TALENT SCOUT

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S.S. VIKING
view post Posted on 4/12/2007, 11:18




Mercato: ecco tutti i giovani talenti

Dall'Europa al Sudamerica: il viaggio del nostro forum alla scoperta delle stelle nascenti del calcio internazionale



Fenin, talento Ceco

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Martin Fenin, 20 anni, centravanti della Repubblica Ceca e del Teplice, sette gol in questo campionato e tre nell’ultimo mondiale Under 20 che si è svolto la scorsa estate in Canada: splendida la rete di sinistro, in semirovesciata, nella finale persa (1-2) con l’Argentina. Fenin è una prima punta: ha velocità, progressione, un tiro potente, è bravo di testa.
«Il suo prezzo? Ascoltiamo le proposte di tutti, ma senza fretta. Non siamo noi a cercare una trattativa», ha dichiarato Frantisek Hrdlicka, presidente del Teplice, che dopo tredici giornate di campionato occupa il secondo posto in classifica con lo Sparta Praga a quota 26, a quattro punti di distanza dallo Slavia.
Fenin viene valutato intorno agli otto milioni di euro, c’è anche Pavel Nedved, lo stesso che in passato - quando era alla Lazio - aveva suggerito al presidente Sergio Cragnotti di prendere Tomas Rosicky e Milan Baros: il primo, cresciuto nello Sparta Praga, un fantasista che può agire anche da esterno sinistro in un 4-4-2, gioca adesso nell’Arsenal; mentre il secondo, ex attaccante del Banik Ostrava, si è trasferito a gennaio del 2007 dall’Aston Villa all’Olympique Lione.
Nedved è pronto a scommettere sulla definitiva consacrazione di Fenin, alto un metro e 81 per un peso di 71 chili, destinato a diventare una delle nuove stelle della Repubblica Ceca.

NEDVED COME ESEMPIO - Il centravanti, oltretutto, ha le stesse radici dello juventino: è nato il 16 aprile del 1987 a Cheb, nello stesso paese di Nedved. Finora, in campionato, ha segnato sette gol in tredici giornate: una doppietta sul campo del Kladno alla prima giornata, poi una rete allo Slovan Liberec, allo Sparta Praga, all’Olomouc, al Viktoria Zizkov e l’11 novembre al Ceske Budejovice.
E’ sempre rimasto in campo per novanta minuti, tranne in due occasioni: nella partita inaugurale contro il Kladno, quando il tecnico Petr Rada (arrivato quest’anno sulla panchina del Teplice al posto di Zlata Bartl) l’ha sostituito all'87' e nella gara in casa del 30 settembre contro il Viktoria Plzen (cambio all'88' con il difensore Antonin Rosa).

ASTA - Martin Fenin, che ha realizzato in totale nella Gambrinus Liga (il campionato ceco) 15 gol in 75 partite, ha esordito nel calcio professionistico nella stagione 2003-04 e adesso è entrato nei piani di diverse società. La Juventus è in vantaggio: frequenti i contatti tra i dirigenti bianconeri e Pavel Zika, agente del giovane talento. Ma sul centravanti si sono mossi anche l’Arsenal, il Manchester United, il Liverpool, il Bayern Monaco e il Chelsea, seguendo i consigli del portiere Petr Cech, altro estimatore di Fenin.
Prima che il prezzo del suo cartellino toccasse cifre elevate, erano state la Fiorentina e la Lazio a farsi avanti.
Subito dopo il Mondiale Under 20 in Canada, dove l'attaccante ha centrato un secondo posto con la Repubblica Ceca perdendo la medaglia d'oro contro l’Argentina di Banega e Aguero, Fenin è stato convocato per la prima volta nella nazionale maggiore dal ct Karel Bruckner in vista dell’amichevole con l’Austria (1-1) del 22 agosto.

Breno, difensore di nuova generazione
Gioca nel Sao Paulo, ha una grinta eccezionale e due piedi sopraffini. Il Bayern Monaco gli ha già messo gli occhi addosso.

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Forza nei contrasti, senso della posizione, personalità, tocco morbido e grande tempismo in fase di chiusura: il brasiliano Breno, diciotto anni, difensore centrale del Sao Paulo, si muove con l’istinto e la sicurezza di un calciatore maturo. Ha un fisico massiccio: è alto un metro e 87 per un peso di 81 chili, ma non gli mancano la rapidità e l'agilità. Somiglia per caratteristiche atletiche e di gioco a Lucio, pilastro del Bayern Monaco e della Seleçao. E’ gestito dal procuratore Wagner Ribeiro, che ha portato Kakà al Milan e Robinho al Real Madrid.

BAYERN INTERESSATO - Vinicius Borges Breno, classe 1989, vale già quattordici milioni di euro: i soldi offerti dal Bayern Monaco (come ha scritto la "Bild") per farlo arrivare a gennaio in Bundesliga. Ma il Sao Paulo ha preso tempo: è convinto di poterlo vendere a una cifra ancora più alta, soprattutto dopo i recenti messaggi ricevuti dall’agente del giocatore, studiato con attenzione dal Real Madrid e dal Milan. Breno ha vinto il “Brasilerao” con il Sao Paulo: a proporlo subito nel blocco dei titolari è stato il tecnico Muricy Ramalho, che nello scorso marzo l’ha promosso in prima squadra dalle giovanili del club “Tricolor”. Con l’under 17 del Sao Paulo, Breno aveva festeggiato in precedenza il trofeo di “Campeao Paulista”. Ventotto presenze nel calcio professionistico e tre gol: la perla più bella, in dribbling, dopo aver superato in slalom quattro avversari, contro il Santos (guarda il video con il gol in fondo all'articolo). Forte in elevazione, Breno ha esordito nel “Brasilerao” il 28 marzo contro il Rio Branco (4-0 per il Sao Paulo) durante il secondo tempo, in sostituzione di Alex Silva.

ESORDIO - La prima partita da titolare, invece, l’ha disputata e vinta (3-1) contro il Palmeiras. «Vivo un momento speciale, l’aiuto di Muricy Ramalho si è rivelato fondamentale: con i suoi consigli rappresenta per me una splendida guida», ha dichiarato Breno, maglia numero 33, al sito ufficiale del Sao Paulo. Immediata l’intesa con i suoi compagni di reparto, Miranda e André Dias. Kakà l’ha segnalato al Milan.

MODELLI - Breno ha tre modelli: Aldair, per lo stile e il carisma; Lucio, per la struttura fisica e le frequenti incursioni nella metà campo avversaria; ma anche Diego Lugano, per l’abilità nei colpi di testa e negli anticipi. L’uruguaiano (con passaporto italiano) si è distinto in passato nel Sao Paulo (176 presenze e 11 gol in tre stagioni), prima di trasferirsi nel 2006 in Turchia, al Fenerbahce. «Ammiro Lugano, io spero di vincere molto con il Sao Paulo, come è successo a Diego», ha detto Breno al sito ufficiale del suo club. Lugano, con la maglia del Sao Paulo, ha conquistato un campionato brasiliano (2006), una Coppa Libertadores (2005) e una Coppa Intercontinentale (2005).



Menez, piccoli Zidane crescono
C'è una stella in Francia che indossa il numero 10 del Monaco: Jeremy Menez, classe '87. Tecnica superba e facilità nell'andare in rete, la mezzapunta della squadra del Principato ha addosso gli occhi di mezza europa che conta

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Con i suoi dribbling eleganti sta facendo innamorare la Francia: Jeremy Menez, vent’anni, numero dieci del Monaco, ha scatenato un’asta intorno al suo cartellino. Manchester United, Inter, Real Madrid e Barcellona sono in prima fila, anche se il Monaco l’ha blindato fino al 30 giugno del 2010.

LA SCHEDA - Menez fa parte della nuova generazione di talenti del calcio francese. Ha vinto un Europeo Under 17 nel 2004 con la Francia di Philippe Bergeroo, battendo in finale (2-1) la Spagna di Cesc Fabregas e giocando al fianco di altri ragazzi del 1987 che adesso valgono un tesoro: Sadir Nasri, trequartista del Marsiglia, Karim Benzema, centravanti del Lione, 11 gol in questo campionato, e Hatem Ben Arfa, mezzapunta del Lione, a segno quest’anno tre volte nella Ligue1. Menez è un fantasista che può fare anche l’attaccante esterno. Alex Ferguson lo corteggia dal 2002 e in diverse occasioni ha provato a portarlo al Manchester United.

IL RAGAZZO DEI RECORD - Menez, quando era Sochaux, ha stabilito due primati. E’ stato il più giovane calciatore, nella storia della Ligue1, a firmare (a quindici anni) un contratto professionistico ed è stato anche il giocatore più giovane (sedici anni) a realizzare una tripletta: il 22 gennaio del 2005 festeggiò tre gol nello spazio di sette minuti contro il Bordeaux (22ª giornata).

CLASSE 87 - Menez è nato il 7 maggio del 1987 a Longjumeau, alla periferia di Parigi: è alto un metro e 79 per un peso di 65 chili. Ha una tecnica raffinata e un cambio di marcia che disorienta gli avversari. Insieme con il coetaneo Samir Nasri (’87), fenomeno dell’Olympique Marsiglia che piace tanto - anche lui - a Roberto Mancini, è considerato uno degli eredi più accreditati di Zinedine Zidane. Menez è stato scoperto e lanciato nel Sochaux da Guy Lacombe, che nel centro di formazione di Cannes - fra il 1990 e il 995 - aveva già accompagnato l’ascesa di Zidane, Vieira, Frey, Micoud e Luccin.

LA CARRIERA - Un predestinato, Jeremy Menez: a tredici anni è stato tesserato dal Sochaux, con il quale ha debuttato poi in Ligue1 il 7 agosto del 2004, allo stadio Bonal, contro l’Ajaccio (1-0). Due le stagioni in Ligue1 con il club gialloblù: 55 presenze e 7 gol (quattro nel primo campionato e tre nel secondo). Nell’estate del 2006 è stato ceduto al Monaco. Un ingresso in grande stile, quello in maglia biancorossa: l’anno passato ha disputato 29 partite realizzando 7 reti. E anche in questo campionato sta confermando di possedere colpi di qualità: 12 gare (11 da titolare) e 3 gol contro il Sochaux, il Le Mans e il Paris Saint Germain.


Gustavo Denis, il carrarmato
Ventisei anni, centravanti dell’Independiente e capocannoniere del Torneo di Apertura con 17 gol in 16 partite. Denis sogna l'Europa dopo aver provato la serie C.

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German Gustavo Denis è uno dei pezzi pregiati del mercato argentino con Ever Banega ('88), mediano del Boca Juniors, e Fernando Belluschi ('83), fantasista del River Plate.
Ventisei anni, centravanti dell’Independiente allenato da Pedro Troglio (ex mezzala di Verona, Lazio e Ascoli), capocannoniere del Torneo di Apertura con 17 gol in 16 partite, Denis sogna di sbarcare in Europa già durante il mese di gennaio.

SOPRANNOME - Lo chiamano "El Tanque", il carrarmato: è cresciuto nel Talleres di Cordoba ed è alto un metro e 83 per un peso-forma di 78 chili.
Ha firmato cinque doppiette (contro Lanus, Club Atletico Tigre, Huracan, Colon e Gimnasia) nel Torneo di Apertura ed è stato promosso in nazionale dal commissario tecnico Alfio Basile.

NAZIONALE - Ha debuttato con l’Argentina lo scorso 16 ottobre, in occasione dalla partita vinta (2-0) in Venezuela, valevole per il Mondiale del 2010 in Sudafrica: è entrato in campo al 35’ del secondo tempo al posto di Carlos Tevez, stella del Manchester United.
A Buenos Aires scrivono che Denis, forza fisica e discreta tecnica (splendida una rete di tacco al Quilmes), viene tenuto sotto osservazione dalla Fiorentina, dalla Lazio, dall’Atalanta, dal Villarreal e dall’Olympique Marsiglia.

ESPERIENZA IN ITALIA - Ha una storia curiosa. Ha già conosciuto l’Italia: nel gennaio del 2002 fu acquistato dal Cesena per 200.000 euro, dopo aver realizzato 16 gol in 18 gare con il Los Andes. Ma l’avventura in C1 fu deludente: ventotto presenze e tre gol per questo centravanti, bocciato dal Cesena e valutato adesso intorno ai sette milioni di euro.
Nel 2003, lasciata l’Italia, Denis ha cominciato a costruire il suo riscatto. Il primo a scommettere sul suo rilancio è stato l’Arsenal di Sarandì, che lo prese dal Cesena con la formula del prestito: un'intuizione dell’allenatore Jorge Burruchaga, ex compagno di nazionale di Maradona e campione del mondo con l’Argentina nel 1986 in Messico.
Tredici gol in 54 presenze per Denis con l’Arsenal di Sarandì, club controllato da Julio Grondona, presidente federale dal 1979. Nel 2005, poi, il passaggio al Colon, altra tappa determinante per la sua scalata: 11 reti.
All’Independiente di Avellaneda è arrivato nel 2006: indossa la maglia numero diciannove e ha segnato finora 27 gol in 50 partite di campionato.
 
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burruchaga
view post Posted on 4/12/2007, 11:37




MA perchè il Siena non prova a convincere qualche grande a prenderne un paio e a farseli dare in prestito per svezzarglieli? :cry: :cry: :cry:
 
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S.S. VIKING
view post Posted on 4/12/2007, 17:02




Veloso, il «volante» che piace a tanti

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Da difensore centrale a mediano: un’evoluzione tattica che è stata alla base della definitiva crescita di Miguel Veloso, 21 anni, tesoro dello Sporting Lisbona. Dopo aver venduto a peso d’oro Cristiano Ronaldo e Nani al Manchester United, il presidente Franco Filipe Soares ha fiutato un’altra cessione da cifre importanti. Miguel Veloso è capace di interpretare il doppio ruolo con disinvoltura e ha richiamato l’attenzione dei grandi club: il suo allenatore, Paulo Bento, l’ha paragonato a Marcel Desailly. Il Manchester United vanta rapporti preferenziali con lo Sporting Lisbona: il tecnico Alex Ferguson considera Miguel Veloso, per caratteristiche di gioco e forza nei contrasti, un possibile erede di Paul Scholes, 32 anni. Ma sul jolly dello Sporting non c’è solo il Manchester United: Bernd Schuster l’ha consigliato al Real Madrid e nelle ultime settimane si è mosso sul giocatore anche l’Inter. Mancini ha seguito Miguel Veloso nelle due partite che i portoghesi hanno disputato contro la Roma, raccogliendo indicazioni molto positive.

FIGLIO D’ARTE - Miguel Luis Pinto Veloso è nato a Lisbona l’11 maggio del 1986. Ha cominciato la carriera nell'Atletico Cultural, un piccolo club dilettantistico di Lisbona che vanta una felice tradizione a livello di settore giovanile. Miguel Veloso è figlio d’arte, suo padre Antonio è stato un pilastro del Benfica negli Anni Ottanta: sfiorò la conquista di una Coppa dei Campioni perdendo la finale ai rigori contro il Psv Eindhoven (1988). Provato e scartato dal Benfica quando aveva dodici anni, Miguel Veloso è passato nel 2000 allo Sporting Lisbona, promosso da Aurelio Pereira, capo del vivaio della società biancoverde. La sua carriera è legata alle intuizioni di Paulo Bento: il giocatore l’ha avuto prima come allenatore della Primavera (vincendo il titolo di categoria nel 2005) e dal 2006 l’ha ritrovato al timone della squadra maggiore, subito dopo l’esperienza di una stagione in prestito all’Olivais Moscavide (serie C).

IN NAZIONALE - Nello scorso campionato ha totalizzato 22 presenze, giocando quasi sempre in difesa. Da quest’anno, invece, è stato spostato a centrocampo: undici gare nella Primeira Liga e cinque in Champions League per Miguel Veloso, che indossa la maglia numero 24. Con lo Sporting Lisbona ha festeggiato nel 2007 una Supercoppa di Lega e ha firmato un contratto fino al 2013. Alto un metro e 81, pesa circa 79 chili: nel 2003 ha conquistato l’Europeo Under 17 con il Portogallo. Da un anno è entrato anche nel giro della nazionale di Scolari: il ct l’ha utilizzato quattro volte nel girone di qualificazione che ha portato il Portogallo all’Europeo del 2008 in Austria e Svizzera. Scolari l’ha convocato per la prima volta in occasione della sfida con l’Armenia (1-1) dello scorso 22 agosto, in quanto Petit era squalificato e Hugo Viana era fuori per infortunio.

 
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S.S. VIKING
view post Posted on 10/12/2007, 11:13




Lulinha, il numero 10 del Brasile che verrà

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Il 17enne del Corinthians fa impazzire gli osservatori

Le uniche incognite sono legate a una maturazione ancora in fase embrionale, considerata l’età (17 anni), e ai rischi di una forte pressione mediatica, ma il prezzo del suo cartellino (12 milioni di euro) e le referenze sono quelle di un campione-bambino che a livello giovanile ha stregato il Brasile. E’ la storia di Lulinha, classe ’90, numero dieci del Corinthians, dodici gol in sette partite agli ultimi Sudamericani Under 17, ventisette reti in quindici gare nel campionato paulista di categoria, applausi ed elogi anche al mondiale baby che si è svolto a settembre in Corea del Sud.

LA SFIDA - «A chi somiglio? Un po’ a Kakà e un po’ a Ronaldinho», ha raccontato in estate Lulinha, nato in un sobborgo di San Paolo, talento puro, destro naturale: dribbling, scatto, progressione, fantasia, tiro, personalità. Ha un contratto fino al 2009. La Fiorentina e il Palermo sono stati i primi club a bussare alla porta del Corinthians, però adesso l’asta è diventata selvaggia e la lista dei pretendenti è lunga: Barcellona, Real Madrid, Inter, Bayern Monaco, Manchester United e Chelsea.

IN PARTENZA - Lulinha è una seconda punta, ma ha anche i colpi del fantasista. Tatticamente deve ancora trovare una collocazione definitiva. È cresciuto giocando a calcio a cinque ed è entrato da un anno nella scuderia del procuratore Wagner Ribeiro, che cura gli interessi di Robinho. Ha una velocità di gambe che stordisce e non perdona. Addomestica il pallone con una classe sopraffina. Ha un cambio di passo e un’accelerazione che gli permettono di saltare l’avversario con facilità.

12 GOL DA RECORD - Sembra pronto a seguire lo stesso percorso di Pato, che il Milan ha acquistato giovanissimo dall’Internacional di Porto Alegre. Ha un solo limite, l’altezza: un metro e 68 cm. Un fisico che ai brasiliani ricorda, comunque, quello di Romario: Lulinha è stato paragonato anche all’ex attaccante del Psv Eindhoven e del Barcellona. Luiz Marcelo Morais dos Reis ha la valigia pronta per l’Europa: nella storia del Sudamericano Under 17, nessuno aveva mai realizzato dodici gol. Numeri che moltiplicano le pretese economiche del Corinthians e che rafforzano le certezze sul talento di questo ragazzo, in grado di sapersi già gestire con intelligenza e saggezza.

CHELSEA IN POLE - L'attaccante di Mauà ha cominciato da bambino a giocare a “futsal”, a calcetto, con la maglia del Santa Maria Sao Caetano. A scoprirlo è stato Edson Rocco, che gli ha spalancato a otto anni le porte del settore giovanile del Corinthians. E’ nata così la favola di Lulinha, «la nueva maravilla» del calcio brasiliano. Abramovich è convinto che diventerà bravo come Ronaldinho: ecco perché il suo Chelsea sta spingendo per ottenere un diritto di prelazione.
 
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S.S. VIKING
view post Posted on 17/12/2007, 11:54




Bale, golden boy del Tottenham
Il talento del Tottenham può diventare il nuovo fenomeno inglese: corsa, agilità e tiro micidiale dalla lunga distanza.

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Ha il passaporto gallese e il Tottenham l’ha acquistato nello scorso giugno dal Southampton per cinque milioni di sterline.
Gareth Bale, diciotto anni, è un terzino sinistro che spinge come un treno sulla fascia: corre, arriva al cross e ha un tiro micidiale dalla lunga distanza. Nato il 16 luglio del 1989, a Cardiff, è stato eletto miglior giovane della Football League nel 2007.

CORSA E PROGRESSIONE - Proviene dall’atletica, dall’hockey e dal rugby, che ha praticato da bambino alla “Eglwys Newydd Primary Scholl”, istituto di Cardiff.
Ma la scelta di puntare tutto sul calcio l’ha maturata a undici anni, quando il suo professore di educazione fisica, Gwyn Morris, lo vide all’opera in un torneo scolastico. Bale ha corsa, progressione e riesce a imprimere al pallone una velocità impressionante. La sua prima squadra è stata il Cardiff Civil Service Football Club. Ed è proprio con la maglia di questa società dilettantistica che Bale è riuscito a farsi notare dal Southampton, che lo ha tesserato all’età di quindici anni, nel 2004, rinnovando così la sua splendida tradizione a livello di settore giovanile: nei “Saints”, infatti, si sono affermati giocatori come Mike Channon, Matthew Le Tissier, i fratelli Wallace e Alan Shearer.
Questo terzino sinistro si è formato alla 'Saints Acedemy', nel vivaio del Southampton, accanto a un altro talento della Premier League: l’attaccante Theo Walcott (classe 1989), che il 20 gennaio del 2006 è passato all’Arsenal, scoperto con largo anticipo dall’allenatore francese Arséne Wenger.

ESORDIO CON IL SOUTHAMPTON - Ha fatto il suo esordio nel calcio professionistico il 17 aprile del 2006 con il Southampton: 2-0 in casa contro il Millwall, nella First Division (la serie B inglese). In quella stagione (2005-06) Bale è stato utilizzato anche contro il Leicester ricevendo subito la convocazione nella nazionale gallese: il debutto risale al 27 maggio del 2006, a Graz, in un’amichevole vinta (2-1) contro Trinidad&Tobago. Bale vanta un record: ha giocato nel Galles a 16 anni e 315 giorni ed è diventato così il calciatore più giovane nella storia della federazione. Nel Southampton è stato presto promosso titolare e nello scorso campionato di serie B, in Inghilterra, ha messo insieme 38 partite realizzando cinque gol. Ha un sinistro molto potente e su calcio piazzato è uno degli specialisti più temuti e apprezzati della Premier League. Il Tottenham l’ha ingaggiato in estate versando cinque milioni di sterline, ma nel contratto stipulato con il Southampton è previsto anche un premio di valorizzazione in rapporto ai risultati che il terzino otterrà nel corso della sua carriera. In Premier League si sta distinguendo: ha superato senza disagi l’approccio con il Tottenham. Alto un metro e 80 per un peso-forma di 73 chili, Bale è gestito dal manager David Manasseh e a Londra si è fatto stimare dal tecnico olandese Martin Jol, così come ha subito convinto il nuovo allenatore Juande Ramos. Finora ha disputato otto gare di campionato segnando due gol: il primo in trasferta contro il Fulham (3-3) e il secondo in casa nel derby perso (1-3) con l’Arsenal.
 
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S.S. VIKING
view post Posted on 27/12/2007, 17:51




Real e Barça su Amorebieta
Centrale mancino dell'Athletic Bilbao, 22 anni, sangue basco-venezuelano, è una delle sorprese della Liga.

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Autoritario e attento nelle chiusure, possiede un’elegante tecnica di base ed è spigliato in fase di appoggio. Fernando Amorebieta è diventato uno dei migliori difensori del campionato spagnolo. Ha 22 anni, gioca nell’Atletico Bilbao, si muove sul centro-sinistra in una linea a quattro, è mancino, ha un fisico massiccio (un metro e 90 per 77 chili) e si è guadagnato in poco tempo una grossa fetta di credibilità, richiamando l’attenzione del Real Madrid e del Barcellona.

LA SCHEDA - È nato in Venezuela, a Cantaura, il 29 marzo del 1985, ma ha sangue basco (il padre è di Iurreta, un paese di 4.000 abitanti) e ha il doppio passaporto. E’ alla terza stagione nella Liga: 15 presenze nel 2005-06, 27 nello scorso torneo e 13 fino a questo momento. Negli ultimi mesi, seguendo le indicazioni del tecnico Jaquin Caparros, ha fatto registrare una notevole crescita a livello tattico, anche se deve essere ancora completata sotto il profilo disciplinare: quattro cartellini gialli e due rossi in questa prima parte del campionato per il centrale, impiegato in totale 1086 minuti e sempre dall’inizio. A volte è ancora troppo ruvido nei contrasti: un limite sul quale sta lavorando con impegno, ma che non gli ha impedito comunque di farsi largo nei piani dei club più importanti, pronti a investire sul suo cartellino e a credere nel suo salto di qualità.

CARRIERA - Amorebieta si è trasferito da bambino in Spagna e ha svolto la classica trafila nel vivaio dell’Atletico Bilbao, che per tradizione è abituato a tesserare soltanto giocatori baschi. E' entrato nel settore giovanile dell’Atletico Bilbao grazie alle radici del papà.Ha fatto parte anche delle nazionali under 17 e under 19 della Spagna: per questa ragione è sfumato il sogno del Venezuela di convincerlo a indossare la maglia “vinotinto”. Era stato il ct Richard Perez, due anni fa, a fare pressioni sul giocatore, ma il suo desiderio si era arenato di fronte al regolamento della Fifa. Fernando Amorebieta ha cominciato a giocare nel ruolo di terzino sinistro, però nella Liga è stato quasi sempre utilizzato al centro. Ha fatto esperienza anche in serie C con il Baskonia, società- satellite dell’Atletico Bilbao: 26 partite e un gol nel 2003-04, prima di tornare alla base e di essere girato alla squadra B (24 gare e un gol nel 2004-05 in “Segunda Division”). Ha esordito nell’Atletico Bilbao il 2 luglio del 2005, in occasione di una sfida della Coppa Intertoto contro i romeni del Cluj. Sul difensore centrale, che indossa la maglia numero cinque e ha un contratto con l’Atletico Bilbao fino al 30 giugno del 2001, si è mosso con decisione anche il Liverpool di Rafa Benitez.


Ivan Rakitic, predestinato a 19 anni
Il fantasista dello Schalke 04 ha già conquistato la Bundesliga e la nazionale maggiore della Croazia

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Dopo aver lasciato in estate il Basilea, che l'ha ceduto allo Schalke 04 in cambio di cinque milioni di euro, Ivan Rakitic è diventato uno dei nuovi protagonisti del campionato tedesco: ha diciannove anni ed è un centrocampista con spiccate caratteristiche offensive. Ha conquistato in pochi mesi l'ingresso agli ottavi di finale di Champions League e si è ritagliato uno spazio importante nella nazionale croata di Slaven Bilic, che si è qualificata all'Europeo del 2008 sbarrando la strada all'Inghilterra.

FIUTO DEL GOL E VISIONE DI GIOCO - Dieci gol in trentadue partite nel 2006-07 con la maglia del Basilea, è arrivato allo Schalke 04 dopo essere stato eletto miglior talento della Super-League svizzera. Scoperto dall'ex juventino Andreas Moeller, che ora ricopre il ruolo di direttore generale dello Schalke 04, Rakitic è un fantasista: si muove abitualmente sulla trequarti, in appoggio alla punta Kevin Kuranyi (ex Stoccarda), ma l'allenatore Mirko Slomka l'ha provato con risultati interessanti anche nel ruolo di regista classico. Destro naturale, ha un dribbling brillante e buona visione di gioco. In Bundesliga, finora, ha totalizzato diciassette presenze (tredici da titolare) e ha segnato due gol: contro lo Stoccarda (2-2, nell'esordio in campionato) e il Bayern Monaco (1-1, quinta giornata). Bellissima la rete firmata con un tiro da venti metri, all'angolino destro della porta difesa da Oliver Kahn, nella sfida con la squadra di Luca Toni.

NATO IN SVIZZERA, GIOCA PER LA CROAZIA - Molto bravo negli inserimenti in attacco, è alto un metro e 84 per un peso-forma di 72 chili. E' stato visionato dalla Juventus, dall'Arsenal, dall'Inter, dal Manchester City e dal Palermo. Rakitic è nato a Mohlin, in Svizzera, il 10 marzo del 1988, ma ha scelto la nazionale croata: il ct Bilic l'ha fatto esordire l'8 settembre con l'Estonia e quattro giorni più tardi l'ha applaudito dalla panchina festeggiando il suo gol contro Andorra. Ha sottoscritto con lo Schalke 04 un contratto fino al 30 giugno del 2011: la società tedesca lo aveva acquistato a luglio dopo aver venduto il brasiliano Lincoln al Galatasaray. Rakitic si è inserito subito nel campionato tedesco: il tecnico Slomka sta gestendo con grande sapienza il talento di questo croato, al quale chiede di sacrificarsi anche in fase di filtro. Slomka lo considera un piccolo campione, ma all'inizio di dicembre l'ha messo fuori rosa per tre giorni escludendolo dalla gara di Champions League con il Rosenborg, dopo aver scoperto che Rakitic aveva trascorso una notte in discoteca a Duisburg con i suoi compagni Mladen Krstajic e Jermaine Jones. Un errore che gli ha già perdonato.


Aissati: l'Under 20 più forte del mondo
Scopriamo Ismail Aissati, trequartista del PSV

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La rivista inglese «World Soccer» l’ha inserito sul podio più alto e l’ha giudicato come il più promettente talento under 20 a livello mondiale: Ismail Aissati, classe ’88, fantasista del Psv Eindhoven, è stato messo davanti al milanista Pato e al centrocampista offensivo Anderson, il brasiliano che il Manchester United ha acquistato nella scorsa estate dal Porto per 31 milioni e mezzo di euro. Aissati è il classico trequartista: regala numeri di alta classe, ma riesce anche a dare spessore al suo gioco, verticalizzando la manovra ed esaltando le qualità degli attaccanti Danko Lazovic (5 gol, ex Vitesse, ’83) e Danny Koevermans (9 reti, ex Az, ’78).

LE CARATTERISTICHE - Dribbling, tocco delizioso e tiro: Aissati ha un repertorio ricchissimo. E’ nato a Utrecht il 16 agosto del 1988, ma ha origini marocchine. In caso di emergenza può essere schierato anche sulla fascia sinistra in un 4-4-2. Ha esordito in Eredivisie, la serie A olandese, nel 2005 con il Psv Eindhoven: 18 presenze e 2 gol nel primo anno da professionista. Sempre nella stessa stagione, all’età di sedici anni, ha debuttato in Champions League contro il Milan. Nel 2006-07, invece, ha disputato la prima parte del campionato con il Psv (10 gare e una rete) e la seconda parte nel Twente (14 partite e un gol). Rientrato a Eindhoven nella scorsa estate, sta continuando a distinguersi: ha totalizzato finora 11 presenze in Eredivisie e 3 in Champions League. E’ stato utilizzato, lo scorso 12 dicembre, nel secondo tempo della sfida con l’Inter: Roberto Mancini è un altro degli estimatori di questo ragazzo, alto un metro e 85 per un peso-forma di 69 chili. Nel 2006 ha vinto uno scudetto con il Psv Eindhoven e un titolo Europeo under 21 con l’Olanda.

SI SVINCOLA NEL 2008 - Aissati ha le stesse caratteristiche di gioco e le stesse movenze di un altro olandese: Robin Van Persie (’83), attaccante dell’Arsenal, ex Feyenoord. E Aissati, proprio come era capitato con Van Persie, è entrato nei pensieri di Arséne Wenger, tecnico dell’Arsenal, in vista del mercato estivo. Nel 2005 il Psv lo aveva blindato fino al 2009. Ma quel contratto, in base al regolamento della Fifa, considerando che al momento della firma Aissati aveva solo diciassette anni, non può avere un valore superiore ai tre anni. E questo significa che il contratto di Aissati con il Psv Eindhoven scadrà nel novembre 2008. L’idea di acquistare a cifre vantaggiose un giovane così bravo ha spinto tanti club a farsi avanti, nel tentativo di trovare subito un accordo con il Psv Eindhoven, preoccupato dal rischio di perdere Aissati a parametro zero fra meno di un anno: Arsenal, Barcellona, Inter e Milan hanno già chiesto informazioni sul fantasista.


Maidana, sulle orme di Samuel
Real Madrid, Fiorentina e Genoa seguono con interesse il 22enne difensore del Boca Juniors

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Samuel, Cordoba e Burdisso sono stati scoperti e lanciati dal Boca Juniors, che nel segno di una recente e consolidata tradizione in materia di difensori centrali sta valorizzando un altro giovane di grandi prospettive. Jonathan Ramon Maidana, 22 anni, ha già vinto quattro trofei con il Boca Juniors: la Recopa Sudamerica e la Coppa Sudamericana nel 2005, il Torneo Clausura nel 2006 e la Coppa Libertadores nel 2007. E’ un marcatore che agisce di solito sulla prima punta, ma che può essere utilizzato anche nel ruolo di laterale destro. Ha personalità, scatto e un’ottima scelta di tempo in fase di anticipo. Il Boca Juniors l’ha acquistato nel 2005, dopo che Maidana si era messo in evidenza con la maglia del Los Andes, debuttando nella Primera B Nacional (la serie B argentina) nella parte finale della stagione 2003-04. Subito titolare nella stagione successiva, Maidana è stato convocato nella nazionale under 20, dal ct Francisco Ferraro, in attesa di fare il suo ingresso nel Boca Juniors.

LA STORIA - Vanta già settenta presenze da professionista e tre gol. Alto un metro e 83 per un peso di 80 chili, è nato il 29 aprile del 1985 ad Adrogue, in provincia di Buenos Aires. In un’intervista pubblicata da «La Nacion», Maidana ha detto che il segreto della sua scalata sono stati i suoi genitori: il papà fa il camionista al “Mercado Central” di Buenos Aires e la mamma Carmen fa la casalinga. «Hanno sostenuto tanti sacrifici, è merito loro se sono arrivato al Boca», ha sottolineato con orgoglio il difensore centrale, seguito dal Real Madrid e richiesto anche dalla Fiorentina e dal Genoa. Maidana ha avuto tre allenatori nel Boca Juniors: Ricardo La Volpe, Alfio Basile e Miguel Angel Russo. Ha esordito con la “camiseta xeneize” il 14 settembre del 2006: San Pablo-Boca Juniors 2-2, mentre il primo gol l’ha realizzato nella Coppa Libertadores contro i messicani del Toluca.

SETTE MILIONI - Il nuovo presidente del Boca Juniors, Pedro Pompilio, si è presentato ai tifosi riportando a casa Juan Roman Riquelme, dopo una lunga e complessa trattativa con il Villarreal. Pompilio ha annunciato che non intende privarsi dei suoi gioielli e che avrà come consulente Diego Armando Maradona. Il cartellino di Maidana viene valutato intorno ai sette milioni di euro, ma i due giocatori più corteggiati sono il centrocampista Ever Banega (’88) e l’attaccante Rodrigo Palacio (’82), a segno contro il Milan nella finale persa (2-4) al Mondiale per club.
 
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Tottino_92
view post Posted on 27/12/2007, 19:31




i oimpazzisco su cahill. ha 25 anni mi pare però è forte
 
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S.S. VIKING
view post Posted on 2/1/2008, 11:50




Garay, a Santander c'è il nuovo Hierro
Centrale difensivo argentino, 21 anni, è uno dei pilastri del Racing: per cederlo aspettano un'offerta importante

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Proviene dalla scuola del Newell’s Old Boys: il club di Rosario vanta uno dei settori giovanili più quotati del calcio argentino e ha lanciato gente come Valdano, Gallego, Batistuta, Balbo, Maxi Rodriguez e Messi. L’ultimo talento del Newell’s Old Boys sbarcato in Europa si chiama Ezequiel Garay: ha 21 anni, è il difensore centrale del Racing Santander e ha già prenotato un posto da titolare nell’Argentina ai mondiali del 2010. Ha un fisico robusto (un metro e 86 per 84 chili), è forte di testa ed è anche uno specialista dei calci di rigore: è andato a segno sette volte su otto dal dischetto nello scorso campionato, firmando una doppietta contro il Real Madrid di Fabio Cannavaro. Fra i suoi estimatori c’è Daniel Passarella, che tre anni fa aveva inserito questo difensore centrale fra le promesse più interessanti del Sudamerica.

LA STORIA - Arrivato in Spagna durante il mercato invernale del 2006, Garay giocava da due anni nel Newell’s Old Boys e aveva appena festeggiato nel 2005 il titolo di campione del mondo con l’Argentina under 20, capace di conquistare la medaglia d'oro dopo aver superato (2-1) in finale la Nigeria grazie a una doppietta di Messi. Ad aprirgli le porte del professionismo è stato il tecnico Americo Gallego, che lo fece esordire nella serie A argentina durante il Torneo Apertura 2004, vinto proprio dal Newell’s Old Boys. In Spagna, nella prima stagione, ha messo insieme sette presenze. E nel campionato successivo, 2006-07, è stato promosso titolare: trentuno presenze e dieci gol, un rendimento determinante al fianco di Scaloni (adesso alla Lazio), del centravanti serbo Zigic (ex Stella Rossa di Belgrado e ora al Valencia) e dell’esperto attaccante Munitis. Qualità importanti che sta confermando in questo campionato: sedici gare (1.385 minuti in campo) e due gol su azione nelle trasferte contro l’Almeria e il Siviglia. Sulle sue potenzialità ha espresso giudizi lusinghieri anche Marcelino Garcia Toral, ex tecnico dello Sporting Gijon (2003-05) e del Recreativo de Huelva (2005-07), dalla scorsa estate alla guida del Racing Santander. Garay è il classico centrale in grado di dettare i tempi giusti a tutto il reparto arretrato: ha carisma e ricorda Fernando Hierro, pilastro del Real Madrid dal 1989 al 2003 (439 partite e 102 reti).

FINO AL 2011 - Il Racing Santander aspetta un’offerta importante per cedere Garay, che ha un contratto fino al 30 giugno del 2011. L’argentino era stato convocato a giugno per un tournée europea della nazionale argentina, ma il ct Alfio Basile era stato costretto a lasciarlo a casa per uno stiramento. E per lo stesso problema muscolare, Garay aveva dovuto rinunciare alla Coppa America: all’ultimo momento era stato sostituito dall’ex milanista Fabricio Coloccini, che dal 2005 indossa la maglia del Deportivo La Coruna. Garay ha esordito nell’Argentina il 23 agosto in occasione di una gara amichevole persa (1-2) con la Norvegia.
 
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..:: Julio ::..
view post Posted on 2/1/2008, 12:36




secondo me molti sono sopravvalutati :rolleyes:
 
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S.S. VIKING
view post Posted on 2/1/2008, 14:45




Gabriel Obertan, il nuovo Henry
Il giovanissimo fenomeno francese gioca nel Bordeaux. Il suo cartellino se lo contendono le squadre più importanti d'Europa.


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Gabriel Obertan è considerato l’erede di Thierry Henry: gioca nel Bordeaux, ha diciotto anni e una tecnica purissima. Nasce esterno, è ambidestro, ma sembra destinato a maturare e a consacrarsi come seconda punta. Ha potenza (un metro e 86 per 78 chili), un dribbling delizioso, un passo morbido e rapido che ricorda quello di Henry, ceduto in estate dall’Arsenal al Barcellona.
La Francia continua a battezzare giovani di assoluto valore: dopo aver celebrato il grande salto di Karim Benzema (’87) e Hatem Ben Arfa (’87), le due stelle dell’Olympique Lione, si prepara a seguire con attenzione l’ascesa di Gabriel Obertan, che ha cominciato da bambino a giocare nel Pantin, la squadra del paese in cui è nato il 26 febbraio del 1989.

LE CARATTERISTICHE - Impressiona per il cambio di marcia, per l’agilità, per la capacità di saltare l’avversario in velocità, per la sapienza con cui confeziona assist per gli attaccanti David Bellion e Marouane Chamakh. Obertan ha esordito nella Ligue1, con la maglia del Bordeaux, il 30 settembre del 2006: un ricordo rovinato dalla sconfitta (0-2) sul campo del Valenciennes. Il Bordeaux l’ha acquistato nel 2005, bruciando la concorrenza di diversi club stranieri: si erano lanciati sul cartellino di Obertan l’Arsenal di Arséne Wenger e il Manchester United: Alex Ferguson, comunque, non ha smesso di corteggiarlo e farà un altro tentativo in estate per portarlo ad Anfield Road.

LA SCALATA - Gabriel Obertan ha lasciato il Pantin, piccolo club dilettantistico, nel 2002: all’età di tredici anni è entrato nel vivaio del Paris Saint Germain: una stagione e poi il passaggio al centro di formazione di Clairefontaine. Obertan è considerato un predestinato dalla stampa francese: aveva già dominato la scena con la nazionale under 17, raccogliendo tanti applausi nel 2004 in occasione del “Tornoi du Val de Marne”. E’ stato portato al Bordeaux dal tecnico Philippe Lucas. Obertan ha un contratto fino al 2011. Nell’estate del 2006 ha svolto il suo primo ritiro con la squadra maggiore, regalando subito una prova sontuosa nell’amichevole con il Libourne Saint-Seurin: in quella sfida realizzò anche un gol al termine di una discesa entusiasmante.

I NUMERI - Obertan è alla sua seconda stagione da professionista. Nello scorsa edizione della Ligue1 ha disputato diciassette partite firmando un gol in trasferta contro il Saint Etienne (0-2): era il 22 aprile del 2007. In questo campionato, finora, è stato utilizzato dodici volte: soltanto una da titolare. In totale è rimasto in campo per 223 minuti. Ha segnato un gol contro il Rennes (3-0) alla 14ª giornata. Cinque, invece, le presenze in Coppa Uefa.
 
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S.S. VIKING
view post Posted on 7/1/2008, 11:17




Stevan Jovetic, mezzapunta letale
Gioca nel Partizan e per molti è il nuovo Savicevic.

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I giornali di Belgrado l’hanno paragonato a Dejan Savicevic, l'ex fenomeno del Milan e della Stella Rossa. Stevan Jovetic è montenegrino, ha diciotto anni, gioca nel Partizan ed è il capocannoniere del campionato serbo insieme con Gojko Kacar (classe 1987) del Vojvodina Novi Sad. Ha segnato undici gol in diciassette partite e sta trascinando la squadra bianconera alla conquista dello scudetto: sono sei i punti di vantaggio sulla Stella Rossa. Jovetic è stato lanciato dall’allenatore Miroslav Djukic, 39 anni, che lo scorso 24 dicembre ha lasciato la panchina del Partizan per diventare il nuovo commissario tecnico della nazionale serba.

GOL NEL SANGUE - Il presidente Tomislav Karadzic ha già ricevuto offerte importanti (sette milioni di euro dal Manchester United) per il cartellino di questa mezzapunta, che trova il gol con una regolarità impressionante: undici reti, solo due su rigore contro lo Smederevo e l’Ofk Belgrado. Stevan Jovetic ha firmato con il Partizan un contratto fino al 30 giugno del 2009, concedendo al club di Belgrado il diritto di esercitare un’opzione per prolungarlo di un’altra stagione: accordo che il giocatore, assistito dal papà, ha raggiunto sei mesi fa. Jovetic vanta già una discreta esperienza nel calcio professionistico: 54 gare e 18 gol nel campionato serbo con la maglia del Partizan; 2 presenze nella nazionale maggiore del Montenegro (ha esordito nello scorso marzo contro l’Ungheria).

LA STORIA - Cresciuto nel Mladost Podgorica, che lo aveva tesserato nel 2000, Jovetic è passato al Partizan nel 2003. Nato a Podgorica il 2 novembre del 1989, è alto un metro e 83 per un peso-forma di 79 chili. Geniale e imprevedibile, è un fantasista difficile da marcare: è veloce, inventa soluzioni spettacolari e con i suoi lanci trova spesso il corridoio giusto per le punte.

REAL MADRID IN POLE - Il Real Madrid, l'Ajax e il Manchester United lo hanno fatto visionare dai loro emissari in diverse occasioni. Jovetic piace anche alla Sampdoria, ma è il Real Madrid ad aver guadagnato un vantaggio probabilmente decisivo: Predrag Mijatovic, direttore sportivo del Real Madrid, si è mosso sul papà del trequartista e sta consigliando al presidente Calderon l’acquisto di questo giovane talento, che adesso nel Partizan lavorerà alle dipendenze del nuovo allenatore Slavisa Jokanovic, ex mediano del Tenerife e del Chelsea. Jovetic è stato il capitano della nazionale montenegrina under 21, prima di fare il salto e di diventare uno dei compagni del romanista Mirko Vucinic. Porta i capelli lunghi e gioca a volte con una fascia elastica sulla fronte. A livello europeo si era già fatto notare lo scorso 2 agosto segnando tre gol contro lo Zrinjski Mostar nella Coppa Intertoto.
 
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burruchaga
view post Posted on 7/1/2008, 12:21




Antò hai qualche informazione su questo qua:

Evangelos Mantzios
 
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S.S. VIKING
view post Posted on 7/1/2008, 14:24




CITAZIONE (burruchaga @ 7/1/2008, 12:21)
Antò hai qualche informazione su questo qua:

Evangelos Mantzios

Attaccante del Panathinaikos, ventiquattro anni, fisico imponente, Mantzios è considerato in patria un giocatore dalle grandi potenzialità. Fisicamente ricorda Toni ed ha una discreta tecnica. Cercherò quanto prima di preparare una scheda anche su di lui

 
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burruchaga
view post Posted on 7/1/2008, 16:49




CITAZIONE (S.S. VIKING @ 7/1/2008, 14:24)
CITAZIONE (burruchaga @ 7/1/2008, 12:21)
Antò hai qualche informazione su questo qua:

Evangelos Mantzios

Attaccante del Panathinaikos, ventiquattro anni, fisico imponente, Mantzios è considerato in patria un giocatore dalle grandi potenzialità. Fisicamente ricorda Toni ed ha una discreta tecnica. Cercherò quanto prima di preparare una scheda anche su di lui

Mille grazie anche perchè sembra che sia destinatoa farsi un viaggetto in Italia...
 
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S.S. VIKING
view post Posted on 7/1/2008, 18:16




CITAZIONE (burruchaga @ 7/1/2008, 16:49)
CITAZIONE (S.S. VIKING @ 7/1/2008, 14:24)
Attaccante del Panathinaikos, ventiquattro anni, fisico imponente, Mantzios è considerato in patria un giocatore dalle grandi potenzialità. Fisicamente ricorda Toni ed ha una discreta tecnica. Cercherò quanto prima di preparare una scheda anche su di lui

Mille grazie anche perchè sembra che sia destinatoa farsi un viaggetto in Italia...

Si, sembre che su di lui ci siano quattro squadre che si stanno informando, il costo del suo cartellino poi non sembra proibitivo, circa due milioni

Comunque a parer mio è un giocatore decente, nulla di più, non è mai stato un goleador

Edited by S.S. VIKING - 7/1/2008, 20:43
 
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84 replies since 4/12/2007, 11:12   1261 views
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