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| Allegri e i segreti di MilanLab: ecco come si lavora per la nuova stagione
Un nuovo allenatore. Nuovi attrezzi. Nuove metodologie di allenamento. E nuova filosofia societaria sulla preparazione. Se al Milan non è un anno zero, poco ci manca. L’estate 2010 sarà ricordata come quella del «marine» Allegri, che fa urlare i muscoli dei giocatori, ma anche come quella di un cambio di rotta nelle fatiche settimanali. Tutto sotto l’occhio vigile del «grande fratello» MilanLab, che da otto anni supporta e monitora l’attività atletica della squadra. Perché i tempi sono cambiati: se fino a qualche anno fa ci si basava sui campioni, ora si deve investire sui giovani. E il lavoro non può più essere lo stesso. Siamo entrati nel cuore di Milanello per capire come sta cambiando la «macchina atletica» rossonera.
Lo scollinamento è datato ferragosto. Da lunedì scorso scendere in campo è diventato più piacevole. Ma prima i muscoli facevano male anche soltanto a salire le scale. Quest’anno sarà difficile che il Milan finisca la benzina prima di maggio: il metodo-Allegri dovrebbe garantire il serbatoio pieno. E se il nuovo tecnico è il sergente di ferro, i preparatori atletici sono il suo «braccio armato». Due briefing quotidiani, più uno settimanale, servono a pianificare il programma di allenamento. Diamanti da sgrezzare Daniele Tognaccini è il responsabile dei preparatori da 8 anni, ed è al Milan dal ’98. Compreso lui, sono in sei a occuparsi della prima squadra (e anche della Primavera). «Con Allegri c’è stata intesa immediata — racconta —. E’ uno che lavora molto intensamente. A noi ha chiesto di consegnargli una squadra di carattere, con aggressività e temperamento marcati. Insomma, affamata. E’ indispensabile per il tipo di gioco che vuole fare». Unadelle parole d’ordine è individualizzazione, che Tognaccini e Allegri condividono completamente. «E’ la nostra forza: dividiamo i giocatori in tre gruppi, a seconda del grado di maturazione fisica». Le esercitazioni sono sempre al limite delle proprie possibilità, ovvero alla massima frequenza e variabilità cardiaca. E’ un lavoro in prospettiva ed è una delle novità, perché mirato alla crescita dei giovani: prima si pensava solo alla gestione dei campioni, ora si accompagnano i ragazzi nello sviluppo. Perché il Milan del futuro passerà da questa strada. «Diamanti da sgrezzare», li chiama Tognaccini. Tutti in palestra Il più cambiato di tutti è Pato. «Quando è arrivato era leggerino, come Verdi, Oduamadi eMerkel. Ora ti butta in terra se ci vai contro». E inoltre nei test atletici è il migliore degli attaccanti (nella resistenza — grafico a lato — dà 6 secondi a Dinho), mentre Ronaldinho «ha muscolatura giovane e di qualità: se si allena bene può fare quello che vuole». Borriello nei test è a metà strada fra i due compagni: ma la sua struttura fisica non gli consente una forma ottimale in tempi brevi. Il fulcro delle novità di quest’anno è la palestra. Rinnovata completamente, ha 65 attrezzi di ultima generazione che la Technogym ha studiato per permettere spinte muscolari più importanti riducendo i rischi d’infortunio. Rispetto al passato, per il Milan si parla di circa il 30% di palestra in più. Ora inizia un po’ di discesa. Gli esercizi sull’incremento della forza (e non della prestazione) hanno lasciato il posto a scatti, velocità e cambi di direzione, per dare dinamicità. La brillantezza arriverà. «Il 29 agosto sarà il giorno per fare una buona prestazione», sorride Tognaccini. Lui è anche tra i fondatori di MilanLab, il supporto tecnologico alla scienza dell’allenamento dove nel software Microsoft confluiscono quotidianamente i dati di tutti i giocatori. Una costante miniera di informazioni. La novità di settembre, dopo il progetto coi Milan Junior Camp, è la raccolta dati (comportamentali, strutturali e biochimici) per i ragazzi della fascia 10-16 anni dei club-satellite rossoneri (si parte con 70, diventeranno 150). MilanLab conta di arrivare a 25 mila ragazzi: anche questo vuol dire investire sul futuro.
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