CONTINUA LA CRISI DEL CHELSEA
Continua il periodaccio del Chelsea, fermo a una vittoria nelle ultime sette partite e zero nelle ultime quattro. Un crollo che ha portato i Blues da una posizione apparentemente confortevole in testa alla classifica al terzo posto, potenzialmente a -4 dal Manchester United.
Ma la classifica non e' l'aspetto piu' preoccupante per Ancelotti; piu' grave e' il fatto che i suoi, nel giorno del rientro di pilastri come Essien e Terry e dopo una prima parte di gara a loro favorevole, non sono comunque riusciti a portare a casa i tre punti. La capacita' di prevalere in situazioni di incertezza - qualita' che da anni contraddistingue il Chelsea - quest'anno sembra essere stata congelata dal primo freddo.
La partita - I Blues partono abbastanza bene, rinforzati dalla personalita' del loro capitano al centro della difesa. Ancora non si vede l'esplosivita' di inizio stagione, ma almeno il pallino del gioco resta generalmente in mano ai londinesi. Se Terry da' il buon esempio ai compagni - arrivando anche a cogliere la traversa con un morbido tocco d'esterno in mischia - altrettanto non si puo' dire di Phil Neville, suo corrispettivo nell'Everton. L'ex Manchester United si rende protagonista di un paio di entrate sospette su Malouda e Drogba e poi, a 5' dall'intervallo, regala il vantaggio ai suoi avversari: il retropassaggio e' suicida e mette Anelka solo davanti a Howard, che non puo' che atterrarlo. Per Drogba, che insacca dal dischetto con rabbia, e' il primo gol dall'inizio di Ottobre.
Il secondo tempo e' pero' un incubo per i londinesi che, per citare le parole di Ancelotti dopo la partita, "si dimenticano della loro idea di giocare a calcio". A fare la partita e' l'Everton che, sospinto dagli inserimenti e dai cross mancini col contagiri dell'ottimo Baines, mette sotto assedio la porta di Cech. Al quarto d'ora uno dei tanti centri del terzino inglese trova la testa di Rodwell, col pallone che colpisce il palo interno e danza a pochi centimetri dalla linea di porta. Poi tocca a Jagielka mancare di pochissimo il bersaglio.
Al 72' c'e' paura per Cech, toccato al volto da un tacchetto malandrino di Cahill, che si lancia in un tackle non proprio necessario sull'uscita dell'estremo difensore; dopo qualche minuto, per fortuna, il portierone ceco torna fra i pali con un occhio gonfio e un punto di sutura.
A 10' dal termine il Chelsea meriterebbe forse un altro rigore, visto che Coleman entra sulle caviglie di Cole per evitare che il terzino ribadisca a rete il cross teso di Paulo Ferreira. Il pareggio dell'Everton, pero', non e' che una giusta riflessione di quanto visto nella ripresa. Ad iniziare l'azione e' ancora Baines, che crossa sul secondo palo per Cahill; la torre dell'autraliano, ormai stabilmente uno dei migliori colpitori di testa della Premier League, trova il neoentrato Beckford per la deviazione vincente.
Negli ultimi minuti, a conferma delle difficolta' dei campioni d'Inghilterra, e' ancora la difesa di Ancelotti a ritrovarsi sotto pressione. A Stamford Bridge e' ormai inevitabile parlare di crisi.
Chelsea (4-3-3): Cech; Bosingwa (65' P.Ferreira), Ivanovic, Terry, Cole; Essien, Mikel (88' Sturridge), Malouda; Kalou, Drogba, Anelka (78' Ramires).
Everton (4-4-1-1): Howard; Neville, Jagielka, Distin, Baines; Coleman, Rodwell, Fellaini, Pienaar (87' Bilyaletdinov); Cahill; Saha (58' Beckford).
Chelsea - Everton 1-1Drogba (C) rig. 42', Beckford (E) 86'