutarelli, Mudingayi. Stiamo lavorando sull'unione del gruppo e dobbiamo metterci in testa di poter fare bene: dobbiamo esserne convinti e alla fine i valori tecnici verranno fuori".

Quindi come ti spieghi un certo scetticismo attorno al Bologna?
"Ci sono abituato: in cinque anni al Siena ci hanno messo sempre ultimi in classifica nelle previsioni di inizio anno. Penso sia un bene, in fondo: se ci danno poco credito, dobbiamo smentire queste chiacchiere sul campo, è l'unico modo che abbiamo per farlo. Ci sarà da soffrire, però se riusciamo tutti (società, giocatori, città) a dare il massimo per far sì che il Bologna non venga criticato in questo modo, alla fine ci riusciremo. Ci vuole un po' di convinzione. E alla fine chi lavora viene ripagato".

Quindi se il Bologna si assestasse nella prima metà della classifica non ti stupiresti?
"No. Vedo che ci sono altre squadre più accreditate dalla stampa, ma io non cambierei la rosa del Bologna con quella di chi lotta per i nostri stessi obiettivi. Il Bologna è sottovalutato, ma questo è anche comprensibile dopo il campionato passato. Questo ci deve spingere per farci riscattare: dobbiamo far cambiare idea a chi pensa che il Bologna non possa fare un campionato almeno tranquillo. Io ne sono convinto e vedo la stessa convinzione anche nei compagni, per come si allenano e per come vivono lo spogliatoio. C'è tutto per poter fare bene".

Domenica affrontate il Chievo, una delle dirette concorrenti per la salvezza.
"Questa partita sulla carta è da vincere, ma conosco bene il Chievo, una delle squadre più organizzate, con un organico fatto di giocatori che da tanti anni lavorano assieme. Penso quindi che la partita di domenica sia forse la più difficile che ci poteva capitare in questo momento, anche perché loro non hanno ancora fatto un punto, ma noi veniamo da due risultati positivi e vogliamo continuare su questa strada. Ci sarà da soffrire, è una partita da giocare con la testa: non dovremo sbilanciarci ma attaccare al momento giusto, giocando da squadra. Il Chievo è una squadra organizzata e non sarà facile affrontarlo, ma incontrerà un Bologna che vuole conquistare il bottino pieno".

Da difensore, affrontandoli in allenamento, come stanno gli attaccanti del Bologna?
"Osvaldo è uno che non molla mai e risponde sempre presente. Tutti in città aspettano i gol di Di Vaio e questo vale anche per noi: la sua esperienza, la sua voglia, il fatto di sentirsi addosso la maglia del Bologna sono molto importanti per la nostra squadra, così come i suoi gol. Ma aspettiamo anche quelli di Zalayeta: lo conosco e assicuro che il Bologna ha fatto un ottimo acquisto, io ho sempre trovato difficoltà a marcarlo perché è un attaccante di valore. Gimenez ha dei bei numeri, mi ha fatto un'ottima impressione: si deve impegnare per conquistare la maglia titolare, ma ha un buon piede, non ha paura di niente e penso che nell'arco del campionato ci sia spazio per tutti".

Poi c 'è Marazzina, che come Mudingayi sta vivendo una situazione delicata.
"Sono due giocatori importanti e possono esserlo anche per questo Bologna. Ho giocato con Marazzina e ho avuto il piacere di parlare con Mudingayi, che è stato alla Lazio, la squadra per cui ho fatto il tifo da bambino. Devono continuare ad essere professionisti dentro, come sempre deve fare un giocatore. Il trucco per ogni squadra è avere una buona famiglia alle spalle, perché altrimenti puoi avere anche Pelè e Maradona e i risultati non arrivano: bisogna essere tutti uniti i ognuno, dalla società in giù, deve lavorare pensando in positivo. In questo Bologna ci sono solo bravi ragazzi e tutti dobbiamo lottare per un'unica bandiera; in una squadra chi non ragiona con la stessa testa degli altri è automatico che si emargini".

Sei tifoso laziale e giochi con Di Vaio nella squadra che ha fatto rinascere Signori.
"Ho avuto piacere di sentire Signori pochi minuti fa. Io andavo in curva quando giocava lui, che ha fatto vivere alla Lazio belle soddisfazioni. Mi ha detto che viene a vederci a Milano il 20 settembre e che ci dobbiamo impegnare per non ripetere il campionato dello scorso anno: è legato tantissimo a questi colori, ci tiene come tutti noi a vedere il Bologna fare un ottimo campionato".
 
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Cârlø
view post Posted on 19/9/2009, 13:13




Portanova: "Bologna, la mia scommessa"


Sono abituato a fare questi tipi di campionato: in tutte le squadre in cui ho giocato ho sempre lottato per questo obiettivo. Però adesso siamo solo all’inizio e ho voglia di immaginare di vivere una stagione diversa, di cominciare questo campionato facendo un altro pensiero, perché la squadra è forte più di quanto qualcuno possa immaginare, anche se non sono arrivati i tre punti col Chievo. Io sono uno che sta male quando si perde e ho ancora dentro l’amarezza per la sconfitta di domenica, ma a volte le batoste servono per far crescere il gruppo. Questa squadra ha ottime qualità e garantisco che non si ripeterà il campionato che il Bologna ha vissuto l’anno scorso: credo in questo Bologna e spero di vincere la mia scommessa personale. Credo in questa squadra e sinceramente di Bologna mi sono già innamorato: riesco ad immaginare cosa possa significare vivere in campionato di un certo livello in una piazza come questa, dev’essere bellissimo e vogliamo metterlo in atto. i punti deboli non ne vedo: il Bologna è forte in tutti i reparti. Dobbiamo solo crescere nella compattezza in generale e nella convinzione che il Bologna possa battere qualsiasi squadra: quando arriverà anche questo, la gente si innamorerà del Bologna. Quanto ai miei gol, sento che uno in arrivo: non so quando, ma me lo sento. Il mio numero “storico” è il 90, ma qui lo aveva già Pasi e, dovendo cambiare, ho scelto il 13, che è il numero di Alessandro Nesta, mio idolo fin da ragazzino. Tra l’altro, lo incontreremo proprio domenica a San Siro: sarà una partita molto difficile, più di quanto si possa immaginare dato che il Milan viene da due prestazioni brutte in campionato e penso si voglia rifare contro di noi. Ma il Bologna deve andare a Milano per cercare di fare punti; come dico sempre, quando si incontrano le grandi squadre, si deve dare il centodieci per cento e sperare che l’avversario, in questo caso il Milan, non faccia altrettanto, perché a volte può non bastare dare tanto per vincere la partita. Come vada affrontata la gara non spetta a me dirlo, ma all’allenatore: posso solo dire che Portanova metterà in campo tutto quello che ha dentro. Degli attaccanti del Milan ne temo uno in particolare, uno che in Champions League ha dimostrato per l’ennesima volta il suo valore e il suo fiuto per il gol: in ogni stagione, la zanzara che punge sempre è Filippo Inzaghi.
 
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Cârlø
view post Posted on 8/10/2009, 14:21




Britos: "L'esperienza insegna"


Miguel Angel, rispetto ad un anno fa la tua crescita è evidente.
"Ho un anno di esperienza in più, maturata in Italia con il Bologna e questo aspetto è sicuramente molto importante per la mia crescita. Mi sono adattato al calcio italiano e quest'anno potrò rendere al cento per cento".

Papadopulo ti sta dando fiducia: cosa ti trasmette?
"Tutta la sua esperienza: lui ha giocato a calcio ad alti livelli e allena da tanti anni, quindi è molto importante per me come per tutti gli altri giocatori".

Probabilmente ti ha giovato anche giocare accanto a uno come Portanova.
"Sì, anche questo è molto importante: ha disputato tante partite in Serie A, è un giocatore che parla molto in campo e uno come lui può dare qualche consiglio in più".

In cosa devi ancora migliorare?
"In tutto, o quasi. Di sicuro, se voglio sognare in grande, non devo commettere errori perché quando un difensore sbaglia c'è solo il portiere che può evitare alla squadra di prendere gol. In questo, il campionato italiano, uno dei più difficili al mondo, aiuta a crescere molto: è molto tattico, ogni squadra è messa bene in campo e non ti lascia spazio".

Non hai mai nascosto di sognare le grandi squadre europee.
"Ma devo dire che a Bologna sto molto bene: è grazie al Bologna se sono qui in Europa e sto giocando in uno dei campionati più belli del mondo. Se dovessi rimanere al Bologna altri dieci anni lo farei volentieri".

Tra i tuoi sogni c'è anche la Nazionale?
"Sì, per me è un sogno. Ci sono buoni difensori, ma spero di arrivarci".

Come valuti Gimenez, tuo connazionale al Bologna?
"Gimenez è molto forte. Lo conoscevo già avendo giocato assieme a lui al Fenix qualche anno fa. Ha molta velocità, cerca sempre di puntare l'avversario perché sa saltare l'uomo con facilità, ha un buon piede, calcia sia di destro che di sinistro. Sono convinto che farà molto bene qua, anche se magari deve aspettare un po', com'è successo a me: all'inizio bisogna ambientarsi e imparare la lingua".

E Zalayeta? Anche lui è uruguaiano.
"Non l'avevo mai conosciuto di persona, anche se ovviamente l'ho guardato giocare molte volte quando era alla Juventus. Devo dire che, oltre ad essere un attaccante molto forte, è anche un bravo ragazzo".

Rodriguez, che l'anno scorso arrivò con te dall'Uruguay, dov'è adesso?
"Sta giocando nell'Huracan, in Argentina".

Tornando al Bologna, secondo te avreste meritato qualche punto in più?
"Sicuramente abbiamo meritato i punti che abbiamo fatto fin qui, ma penso che un paio di punti in più potevano arrivare. Penso alla partita di Milano, dove abbiamo preso gol quasi alla fine, ma anche a quella di domenica col Genoa: nel primo tempo loro hanno fatto due gol e giocato meglio, ma la ripresa è stata tutta nostra e se fossimo andati sul 2-2 penso che avremmo anche potuto vincere. Poi potevamo anche giocare meglio col Chievo: era una partita fondamentale per noi, ma l'abbiamo sbagliata e abbiamo perso giustamente".

Alla fine i punti sono gli stessi dell'anno scorso dopo sette giornate, ma sembra esserci più fiducia intorno al Bologna.
"Il gruppo è unito e non va dimenticato che abbiamo affrontato squadre molto forti come Fiorentina, Milan Juventus e Genoa. Mancano ancora tante partite e sono convinto che faremo molto bene in questo campionato".

La difesa è più forte rispetto all'anno scorso?
"Non sta a me dirlo. Sicuramente uno come Portanova ha portato esperienza. E io ho un anno in più".
 
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Cârlø
view post Posted on 10/10/2009, 13:19




Viviano: "Siamo sulla strada giusta"


Emiliano, secondo te il Bologna ha sin qui raccolto i punti che si merita?
"Forse, se guardiamo le prestazioni, qualcosa ci manca e, considerando che in sette giornate abbiamo già affrontato diverse squadre molto forti (Fiorentina, Milan, Juventus, Genoa) è possibile che la media-punti cresca con il passare delle settimane. Abbiamo sbagliato solo la partita col Chievo e vinto l'altro scontro diretto, quello col Livorno. Per il nostro obiettivo dichiarato la classifica è buona: siamo fuori dalla zona retrocessione".

Come valuti il rendimento della difesa?
"Prima della partita contro il Genoa era una delle migliori difese del campionato, quindi credo che il reparto si stia comportando bene: è solido e ci sono giocatori importanti. Io sono contento, ma abbiamo giocato solo sette partite: bisogna andare avanti e cercare di racimolare più punti possibile".

Hai dimostrato di non aver accusato il salto di categoria, al tuo primo anno in A. Che differenze hai notato rispetto al campionato di B, oltre alla qualità e alla forza dei singoli giocatori?
"In Serie A c'è una maggiore organizzazione: tutte le squadre sono ben organizzate. E quando giochi con le grandi squadre salta all'occhio che devi essere concentrato al cento per cento per tutti i minuti della gara, perché hanno campioni che possono risolvere la partita da un momento all'altro (come ha fatto Seedorf contro di noi, dopo che avevamo retto bene difensivamente): non puoi mai stare rilassato".

Julio Cesar potrebbe essere attratto dalle sirene inglesi, tu stai facendo bene e per metà sei di proprietà interista: stai pensando alla possibilità di difendere i pali nerazzurri?
"No: io sono appena arrivato in Serie A, firgurati se penso all'Inter. Io penso solo al Bologna, che ha investito su di me e mi ha dato fiducia. Sono onorato che per metà il mio cartellino sia dell'Inter, ma loro adesso hanno uno dei due o tre portieri più forti al mondo. Io lavoro cercando di fare il meglio che posso, poi non so cosa mi riserva il futuro".

Sin qui il Bologna ha subito quasi tutti i gol dall'interno dell'area piccola.
"Abbiamo rivisto le azioni e osservato quali sono stati gli errori (non individuali, ma a livello di movimento di squadra) che ci hanno portato a subire alcuni gol simili tra loro, ma penso che il fatto di subirne perlopiù dall'area piccola sia un buon segno: vuol dire che riesci a difenderti abbastanza bene. Non abbiamo preso gol su palla inattiva, e anche questa è una buona cosa. Il terzo gol subito domenica non lo conto nemmeno: era una situazione estrema, eravamo tutti davanti alla ricerca del pareggio. Col Genoa, tra l'altro, abbiamo perso 3-1 una partita in cui io non ho fatto neanche una parata mentre Amelia ha fatto diversi interventi decisivi ed è stato pure salvato dal palo".

E c'era il rigore su Floccari?
"Rivedendolo, probabilmente era rigore, ma la dinamica è stata particolare: Floccari nel fare il movimento di una finta ha incrociato la gamba di Raggi; se non l'avessero dato a noi, staremmo qui a lamentarci. Ma più evidente di entrambi i rigori concessi domenica era quello non fischiato su Di Vaio".

Domenica siete stati accolti da una coreografia suggestiva.
"Sì, è stato molto bello: per i giocatori in campo è gratificante avere gente che tifa per te in questo modo. Dispiace non aver ricambiato il pubblico con una vittoria, ma cercheremo sempre di onorare la maglia con le nostre prestazioni in campo e credo che i tifosi siano abbastanza contenti di quanto hanno visto sin qui, perché la squadra ha sempre messo in campo il massimo impegno e non ha mai tirato indietro la gamba".

Ora vi aspettano due trasferte consecutive, la prima contro il Napoli rivoluzionato da De Laurentiis e la seconda a Genova contro la Samp prima in classifica.
"Non è un bene incontrare il Napoli dopo il cambio di allenatore: sono sotto pressione e dovranno vincere. Ma sapevamo che questo campionato sarebbe stato duro, più difficile che quello degli scorsi anni, e dovremo cercare di portare a casa punti anche da Napoli e Genova. Tra l'altro i numeri dicono che in trasferta stiamo facendo bene: abbiamo puntato sulla solidità difensiva e cercato di sfruttare le occasioni che ci sono capitate; penso sia la strada giusta perché se vai a giocare in casa di Napoli e Samp a viso aperto rischi di andare all'intervallo sotto di tre gol, e poi davanti abbiamo attaccanti che con le loro qualità possono sempre inventare qualcosa, se li supportiamo bene. Ma alla base di tutto ci dev'essere una buona difesa: la solidità, la squadra che si muove unita, è la prima cosa, poi verranno anche i gol degli attaccanti, se ben supportati dal resto della squadra".

Chi è il portiere più bravo del campionato?
"Io penso che Buffon sia su un altro pianeta: ha dalla sua dieci anni su altissimi livelli e se alla fine i vari Dida, Frey e Julio Cesar sono stati paragonati sempre a lui significa che è un campione eccezionale".

E tra gli emergenti?
"Il fatto che Marchetti, Consigli, Mirante, Curci e ora anche Sirigu stiano avendo spazio è molto positivo, dopo anni di penuria in fatto di portieri italiani giovani su cui le società hanno puntato. E penso che siano contenti del loro rendimento a Parma, Cagliari, Siena e via dicendo. A volte bisogna avere più coraggio, secondo me, poi chiaramente sta a noi portieri meritare la fiducia".
 
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daniBologna
view post Posted on 15/11/2009, 15:17




Colomba:"Bologna,stupiscimi"

Colomba,che obiettivo si pone per la prossima di campionato contro l'Inter?
"Noi proveremo a vincere perchè è giusto provarci.
Io sono fiducioso,di quello che la squadra mi ha dato, del lavoro fatto e della partita che ci aspetta".

Giocherete al Dall'Ara. Il pubblico sarà dalla vostra o ci sarà ancora una contestazione?
"Contro il Palermo due-tre volte il pubblico ha applaudito le azioni della squadra,la cosa ci fa piacere,ma dobbiamo ricordarci che il Dall'Ara dobbiamo svegliarlo noi,dobbiamo portarlo noi dalla nostra parte. Mi piace l'idea che il Bologna sia propostivo, si spenda per fare gioco, lotti fino alla fine,senza mai concedere niente agli avversari: è anche così che si conquista la gente".
 
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daniBologna
view post Posted on 17/11/2009, 16:58




Mingazzini:"Bologna,ti salverai"


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Nicola,come va con Osvaldo?La rissa quasi sfiorata quest'estate sembra quasi dimenticata...
"Infatti è proprio così,abbiamo sfiorato la scazzottata,ma dopo due giorni ci siamo riappacificati grazie anche all'ottimo gruppo,l'episodio,praticamente dimenticato. Di Osvaldo ho un'ottima opinione e credo che quest'anno farà bene".

Questo Bologna è più forte di quello dell'anno scorso?
"Si,è più forte e spiego: i giocatori rimasti qui hanno superato il disagio del debutto e quelli che sono arrivati sono bravi".

E quindi la salvezza non sarà così sofferta come l'anno scorso
"A quota 38 direi che ci si salva,ma si sta meglio a 40".

Cosa ne pensi di Colomba?
"Si è fatto subito apprezzare. E non è mica vero che parla sempre a bassa voce...".

E il contratto?
"In scadenza,ma non ho nessuna ansia,se il Bologna lo rinnova farò i salti di gioia. Ma c'è tutto il tempo per parlarne con calma".

Edited by daniBologna - 17/11/2009, 17:56
 
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daniBologna
view post Posted on 5/12/2009, 23:58




Portanova rassicura:" Bologna resto e ti salvo"



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Daniele,dove credi possa arrivare questo Bologna?
Penso che ci salveremo,e che possiamo realizzare alla fine un buon bottino a livello di punti,sono convinto che siamo più forti di 6 squadre quest'anno.

Quindi sei assolutamente fiducioso per la salvezza del Bologna?
Certo,le qualità tecniche ci sono e così anche il gruppo.
Contro l'Udinese sappiamo che non sarà semplice,ma noi puntiamo a vincere,soprattutto con l'appoggio dei nostri tifosi.

Per quanto riguarda il mercato? Ci sono possibili voci di partenze per te...
No assolutamente,qui mi trovo benissimo,e poi il mio obiettivo principale per quest'anno è la salvezza,il resto è secondario.
 
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daniBologna
view post Posted on 15/12/2009, 17:47




Raggi fiducioso incoraggia la squadra a fare meglio


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Andrea, la sconfitta di Parma ha lasciato scorie?
"Non credo. Dispiace perché ci credevamo davvero di riuscire a portare via qualche punto: sappiamo che in questo momento della stagione andare a Parma non è facile (è tra le squadre più in forma del campionato, stanno bene, vanno a mille all'ora, volano sulle ali dell'entusiasmo) ma speravamo di portare a casa almeno un pari. Non è andata così e ci dispiace anche per i tifosi (la curva del Bologna era fantastica), ma non restano scorie: il Parma sta in un'altra zona della classifica; sabato, invece, con l'Atalanta non possiamo sbagliare: bisogna fare punti".

Come la pensi sull'episodio dell'espulsione di Britos?
"La prima impressione è stata che Dzemaili si sia lasciato cadere: si è fermato improvvisamente e Britos non poteva scomparire, gli è finito addosso ma secondo me non era rigore. Mi ha ricordato il rigore che è stato fischiato a Portanova su Floccari: sono situazioni in cui il difensore non può sparire nel nulla. Il cartellino rosso, poi, non ci stava assolutamente".


Il dg Luca Baraldi ha detto che il Bologna ha subito troppo le iniziative del Parma, mostrando poca personalità.
"Non credo che ci manchi la personalità: qui c'è gente esperta e di temperamento come Di Vaio, Zalayeta, Adailton, Guana e altri ancora, inoltre il Bologna sta facendo il suo cammino regolare di una squadra che si deve salvare. Ci è anche girata un po' male perché sull'1-1 se la punizione di Adailton non viene deviata e il tiro di Di Vaio non picchia sui tacchi di Mirante forse adesso staremmo parlando di un'altra partita. Chiaramente, qualcosa abbiamo sbagliato, questo sì: nel secondo tempo siamo entrati in campo troppo timorosi, con un atteggiamento mentale sbagliato, con meno convinzione rispetto al Parma, ci siamo abbassati troppo e ci siamo fatti aggredire anziché essere noi ad aggredire loro. Forse eravamo anche un po' più stanchi rispetto ad altre uscite, ma non dimentichiamo che ci sono anche gli avversari: il Parma mi ha impressionato, ha tenuto ritmi elevatissimi a centrocampo, è una squadra in salute".


Per la terza volta il Bologna in trasferta passa in vantaggio, viene rimontato e perde 2-1: era successo anche contro Napoli e Roma.
"La statistica parla chiaro e anche questa volta mi ero ormai fatto la bocca, dopo il vantaggio, ma è andata male. Domenica dovevamo essere più bravi noi a compattarci, contenerli e non lasciargli spazio sulle fasce: è un discorso di atteggiamento complessivo da parte della squadra, non penso riguardi solo noi difensori, anche quando i gol arrivano dall'interno dell'area di rigore".


Si può dire che il 4-3-1-2 funzioni meglio in casa che in trasferta?
"In casa degli avversari sai che concedi qualcosa in più, giocando in questo modo, ma abbiamo un reparto offensivo molto importante e li vorrei sempre avere degli attaccanti così. Nel secondo tempo, dato che stavamo soffrendo, anche con lo stesso modulo avremmo dovuto essere più compatti: tutta la squadra deve muoversi bene e saper difendere; comunque, non dimentichiamo che il gol del raddoppio l'abbiamo subito quando ormai eravamo rimasti in dieci".


In difesa sabato mancherà Britos.
"Ma rientra Portanova, poi Lanna con la sua grande esperienza al centro ha giocato benissimo guidando anche il reparto. Io credo che la difesa del Bologna si stia comportando bene, meglio dell'anno scorso, nonostante ci sia stata qualche defezione. Sono convinto che sabato il Bologna farà una grande gara contro l'Atalanta: sappiamo tutti che è fondamentale, non possiamo sbagliare".


E tu come ti vedi al centro nella linea a quattro?
"Io nasco difensore centrale, ma ormai in Serie A da una vita gioco terzino a destra, quando da quando ad Empoli Cagni mi adattò sulla fascia. Di sicuro non sono un terzino alla Cafu e nel mio futuro vorrei diventare di nuovo centrale: mi piacerebbe provare. Solo alla Samp, nella seconda parte della scorsa stagione, ho fatto il centrale di destra o di sinistra nella difesa a tre.".


Quattro punti tra Atalanta e Catania ti soddisferebbero?
"Sì, sarebbe tanta roba. Intanto pensiamo alla partita di sabato con l'Atalanta, che è fondamentale come tutti sappiamo. A Catania sarà una battaglia, anche più che a Parma: loro vorranno uscire dalla crisi e da tempo non vincono in casa; ma prima o poi anche noi un colpo in trasferta lo faremo".


Cosa vi dite nel capannello che da un po' di tempo fate prima e dopo le partite?
"Penso sia un bel segnale: volevamo farlo in spogliatoio inizialmente, poi abbiamo pensato che sarebbe stato un messaggio importante per i tifosi, per far capire quanto questo gruppo sia unito, forte e compatto, quindi abbiamo pensato di farlo in campo tutte le domeniche. All'inizio il mister ci carica prima della partita, mentre alla fine è il capitano a dire qualcosa, che dipende ovviamente anche dal risultato e da quello che è successo nei novanta minuti. In spogliatoio, poi, il mister sa sempre trovare la parola giusta e positiva, sia quando si vince che quando si perde: questo mi ha colpito molto, in altri posti quando perdi non succede così; per esempio, a Parma il mister, vedendoci con le teste basse, ci ha rincuorato e detto di rialzarle".
 
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daniBologna
view post Posted on 18/12/2009, 16:00




Colomba:"Il futuro è adesso"


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Mister, le voci riguardanti la dirigenza che stanno rimbalzando sui giornali hanno distratto la squadra in questi giorni?
"Noi pensiamo solo al calcio: da quando sono qui, il gruppo segue alla lettera quello che vogliamo fare, i nostri intendimenti, e pensa solo a quello, non a tutto quello che sta attorno. La cosa importante per noi è il campo, nient'altro: siamo concentrati su quello che c'è da fare, siamo alla vigilia di una partita importante, quella con l'Atalanta, e l'ultima cosa che vogliamo è farci distrarre da altre cose. Il calcio è un lavoro del presente e il presente dice che domani c'è una partita fondamentale, pensiamo solo a quella".


Non pensate neanche al mercato di gennaio, ormai alle porte? Qualcuno è sotto osservazione?
"No: onestamente adesso pensiamo a questa gara, poi ci sarà tempo per parlarne. Non ci sono osservati particolari: le scelte andranno fatte in funzione di quelle che sono le esigenze della squadra e non è una prestazione che decide il destino di un giocatore, ma un cumulo di cose, oltre alle sue caratteristiche tecniche. Ma, ripeto, la squadra ha lavorato bene e non sì è fatta distrarre da nessuna situazione".


Lei pensava di essere in questa posizione di classifica a questo punto del campionato, quando è subentrato in panchina?
"Sono venuto perché ho fiducia in questa squadra e nelle sue possibilità. Ovviamente non pensiamo che sarà facile mantenere questa posizione fino alla fine: dovremo difenderla e, anzi, incrementarla per metterci al riparo dalle sorprese. Non sarà facile perché il campionato è fatto di tappe: qualcuna ti dirà bene e qualcun'altra no, come l'ultima che abbiamo fatto".


C'è stato anche qualche errore arbitrale a frenarvi un po'.
"Io le ho tutte in mente queste cose che ci sono capitate contro Roma, Lazio, Inter, Parma: magari con un pizzico di attenzione, non solo da parte nostra, oggi potevamo avere qualche punto in più. Sono punti che alla fine pesano: mi auguro che la stessa attenzione che chiediamo a noi stessi ci sia anche da parte di tutti".


Ha qualche dubbio sulla formazione per domani?
"I dubbi sono legati alle condizioni di Zenoni, che ieri ha avuto un problema, ma in merito ho avuto assicurazioni abbastanza positive. Mancherà Mingazzini, oltre a Moras. Il modulo che usiamo lo ritengo equilibrato, se si lavora in una certa maniera".


Preferisce trovarsi ad affrontare Tiribocchi o Acquafresca?

"Sono due buoni giocatori. L'Atalanta è una squadra che si trova al terzultimo posto forse un po' per caso, dato che l'anno scorso ha fatto un ottimo campionato: evidentemente i problemi sono sempre dietro l'angolo e ne hanno avuti anche loro. I miei giocatori si rendono conto che per il Bologna è una gara di estrema importanza: tutto il gruppo deve pedalare forte in questa partita, che è molto più importante di ogni altro discorso".


Un pareggio le andrebbe bene?
"Quando si fanno punti, va sempre bene, ma un pareggio a priori non mi piace: va bene un pareggio conquistato, sudato, recuperato o difeso contro un avversario che si dimostra più bravo. Un po' come è successo a Roma con la Lazio, dove però non siamo andati là con l'obiettivo di pareggiare, ma per fare la nostra partita. Certo, per lavorare bene i giorni successivi sarebbe opportuno centrare un bel risultato".


Cosa pensa di Conte, allenatore dell'Atalanta?

"L'anno scorso ha fatto molto bene, con una buona squadra ha fatto il vuoto sotto di sé, dimostrando di avere le idee giuste. Noi ci siamo scontrati a Bari: finì 2-2, fu una bella partita, agonisticamente intensa".
 
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daniBologna
view post Posted on 10/1/2010, 21:59




Baraldi abbastanza soddisfatto nonostante la sconfitta col Cagliari


Il dg Luca Baraldi commenta la sconfitta interna contro il Cagliari.
"Il momento è difficile e nessuno oggi si aspettava questo risultato, ma tutto ciò ci deve dare ulteriori stimoli a migliorare, senza crearci alibi, perché la società vuole che i propri tifosi possano godere di migliori soddisfazioni sportive. Ma la squadra avuto una reazione positiva rispetto alla prestazione di Catania (e forse anche rispetto a Parma), ha subito gol nell'unica vera occasione da rete creata dal Cagliari e, un po' per sfortuna e un po' per demerito, non è riuscita a buttarla dentro. Questa squadra ha la possibilità di risollevarsi e la proprietà si è detta disponibile a fare sacrifici per renderla ancora più competitiva nella lotta per la salvezza, perché confermare la categoria è prioritario su tutto il resto. A mio parere, condiviso dal mister, serve un po' più di qualità a centrocampo e di corsa sulle fasce, tenendo però presente anche che magari il meglio l'abbiamo già in casa: Gimenez, per esempio, oggi mi è piaciuto, ha approcciato la gara con personalità e voglia di dimostrare il suo valore, è uno degli aspetti positivi della partita di oggi. Di Vaio? Per noi è fondamentale, sta vivendo un momento non positivo (come tutti gli attaccanti quando non fanno gol) ma si allena in modo esemplare; non possiamo permetterci di perdere la sua vena realizzativa: è uno che ha sempre fatto gol, dobbiamo metterlo in condizione di farne ancora".
 
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17 replies since 13/7/2009, 12:52   153 views
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