Bando alle liti su chi è meglio di chi... Purtroppo la protusione discale (e la conseguente ernia) azzera del tutto le possibilità di Buffon di giocarsi il mondiale. A me è venuta all'improvviso, e dopo una settimana di antidolorifici, il dolore era sopportabile... ma ho avvertito dolore per un trimestre... Con il caldo i dolori si attenuano ma con la brutta stagione ritornano... A me non hanno operato, perchè non ho dolori, ma evito di sforzare... Buffon potrebbe anche lui evitare l'operazione, ma dubito che possa tornare disponibile prima dell'11 luglio...
Detto questo, andiamo a conoscere un pò meglio chi difenderà la porta azzurra...
Marchetti non teme nessuno: "Io ho visto la morte in faccia"
Il vice Buffon è pronto per la Nuova Zelanda: "Sento la fiducia dei compagni, farò una buona partita. Cinque anni fa sono uscito illeso da un brutto incidente, sono cose che ti cambiano. Ora ho il testo dell'Ave Maria tatuato addosso"
IRENE (Sudafrica), 17 giugno 2010 - L’Italia è nelle sue mani, o meglio, aggrappata ai suoi guanti. Per l’infortunio di Buffon Federico Marchetti diventa il portiere titolare della Nazionale. Lui non si esalta: molto posato, tranquillo - e questo potrà probabilmente aiutarlo il 20 giugno contro la Nuova Zelanda - racconta gli esordi e la tanta gavetta che ha fatto per arrivare a difendere la porta della Nazionale. Boccia il pallone sudafricano, che va dove gli pare, e se gli chiedono se si divertirà domenica dice: "Certo, e ci mancherebbe altro". Ma, misurato com’è, non sembra rendersi conto di quello che gli sta capitando, di un’opportunità tanto unica quanto inattesa. Di sicuro confida in un aiuto in più, dall’alto: "Mi sono tatuato addosso il testo dell’Ave Maria".
DEBUTTO MONDIALE — "L’altra sera, contro il Paraguay, sapevo che Gigi aveva avuto un fastidio, quindi ero in preallarme, mentalmente preparato. Questi giorni li sto vivendo bene. Sono convinto di poter giocare una buona partita".
TIFO CONTRO — "Dalle mie parti (Bassano del Grappa, ndr) dite che si fa il tifo contro l’Italia? Non credo, da ragazzino non vedevo l’ora di tifare per gli azzurri nei grandi eventi. Saranno stati altri tempi, ma non credo. Cosa mi porto dietro della Padania? I ricordi. L’ho lasciata a 14 anni per inseguire un sogno, quello del pallone".
PALLONE — "Contestato? Sì, è addirittura il peggiore, mi dicono Buffon e De Sanctis, degli ultimi grandi tornei internazionali. I giocatori si lamentano quanto i portieri: le traiettorie cambiano all’improvviso. Sui palloni alti, sui palloni tesi, e poi la palla viaggia più velocemente del solito".
GAVETTA E RIFLETTORI — "Sono arrivato qui dopo tante vicessitudini, il fallimento del Torino, l’AlbinoLeffe. È cambiato tutto. Ma vivo il momento con fiducia. Se faccio parte del gruppo è per le mie qualità. Il palcoscenico è cambiato, ma sento la fiducia dei compagni".
PORTIERE — "Giocavo fuori dai pali da bambino, avevo un bel tiro. Poi nella squadra del paese una sera per colpa della pioggia mancavano tanti ragazzini, e così sono andato io tra i pali. È scattato qualcosa...La mia prima squadra? Il Cassola".
CARATTERE E CARATTERISTICHE — "Sono tranquillo, mi apro solo se ho confidenza con l’interlocutore. Ma in campo urlo. Le mie caratteristiche simili a quelle di Buffon? No, lui è più veloce e reattivo, io più muscolare ed esplosivo, faccio della forza la mia caratteristica. Credo che coraggio e consapevolezza dei propri mezzi siano la base per avere successo".
JUVE E MILAN — "È il sogno di tutti giocare in bianconero. Ma questo non vuol dire altro. Allegri al Milan? Di lui posso solo parlar bene, mi ha dato fiducia al primo anno di serie A. Spero faccia bene in rossonero, lo merita".
NUOVA ZELANDA — "Sono fisici, forti nel gioco aereo. Se perdessimo cosa succederebbe? Non ci penso, io penso solo a vincere".
ERRORI DEI PORTIERI — "Si scende in campo per parare tutto, non pensando ad eventuali sbagli. Poi errori come quelli di Green, il portiere inglese, dispiacciono. Ma fanno parte del mestiere".
INCIDENTE — "Ho avuto un brutto incidente nel marzo di 5 anni fa. Fortunamente io e due compagni di squadra siamo usciti illesi da uno scontro in auto. Quando vedi la morte in faccia succede qualcosa che è difficile da spiegare. È un’esperienza brutta ma che porto con me. Per incidenti ho perso due amici. Credevo fossimo perseguitati dal destino, ma ora credo che dall’alto siano più felici di me per quello che succede. Mi sono tatuato l’Ave Maria".
BUFFON — "Non molla, e scherza, come sempre, poi mi ha detto di fare quello di cui sono capace. Ha fiducia in me".
VUVUZELAS — "Sì, un po’ danno fastidio, si fa fatica a comunicare. Ma a 10-20 metri si riesce comunque a farci capire".