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| CITY NELLA BUFERA Mentre lo United sfoglia la margherita Berbatov (verrà o non verrà?), dall’altra parte della città tira davvero una pessima aria, con il Manchester City alle prese con la grana Shinawatra, che ieri è fuggito dalla Tailandia per evitare l’accusa di corruzione e si è rifugiato a Londra, dove intende chiedere asilo politico. Una situazione che rischia di compromettere la sopravvivenza dello stesso club, anche perché le leggi della Premier League sono severissime in materia di condanne pendenti, tanto che Richard Scudamore (chief executive della Premier) ha già messo in agenda un incontro urgente con l’ex primo ministro tailandese. Ma a complicare una situazione già difficile di suo, arrivano le indiscrezioni di “Daily Mail” e “Sun”: stando alla prima, Thaksin Shinawatra sarebbe stato costretto a chiedere un prestito di 2 milioni di sterline (2,5 milioni di euro) all’ex presidente del City, John Wardle, (dimessosi per protesta contro il tailandese lo scorso 9 luglio) per pagare gli stipendi dello staff. E sarebbe la terza volta che succede in meno di un anno. Quanto alla seconda, invece, a detta del tabloid londinese, Mark Hughes sarebbe pronto a lasciare la panchina del Manchester City, furibondo con la società per i recenti sgambetti di mercato che hanno interessato Stephen Ireland e Vedran Corluka (che si volevano vendere a Sunderland e Tottenham a sua insaputa), oltre che preoccupato per la storia di Shinawatra. Insomma, siamo a un passo dal caos e a guadagnarci potrebbe essere l’Asenal, pronto ad inserirsi nella corsa al ventenne centrocampista Michael Johnson, che ieri ha rifiutato il rinnovo del contratto per cinque anni a 25.000 sterline a settimana (quasi 32.000 euro) con il club di Hughes perché, secondo il “Daily Mirror”, vorrebbe trasferirsi ai Gunners e giocare in Champions League.
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