Real Madrid-Valencia 2-0: Cristiano Ronaldo prova a far dimenticare al MANITA
"Il Real Madrid è sempre stato unito sia nei momenti brutti come nelle vittorie. Ed ora è il momento di fare appello allo spirito di Alfredo Di Stefano". Questa la frase pronunciata dal suo presidente Florentino Perez in settimana alla presentazione del libro dedicato al campione argentino-spagnolo, ben ascoltata dai suoi giocatori che, in un momento psicologicamente brutto dopo la clamorosa sconfitta con il Barcellona, ottengono 3 punti fondamentali per rimanere agganciati ai Catalani. Real che vince, quindi, ma non incanta per nulla.
FORMAZIONI - Mourinho deve fare i conti con le assenze di Kakà (nessuno se lo ricorda quasi più, ma il brasiliano quando tornerà sarà praticamente al pari di un neo-acquisto), Higuain (ancora problemi alla schiena per l’attaccante, si sospetta una lunga assenza), Sergio Ramos e Carvalho (squalificati il primo per un turno dopo il fallaccio su Messi ne’ El Clasico ed il portoghese per raggiunto limite di ammonizioni). La difesa dei Galacticos prevede cosi’ un inedito quartetto davanti a Casillas, formato nell’ordine da destra a sinistra da Arbeloa, Pepe, Albiol e Marcelo. Recuperato in extremis, nonostante una caviglia non al meglio, Cristiano Ronaldo, dato in forse nelle ore precedenti la sfida. Diarra viene preferito al francese Benzema. Nelle file del Valencia mancano i due portieri titolari nelle gerarchie di Mister Emery e tra i pali scende quindi in campo la riserva Guaita. Sempre fuori causa il terzino francese Mathieu, alla prese da qualche settimana con uno stiramento. Tino Costa, piu’ fisico, viene preferito a centrocampo al più tecnico Banega, in panchina.
PARTITA – La prima frazione di gioco è fondamentalmente equilibrata come occasioni: per il Valencia piu’ possesso palla rispetto al Real Madrid (che si affida inizialmente troppo ai lanci e alle iniziative dei singoli) e grande opportuinità con Mata all'11' (scambio con Joaquin e gran tiro deviato in corner da Casillas). Per i Blancos da segnalare Khedira che si fa parare la conclusione a tu per tu con Guaita al 34' e, ben oltre il minuto di recupero, Ronaldo che in tuffo di tacco coglie il palo esterno. Al 54' Khedira lascia il campo per Benzema, Mourinho (dopo aver invertito varie volte gli esterni offensivi) torna all’antico modulo. Emery risponde con Miguel, terzino offensivo, che prende il posto di Alba. La partita cambia direzione al 64' con il cartellino rosso ad Albelda, il Real Madrid si ricorda improvvisamente di essere una grande del calcio spagnolo e comincia a giocare palla a terra. Il Valencia si suicida perché il suo tecnico sostituisce Mata per far spazio a Banega, togliendo in pratica l’unico che sarebbe stato in grado di battere Casillas questa ser. osì, al 72', Ozil torna ad essere quello ammirato al Mondiale in SudAfrica e pesca Ronaldo con un filtrante rasoterra, il campione di Madeira incrocia di sinistro sul palo opposto: 1 a 0. Sussulto d’orgoglio degli ospiti al 77' con Tino Costa che impegna il numero 1 della Nazionale Spagnola, la cui respinta è raccolta dal capitano Joaquin: conclusione deviata in angolo. Entra una seconda punta per il Valencia, Arduriz, al posto dello stesso esterno Joaquin al minuto 80, ma Ronaldo dopo 7 minuti chiude il discorso con la sua doppietta personale in pieno contropiede con doppio passo e tiro imparabile all’angolino.
CHIAVE – L’ingenua espulsione del centrocampista Albelda al 64' per fallo di mano e conseguente seconda ammonizione. Il Valencia da li’ in poi si rintana ancor di piu’ nella sua area, invitando il Real Madrid ad attaccare maggiormente.
CHICCA – Nei 77 precedenti incontri disputati al Bernabeu le vittorie per i Blancos hanno ottenuto 59 successi, i Taronges hanno prevalso invece solamente 9 volte. I Blancos hanno vinto finora in questa stagione tutte e 7 le partite casalinghe disputate, subendo appena 3 reti.
TATTICA - Il Real Madrid propone un inedito 4-3-3, con il centrocampo formato dal regista Xabi Alonso, Khedira e Diarra a sostegno del tridente Ronaldo, Ozil e Di Maria. Benzema non è proprio il prototipo del centravanti secondo il tecnico portoghese, che addirittura schiera un modulo senza riferimenti in attacco. Gli 11 della squadra della Comunidad Valenciana anche loro a sorpresa si chiudono con un 5-4-1 imposto dal tecnico spagnolo Emery, con gli esterni Mata e Joaquin a dare manforte all’unica punta Soldado, forse troppo isolato.
MOVIOLA – Nel primo tempo ben 6 gli ammoniti, ma non sono stati indice di partita cattiva o fallosa. Discreta la direzione di gara in sostanza. Nella ripresa giusta l’espulsione, grazie al guardalinee che avvisa il sig. Perèz Lasa di Albelda. Manca un rigore apparso netto su Di Maria al 76', ma il direttore di gara era parecchio distante su capovolgimento di gioco rapido per poter essere in grado di giudicare correttamente.
PROMOSSI&BOCCIATI – Marcelo (voto 6,5) soprattutto nel primo tempo è una spina nel fianco sulla sinistra, Bruno fatica a conternerlo. Ronaldo (voto 7) perché con 2 reti si porta a quota 17 in testa al Pichici e tiene in pratica da solo a galla i suoi compagni. Arbeloa dall’altro lato è chiamato anche ad offendere ma è un terzino (voto 5,5) e non un’ala. Mata, cresciuto nel Real Madrid Castilla (la scuola calcio dei Blancos ) fa di tutto per farsi rimpiangere e segnare il gol dell’ex (voto 6,5) , buona prova del terzo portiere Guaita (voto 6,5) che subisce 2 reti ma ne evita almeno altrettante, anche se è un po’ insicuro in alcuni interventi. Albelda (voto 5) per l’espulsione davvero incredibile e sciocca che lascia i compagni in inferiorità numerica ed il suo tecnico Mr Emery (voto 5) perché, in un momento cosi’ difficile per la squadra della Capitale, forse per gli ospiti era il caso di approfittarne giocando con un’altra mentalità questo match e non presentandosi al Bernabeu per limitare i danni e sperare in qualche contropiede.