Mercato: ecco tutti i giovani talenti
Dall'Europa al Sudamerica: il viaggio del nostro forum alla scoperta delle stelle nascenti del calcio internazionale
Fenin, talento CecoMartin Fenin, 20 anni, centravanti della Repubblica Ceca e del Teplice, sette gol in questo campionato e tre nell’ultimo mondiale Under 20 che si è svolto la scorsa estate in Canada: splendida la rete di sinistro, in semirovesciata, nella finale persa (1-2) con l’Argentina. Fenin è una prima punta: ha velocità, progressione, un tiro potente, è bravo di testa.
«Il suo prezzo? Ascoltiamo le proposte di tutti, ma senza fretta. Non siamo noi a cercare una trattativa», ha dichiarato Frantisek Hrdlicka, presidente del Teplice, che dopo tredici giornate di campionato occupa il secondo posto in classifica con lo Sparta Praga a quota 26, a quattro punti di distanza dallo Slavia.
Fenin viene valutato intorno agli otto milioni di euro, c’è anche Pavel Nedved, lo stesso che in passato - quando era alla Lazio - aveva suggerito al presidente Sergio Cragnotti di prendere Tomas Rosicky e Milan Baros: il primo, cresciuto nello Sparta Praga, un fantasista che può agire anche da esterno sinistro in un 4-4-2, gioca adesso nell’Arsenal; mentre il secondo, ex attaccante del Banik Ostrava, si è trasferito a gennaio del 2007 dall’Aston Villa all’Olympique Lione.
Nedved è pronto a scommettere sulla definitiva consacrazione di Fenin, alto un metro e 81 per un peso di 71 chili, destinato a diventare una delle nuove stelle della Repubblica Ceca.
NEDVED COME ESEMPIO - Il centravanti, oltretutto, ha le stesse radici dello juventino: è nato il 16 aprile del 1987 a Cheb, nello stesso paese di Nedved. Finora, in campionato, ha segnato sette gol in tredici giornate: una doppietta sul campo del Kladno alla prima giornata, poi una rete allo Slovan Liberec, allo Sparta Praga, all’Olomouc, al Viktoria Zizkov e l’11 novembre al Ceske Budejovice.
E’ sempre rimasto in campo per novanta minuti, tranne in due occasioni: nella partita inaugurale contro il Kladno, quando il tecnico Petr Rada (arrivato quest’anno sulla panchina del Teplice al posto di Zlata Bartl) l’ha sostituito all'87' e nella gara in casa del 30 settembre contro il Viktoria Plzen (cambio all'88' con il difensore Antonin Rosa).
ASTA - Martin Fenin, che ha realizzato in totale nella Gambrinus Liga (il campionato ceco) 15 gol in 75 partite, ha esordito nel calcio professionistico nella stagione 2003-04 e adesso è entrato nei piani di diverse società. La Juventus è in vantaggio: frequenti i contatti tra i dirigenti bianconeri e Pavel Zika, agente del giovane talento. Ma sul centravanti si sono mossi anche l’Arsenal, il Manchester United, il Liverpool, il Bayern Monaco e il Chelsea, seguendo i consigli del portiere Petr Cech, altro estimatore di Fenin.
Prima che il prezzo del suo cartellino toccasse cifre elevate, erano state la Fiorentina e la Lazio a farsi avanti.
Subito dopo il Mondiale Under 20 in Canada, dove l'attaccante ha centrato un secondo posto con la Repubblica Ceca perdendo la medaglia d'oro contro l’Argentina di Banega e Aguero, Fenin è stato convocato per la prima volta nella nazionale maggiore dal ct Karel Bruckner in vista dell’amichevole con l’Austria (1-1) del 22 agosto.
Breno, difensore di nuova generazioneGioca nel Sao Paulo, ha una grinta eccezionale e due piedi sopraffini. Il Bayern Monaco gli ha già messo gli occhi addosso.Forza nei contrasti, senso della posizione, personalità, tocco morbido e grande tempismo in fase di chiusura: il brasiliano Breno, diciotto anni, difensore centrale del Sao Paulo, si muove con l’istinto e la sicurezza di un calciatore maturo. Ha un fisico massiccio: è alto un metro e 87 per un peso di 81 chili, ma non gli mancano la rapidità e l'agilità. Somiglia per caratteristiche atletiche e di gioco a Lucio, pilastro del Bayern Monaco e della Seleçao. E’ gestito dal procuratore Wagner Ribeiro, che ha portato Kakà al Milan e Robinho al Real Madrid.
BAYERN INTERESSATO - Vinicius Borges Breno, classe 1989, vale già quattordici milioni di euro: i soldi offerti dal Bayern Monaco (come ha scritto la "Bild") per farlo arrivare a gennaio in Bundesliga. Ma il Sao Paulo ha preso tempo: è convinto di poterlo vendere a una cifra ancora più alta, soprattutto dopo i recenti messaggi ricevuti dall’agente del giocatore, studiato con attenzione dal Real Madrid e dal Milan. Breno ha vinto il “Brasilerao” con il Sao Paulo: a proporlo subito nel blocco dei titolari è stato il tecnico Muricy Ramalho, che nello scorso marzo l’ha promosso in prima squadra dalle giovanili del club “Tricolor”. Con l’under 17 del Sao Paulo, Breno aveva festeggiato in precedenza il trofeo di “Campeao Paulista”. Ventotto presenze nel calcio professionistico e tre gol: la perla più bella, in dribbling, dopo aver superato in slalom quattro avversari, contro il Santos (guarda il video con il gol in fondo all'articolo). Forte in elevazione, Breno ha esordito nel “Brasilerao” il 28 marzo contro il Rio Branco (4-0 per il Sao Paulo) durante il secondo tempo, in sostituzione di Alex Silva.
ESORDIO - La prima partita da titolare, invece, l’ha disputata e vinta (3-1) contro il Palmeiras. «Vivo un momento speciale, l’aiuto di Muricy Ramalho si è rivelato fondamentale: con i suoi consigli rappresenta per me una splendida guida», ha dichiarato Breno, maglia numero 33, al sito ufficiale del Sao Paulo. Immediata l’intesa con i suoi compagni di reparto, Miranda e André Dias. Kakà l’ha segnalato al Milan.
MODELLI - Breno ha tre modelli: Aldair, per lo stile e il carisma; Lucio, per la struttura fisica e le frequenti incursioni nella metà campo avversaria; ma anche Diego Lugano, per l’abilità nei colpi di testa e negli anticipi. L’uruguaiano (con passaporto italiano) si è distinto in passato nel Sao Paulo (176 presenze e 11 gol in tre stagioni), prima di trasferirsi nel 2006 in Turchia, al Fenerbahce. «Ammiro Lugano, io spero di vincere molto con il Sao Paulo, come è successo a Diego», ha detto Breno al sito ufficiale del suo club. Lugano, con la maglia del Sao Paulo, ha conquistato un campionato brasiliano (2006), una Coppa Libertadores (2005) e una Coppa Intercontinentale (2005).
Menez, piccoli Zidane cresconoC'è una stella in Francia che indossa il numero 10 del Monaco: Jeremy Menez, classe '87. Tecnica superba e facilità nell'andare in rete, la mezzapunta della squadra del Principato ha addosso gli occhi di mezza europa che conta Con i suoi dribbling eleganti sta facendo innamorare la Francia: Jeremy Menez, vent’anni, numero dieci del Monaco, ha scatenato un’asta intorno al suo cartellino. Manchester United, Inter, Real Madrid e Barcellona sono in prima fila, anche se il Monaco l’ha blindato fino al 30 giugno del 2010.
LA SCHEDA - Menez fa parte della nuova generazione di talenti del calcio francese. Ha vinto un Europeo Under 17 nel 2004 con la Francia di Philippe Bergeroo, battendo in finale (2-1) la Spagna di Cesc Fabregas e giocando al fianco di altri ragazzi del 1987 che adesso valgono un tesoro: Sadir Nasri, trequartista del Marsiglia, Karim Benzema, centravanti del Lione, 11 gol in questo campionato, e Hatem Ben Arfa, mezzapunta del Lione, a segno quest’anno tre volte nella Ligue1. Menez è un fantasista che può fare anche l’attaccante esterno. Alex Ferguson lo corteggia dal 2002 e in diverse occasioni ha provato a portarlo al Manchester United.
IL RAGAZZO DEI RECORD - Menez, quando era Sochaux, ha stabilito due primati. E’ stato il più giovane calciatore, nella storia della Ligue1, a firmare (a quindici anni) un contratto professionistico ed è stato anche il giocatore più giovane (sedici anni) a realizzare una tripletta: il 22 gennaio del 2005 festeggiò tre gol nello spazio di sette minuti contro il Bordeaux (22ª giornata).
CLASSE 87 - Menez è nato il 7 maggio del 1987 a Longjumeau, alla periferia di Parigi: è alto un metro e 79 per un peso di 65 chili. Ha una tecnica raffinata e un cambio di marcia che disorienta gli avversari. Insieme con il coetaneo Samir Nasri (’87), fenomeno dell’Olympique Marsiglia che piace tanto - anche lui - a Roberto Mancini, è considerato uno degli eredi più accreditati di Zinedine Zidane. Menez è stato scoperto e lanciato nel Sochaux da Guy Lacombe, che nel centro di formazione di Cannes - fra il 1990 e il 995 - aveva già accompagnato l’ascesa di Zidane, Vieira, Frey, Micoud e Luccin.
LA CARRIERA - Un predestinato, Jeremy Menez: a tredici anni è stato tesserato dal Sochaux, con il quale ha debuttato poi in Ligue1 il 7 agosto del 2004, allo stadio Bonal, contro l’Ajaccio (1-0). Due le stagioni in Ligue1 con il club gialloblù: 55 presenze e 7 gol (quattro nel primo campionato e tre nel secondo). Nell’estate del 2006 è stato ceduto al Monaco. Un ingresso in grande stile, quello in maglia biancorossa: l’anno passato ha disputato 29 partite realizzando 7 reti. E anche in questo campionato sta confermando di possedere colpi di qualità: 12 gare (11 da titolare) e 3 gol contro il Sochaux, il Le Mans e il Paris Saint Germain.
Gustavo Denis, il carrarmatoVentisei anni, centravanti dell’Independiente e capocannoniere del Torneo di Apertura con 17 gol in 16 partite. Denis sogna l'Europa dopo aver provato la serie C. German Gustavo Denis è uno dei pezzi pregiati del mercato argentino con Ever Banega ('88), mediano del Boca Juniors, e Fernando Belluschi ('83), fantasista del River Plate.
Ventisei anni, centravanti dell’Independiente allenato da Pedro Troglio (ex mezzala di Verona, Lazio e Ascoli), capocannoniere del Torneo di Apertura con 17 gol in 16 partite, Denis sogna di sbarcare in Europa già durante il mese di gennaio.
SOPRANNOME - Lo chiamano "El Tanque", il carrarmato: è cresciuto nel Talleres di Cordoba ed è alto un metro e 83 per un peso-forma di 78 chili.
Ha firmato cinque doppiette (contro Lanus, Club Atletico Tigre, Huracan, Colon e Gimnasia) nel Torneo di Apertura ed è stato promosso in nazionale dal commissario tecnico Alfio Basile.
NAZIONALE - Ha debuttato con l’Argentina lo scorso 16 ottobre, in occasione dalla partita vinta (2-0) in Venezuela, valevole per il Mondiale del 2010 in Sudafrica: è entrato in campo al 35’ del secondo tempo al posto di Carlos Tevez, stella del Manchester United.
A Buenos Aires scrivono che Denis, forza fisica e discreta tecnica (splendida una rete di tacco al Quilmes), viene tenuto sotto osservazione dalla Fiorentina, dalla Lazio, dall’Atalanta, dal Villarreal e dall’Olympique Marsiglia.
ESPERIENZA IN ITALIA - Ha una storia curiosa. Ha già conosciuto l’Italia: nel gennaio del 2002 fu acquistato dal Cesena per 200.000 euro, dopo aver realizzato 16 gol in 18 gare con il Los Andes. Ma l’avventura in C1 fu deludente: ventotto presenze e tre gol per questo centravanti, bocciato dal Cesena e valutato adesso intorno ai sette milioni di euro.
Nel 2003, lasciata l’Italia, Denis ha cominciato a costruire il suo riscatto. Il primo a scommettere sul suo rilancio è stato l’Arsenal di Sarandì, che lo prese dal Cesena con la formula del prestito: un'intuizione dell’allenatore Jorge Burruchaga, ex compagno di nazionale di Maradona e campione del mondo con l’Argentina nel 1986 in Messico.
Tredici gol in 54 presenze per Denis con l’Arsenal di Sarandì, club controllato da Julio Grondona, presidente federale dal 1979. Nel 2005, poi, il passaggio al Colon, altra tappa determinante per la sua scalata: 11 reti.
All’Independiente di Avellaneda è arrivato nel 2006: indossa la maglia numero diciannove e ha segnato finora 27 gol in 50 partite di campionato.