INTERVISTE

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daniBologna
view post Posted on 14/1/2010, 17:29




Parla Buscè,il primo acquisto del mercato invernale bolognese


Oggi pomeriggio è stato presentato ufficialmente il nuovo acquisto, Antonio Buscè.
"Nasco ala e ho quasi sempre giocato ala destra nel 4-4-2, anche se in alcuni campionato ho fatto anche il terzino destro: forse proprio in questo ruolo ho fatto il mio miglior campionato a Empoli, e se parto da dietro, essendo nato esterno alto, ho la tendenza a spingere e dare una mano in fase offensiva. In più, mi sono adattato a giocare anche come mediano di destra nel centrocampo a tre".


Hai anche segnato parecchi gol.
"Ho cercato di curare anche la fase conclusiva: dopo tanti campionati riesci a capire meglio alcune giocate, il punto in cui può cadere la palla e la posizione giusta per concludere in porta".


Raccontaci quello che è successo negli ultimi mesi.
"Sono stato un po' duri a livello calcistico: a Reggio Calabria si era creata una situazione un po' particolare e ho avuto qualche problema. Ora mi sento rinato: ho una gran voglia di ricominciare a giocare, dopo un paio di mese in cui ho potuto farlo molto poco, e di tornare a correre su quella fascia per dare una mano al Bologna, a risalire in classifica, che è la cosa più importante. Penso che la squadra abbia tutte le possibilità per farlo".


Com'è la tua condizione fisica attualmente?
"Negli ultimi due mesi ho giocato pochissimo, ma non ho avuto problemi fisici e mi sono sempre allenato. Negli ultimi dieci giorni di fatto ero fuori squadra, dato che la società aveva deciso di cercarmi un'altra sistemazione, ma mi sono comunque allenato; in certi momenti anziché fare esercitazioni tattiche (per me poco utili sul piano organico) ho lavorato con il preparatore atletico per mantenere la condizione. Probabilmente oggi come oggi mi mancano i novanta minuti tirati, dato che l'ultima partita da titolare l'ho giocata due mesi fa contro l'Empoli".


Hai visto qualche partita del Bologna?
"Ho visto quella di domenica contro il Cagliari. Aldilà della sconfitta, la prestazione ha dimostrato che la squadra ha valori importanti e che ci sono i presupposti giusti per uscire presto da questa situazione di classifica".


Tu sei uno abituato a lottare per la salvezza.
"Non so se è stata una sfortuna o una fortuna, ma a Empoli ho sempre vissuto campionati di questo tipo, a volte ottenendo salvezze quasi impossibili. Non dico che mi trovo a mio agio in queste situazioni, ma so cosa vuol dire stare in una certa posizione di classifica: bisogna rimanere tutti uniti, mantenendo una certa regolarità e cercando di andare tutti per la stessa strada. Il Bologna, come singoli e come gruppo, ha ottimi valori e lo spogliatoio in questo giorni mi ha dato una bella sensazione di serenità e tranquillità: questo è importante".


A 34 anni un giocatore può ancora fare la differenza?
"Non posso togliermi degli anni: questa è la mia età. Però fisicamente sono integro e ho la gamba per sostenere ancora ritmi molto alti e fare certe sgroppate sulla fascia. Chiaramente con gli anni si invecchia e forse adesso sento più fatica, quando magari si giocano tre partite in una settimana, rispetto a qualche tempo fa, ma questo è normale".


Il Bologna è una società che ha un blasone importante. Per te essere qui è un premio alla carriera?
"Io sono contentissimo e molto soddisfatto per essere arrivato qua a Bologna. La società mi ha dato fiducia e spero di ripagarla al più presto possibile. Ho 34 anni ma non vivo il mio arrivo a Bologna come un premio alla carriera: mi sento rinato e non vedo l'ora di essere al cento per cento, di tornare a giocare partite ufficiali e di aiutare la squadra a uscire da questa situazione difficile di classifica. Essere qui è una bella soddisfazione personale, ma ora devo ricominciare da zero, perché la voglia giocare è tanta".
 
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daniBologna
view post Posted on 22/1/2010, 15:14




Ecco Savio,il giovane talento


Savio Nsereko si presenta ai suoi nuovi tifosi.
“Sono un attaccante esterno, un'ala offensiva. Posso fare sia il centrocampista esterno che l'attaccante di fascia; sono veloce e mi piace l'uno contro uno, quindi posso fare anche la seconda punta”.

Qual è la tua condizione atletica attuale?
“Adesso sto molto bene, direi benissimo. Mi sono allenato con la squadra, ho lavorato molto e dal punto di vista fisico non ho problemi. Mi sento al cento per cento”.

Secondo te, in che cosa devi migliorare?
“Essendo giovane, posso e devo migliorare sotto un po’ tutti gli aspetti. In particolare, direi nella fase difensiva e sotto l’aspetto tattico”.

Il West Ham ti ha acquistato per una cifra importantissima. Com'è stata l'esperienza in Inghilterra?
“Il calcio, in Inghilterra, è diverso, molto veloce. Per me è stata una bella esperienza, ho imparato tanto da quel campionato. Poi sono venuto alla Fiorentina ed è ho avuto un po’ di sfortuna, per via di qualche problema fisico, ma adesso sto bene e ho molta voglia di ripartire”.

Qual è l'obiettivo di questa stagione?
“Sicuramente, come per la società, l'obiettivo principale è la salvezza del Bologna. Per quanto mi riguarda, spero di giocare più minuti possibili, convincendo il mister grazie al lavoro in allenamento”.

Perché hai scelto Bologna?
“Per me era importante andare dove avevo più opportunità di giocare. Quando ho saputo dell’opportunità di venire a Bologna, non ci ho pensato due volte: questa è una piazza davvero importante del calcio italiano”.

Parlaci della tua famiglia.
“I miei genitori sono entrambi ugandesi, anch'io sono nato lì. Poi, quando avevo due anni, ci siamo trasferiti in Germania, a Monaco, dove ho cominciato a giocare nelle giovanili del Monaco 1860. A quindici anni, poi, mi sono trasferito a Brescia, dove ho iniziato a studiare l'italiano: ora parlo quattro lingue”.

Che idea ti sei fatto di questo Bologna?
“La squadra ha valori importanti, sta facendo bene in questo momento e, se continua così, può salire in classifica, come merita”.

Da ragazzino chi era il tuo idolo?
“Henry. Mi è sempre piaciuto molto, l’ho seguito in particolare al Barcellona”.

 
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daniBologna
view post Posted on 16/8/2010, 09:21




Rassicura Viviano:"La difesa è migliore di un anno fa"



Appena rientrato in gruppo dopo la convocazione con l’Italia di Cesare Prandelli, Emiliano Viviano ha fatto il punto sulla sua esperienza in Nazionale. Esperienza importante, seppure non condita dal debutto: “Era la mia prima convocazione, già il fatto di essere stato chiamato mi ha regalato una soddisfazione incredibile. Io non so cosa sia l’invidia, se dico che Sirigu meritava di giocare è perché questa è la mia idea. Lui è un mio amico, lo stimo, con me ha fatto le Olimpiadi. Ho visto tanta qualità, tanti campioni, talenti eccezionali come Balotelli e Cassano, due fenomeni veri. Come si è comportato Balotelli? In modo eccezionale dal primo minuto del ritiro all’ultimo, seguendo in tutto e per tutto anche sul piano tattico le disposizioni di Prandelli”. Messa (per ora) in archivio la parentesi azzurra, Viviano passa in rassegna il momento del Bologna: “Stiamo costruendo un progetto, un gruppo, che spero tanto assomigli a quello della stagione passata. Io penso che gli somiglierà. La qualità nel calcio è importante, ci mancherebbe, ma alla base di tutto c’è sempre lo ‘spogliatoio’, perché se manca la giusta atmosfera in una squadra, tu puoi essere bravo quanto vuoi ma vai poco lontano. Saranno quelli che già c’erano a trascinare dentro i nuovi, quando c’è lo zoccolo duro non corri mai rischi e nel Bologna questo zoccolo duro c’è. Certo è una squadra che deve ancora lavorare tutta insieme, ma l’anno scorso Portanova arrivò tre giorni prima dell’inizio del campionato e che poi fece benissimo contro la Fiorentina”. Un Bologna che, dunque, gli piace “e non perché devo dirlo. Secondo me questo è un Bologna forte che ha bisogno di tempo per crescere. Se è più forte del Bologna di ieri? Credo, spero che possa essere più forte, perché questi giovani porteranno quell’entusiasmo che a un certo punto nel campionato passato ci sono mancati”. E soprattutto già la retroguardia gli dà garanzie: "Di una cosa sono già certo: con Cherubin e Garics, la difesa è più forte di un anno fa". Una parentesi anche sulla tessera del tifoso: “Preferisco non toccare questo tema, visto che sono in tanti a parlarne e qualcuno anche a vanvera. Al di là di ciò sono sicuro di una cosa: il tifoso vero potrà anche non fare l’abbonamento, ma allo stadio verrà ugualmente”.
 
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