Del Neri al raduno: «Mi auguro un'annata foriera di successi»
martedì 07 luglio 2009Nella prima conferenza ufficiale della stagione blucerchiata il tecnico di Aquileia fa il punto della situazione: «Il gruppo è solido, ho sensazioni positive. I giovani mi piacciono. Il mercato? I tifosi stiano tranquilli».
«Tocca a me». In un modo più eloquente, Luigi Del Neri non avrebbe potuto cominciare. AC Hotel di Genova, sesto piano, sala conferenze gremita: le prime parole ufficiali di questo 2009/10 della Sampdoria - pronto a prendere il via coi test a Bogliasco e poi con la partenza per Moena - sono quelle del mister. Il presidente Riccardo Garrone è passato soltanto a salutare mentre l’amministratore delegato Beppe Marotta è impegnato al Viminale in un vertice sulla sicurezza negli stadi. E allora tocca davvero a lui.
Mentalità positiva. Di fronte alla stampa, lui ci arriva carico. È determinato, il tecnico di Aquileia, prontissimo a intraprendere quest’avventura blucerchiata, a distanza di ventotto anni dalla prima. «Ho visto i ragazzi giù nella hall dell’albergo e la sensazione è stata molto positiva. Ci sono grandi motivazioni da parte di tutti, una grande voglia. C’è un gruppo ottimo, solido, col quale mi auguro di lavorare in maniera giusta, con una mentalità sempre positiva: siamo motivati, pronti a partire per un’annata che si spera foriera di successi».
Tris d’assi. Da chi ripartire se non dai tre moschettieri blucerchiati, Palombo-Cassano-Pazzini? Il primo si è presentato al raduno nonostante fosse ancora in vacanza dopo gli impegni con la Nazionale («Mi ha fatto davvero piacere trovare qui Palombo. Da capitano ha fatto un gesto importante, dando l’esempio e denotando grande senso di responsabilità»); il secondo ha anticipato il rientro dalle ferie per sudare a Bogliasco («Cassano sta dimostrando serietà: la voglia di cominciare, di fare bene non fa altro che dare garanzie alla Samp»). Del Neri punta forte su di loro: «La Sampdoria è una squadra costruita per avere nelle sue file giocatori importanti, di fantasia, forza e abilità. Non aver messo sul piatto delle cessioni calciatori come Palombo, Cassano e Pazzini significa che la società ha in mente una formazione in grado di dare soddisfazioni al nostro pubblico. Averli con noi sarà un motivo di orgoglio e sicurezza, anche perché conto molto sul loro apporto. Giusto, dunque, che si parli di loro tre, ma è fondamentale ciò che sapranno dare all’interno del gruppo».
Il mercato. Gruppo che è destinato a qualche inevitabile ritocco: il Doria di oggi ha tutta l’aria di un cantiere semiaperto. «Il mercato non è semplice - ammette il tecnico friulano -. Ripeto: abbiamo una rosa solida, speriamo di poterla rinforzare con giocatori che possano corrispondere a ciò che cerchiamo. C’è fretta ma al tempo stesso non c’è fretta: c’è fretta perché se un calciatore fa al caso nostro è meglio prenderlo subito, ma non c’è fretta perché prendere per prendere è meglio aspettare. Io spero entro il 10 luglio di avere un gruppo ben definito, ma anche se lo avrò l’11, il 12 o il 13 non farà troppa differenza. Mannini? Un esterno sinistro che tengo in grande considerazione. Tissone? Lo conosco, l’ho avuto a Bergamo, è un ottimo giocatore. Nell’ultima stagione ha avuto poco spazio ma ha uno spessore per cui può interessare a parecchie squadre. Semioli? Dire che anche lui è un ottimo giocatore è diverso dal dire che venga alla Samp... In questo senso, comunque, mi sento dire ai tifosi di stare tranquilli. Devono avere pazienza: la società sta lavorando bene per cercare di raggiungere obbiettivi importanti, capaci farli gioire la domenica».
I giovani. Farli divertire, magari lanciando qualche baby alla ribalta della massima serie, sarebbe il massimo: «Abbiamo molti giovani di qualità, reduci dalla Serie B o già da stagioni in prima squadra. Contiamo di verificarli a Moena, li porteremo con noi e valuteremo le sensazioni che possono darmi. Per fare nomi, mi hanno detto un gran bene di Cacciatore. Volta ha avuto un’esperienza positiva a Vicenza; senza dimenticare Marilungo che ha già esordito e segnato. A me i giovani piacciono: se uno è valido lo si può adoperare senza problemi».
Gli obbiettivi. Sui traguardi stagionali Del Neri è categorico: «Il calcio non ha obbiettivi - conclude il nuovo allenatore della Samp -. Noi li avremo sempre piccoli: migliorare la classifica dell’anno scorso, prendere meno gol, farne uno in più. Ovvio che si cercherà di vincere sempre, a partire dal 15 di agosto con l’esordio in Coppa Italia. Ma stiamo cercando di fare le cose giuste nel modo giusto, senza grandi proclami; c’è grande sintonia tra me e la società, vogliamo fare bene in tutti i settori e siamo sulla strada giusta. Si sa, quello che conta alla fine è il campo: dopo i test, ci sarà tanto da lavorare a Moena per arrivare ad agosto pronti per un campionato che si preannuncia molto difficile. Dare il massimo cercando di fare un calcio organizzato e propositivo: questo è il nostro obbiettivo».
Capitan Palombo dà l'esempio: «Pronto a dare tutto»
martedì 07 luglio 2009La bandiera della Samp interrompe le vacanze e si presenta al raduno per salutare tecnico e compagni: «Siamo forti, migliorare la stagione passata è l'obbiettivo principale».
Guarda i muscoli del capitano, tutti di plastica e di metano. Muscoli che per l’ottavo anno consecutivo Angelo Palombo, il capitano in questione, metterà a disposizione della sua Sampdoria. Sampdoria che ha cambiato tecnico, cambierà modulo ma che nei suoi effettivi più importanti è rimasta invariata rispetto a quella della stagione passata. Angelo è sempre lì, al timone, in cabina di comando, anche quando potrebbe godersi le ferie e invece si presenta al raduno, sorridente come sempre. «Rimanere era quello che volevo - attacca Palombo, la bandiera -, l’ho sempre detto e lo ripeto oggi. Abbiamo trovato l’accordo e non posso essere più felice di averlo fatto in controtendenza rispetto al resto del mondo del calcio. Sono ancora qui pronto a dare tutto per questa maglia».
Ancora qualche giorno di vacanza, per te reduce dalla Confederations Cup, e poi si torna a fare sul serio.«Comincia una nuova annata che mi auguro sia migliore di tutte quelle passate; compresa quella scorsa che a mio avviso non è stata poi così negativa. Tra infortuni, impegni infrasettimanali e una rosa forse un po’ ristretta abbiamo raggiunto la finale di Coppa Italia, pagando in campionato sì, ma resta comunque un traguardo di tutto rispetto».
Quali traguardi si pone il nuovo Doria di Del Neri?«Possiamo fare bene, soprattutto senza la sfortuna dello scorsa stagione. Quest’anno senza Europa, potremo lavorare meglio e concentrarci sulla Serie A. Di sicuro non giocheremo per la salvezza. Siamo una squadra forte, in grado di ambire alle posizioni che la Sampdoria ha raggiunto negli ultimi anni. Io mi auguro di poter tornare in Uefa, poi ci si può arrivare come no, ma l’importante è cercare di fare il massimo».
A centrocampo si torna a giocare a quattro. Cambierà qualcosa dal tuo punto di vista?«Direi di no, ho giocato tanti anni in quella posizione nel 4-4-2. E ora che penso di essere migliorato credo di potermi trovare ancora meglio».
All’orizzonte poi ci sono i Mondiali in Sudafrica…«Sarebbero un sogno. Certamenete saranno uno stimolo in più per fare bene con la Samp. La Nazionale è il massimo per un calciatore e sapete bene quanto io ci tenga».