Olimpiadi, Rocchi: “Puntiamo al podio”
«Speriamo di vincere qualcosa, abbiamo un bel gruppo e non ci interessano i fuoriquota delle altre squadre. Noi abbiamo Rocchi che ci aiuterа». Giovinco e Giuseppe Rossi condividono lo stesso pensiero olimpico. Ma parte in salita, e tra qualche polemica, la strada della nazionale olimpicadel ct Casiraghi che tra un mese sarа impegnata in Cina per la riconferma del podio dopo il bronzo conquistato quattro anni fa ad atene .
Il calcio olimpico a Pechino andrа a caccia di una medaglia d’oro, 72 anni dopo l’unico successo azzurro ai Giochi di Berlino 1936 . Ma ieri, nella lunga giornata romana in cui atleti e tecnici di oltre venti sport sono stati ricevuti nei giardini del Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Pierluigi Casiraghi ha denunciato i limiti di questa squadra che in Cina potrа schierare solo un giocatore fuoriquota, il laziale Tommaso Rocchi.
«C’erano dei paletti - ha detto il ct - I giocatori della juve no, quelli della Fiorentina nemmeno (a parte Montolivo, ndr), quelli che avevano partecipato agli Europei neanche. Poi no anche dal Milan, l’Inter invece non ha praticamente italiani ed ecco che i calciatori delle prime squadre del campionato sono finiti fuori gioco ».
Il problema, per Casiraghi, non è la mancanza dello spirito olimpico nei giocatori, ma di un regolamento che di fatto rende difficile, se non impossibile, la disponibilitа ad utilizzare i tre fuoriquota come invece faranno alcune nostre avversarie. « Al momento dello spareggio con il Portogallo sembrava che per tutti sarebbe stata la fine del mondo se non ci fossimo qualificati. Poi invece, staccato il biglietto per Pechino, sono arrivate le difficoltа sempre crescenti per allestire questa squadra. Problemi con i club, ma non solo. Alla fine - spiega Casiraghi togliendosi qualche sassolino dalla scarpa - per un motivo o per l’altro non sono riuscito neanche a premiare tutti quelli che avrei voluto. Il problema sta nel regolamento, che lascia spazio alle societа per dire di no ».
Le Olimpiadi, infatti, non sono considerate dalla Fifa alla stregua di altre manifestazioni internazionali. Questo vuol dire che la Fifa non obbliga le societа a mettere a disposizione i propri giocatori per i Giochi. E anche se Coni e Figc ce l’hanno messa tutta - impegno riconosciuto dallo stesso Casiraghi - il risultato è quello che è. La realtа è che Argentina e Brasile, tanto per citarne due, avranno fuoriquota del calibro di Riquelme, Robinho, Ronaldinho e Messi. Difficoltа a parte, Pechino rappresenta per Casiraghi una fantastica opportunitа. Anche se il podio, o addirittura l’oro, restano un sogno: «La nostra voglia di impegnarci è massima, lo garantisco. Ma è difficile fare previsioni su dove possiamo arrivare. Noi comunque puntiamo a una medaglia. Sarebbe un sogno confermare il bronzo di Atene o riuscire addirittura ad acciuffare un’altra delle due medaglie. Le avversarie non mancano, con Argentina e Brasile in testa».
Ottimismo condiviso anche da Rocchi: «Sta a noi rilanciare il ruolo del calcio alle Olimpiadi. L’obiettivo è una medaglia». Il debutto con l’Honduras (girone B) il 7 agosto a Qinhuangdao. Sono 22 gli azzurrini chiamati dal ct. Tra questi il 23 luglio Casiraghi nominerа i 18 titolari e le 4 riserve (che comunque partiranno lo stesso per la Cina): sicuri del posto il portiere Viviano; i difensori Criscito, De Ceglie e Motta; i centrocampisti Cigarini, Dessena, Marchisio, Montolivo e Nocerino; le punte Rocchi, Acquafresca, Giovinco e Giuseppe Rossi. Casiraghi ha anche consegnato una lista allargata, con altri 15 calciatori che resteranno a casa a disposizione in caso di forfait di qualcuno tra i 22. La partenza per Pechino il 25 luglio. Ieri le prime visite mediche all’Acquacetosa. Da domani tutti a lavoro a Coverciano.
