INTERVISTE

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~Metziel~™
view post Posted on 31/8/2009, 19:07




Tissone strega ed è stregato: «Tutto per questo pubblico»


domenica 30 agosto 2009

Il numero 12 di Quilmes, uno dei tanti ex di turno della sfida con le zebrette di Marino, ha incantato Marassi e ne è rimasto incantato: «Sto cercando di fare il mio, sto bene e mi sento in forma».

«Sono contento e siamo tutti contenti perché abbiamo vinto contro l’Udinese, di sicuro un’ottima squadra, con calciatori importanti e di livello. Però anche noi là davanti ne abbiamo due fenomenali. Con Cassano e Pazzini è tutto più facile: dar la palla a loro è come metterla in banca». Parole e musica di Fernando Damián Tissone. Un tanguero atipico, l’argentino che alla danza per antonomasia del proprio paese preferisce ritmi più afro-caraibici. «Il tango è più per le persone avanti con l’età - scherza il centrocampista albiceleste su Samp TV, a Studio Live -; io preferisco l’hip hop e il reggaeton».

Migliorare. Sul prato verde, i gusti musicali c’entrano poco. Quello che salta agli occhi sono la tecnica e la prorompente forza fisica che questo 23enne di Quilmes, già entrato a meraviglia negli schemi di Del Neri e di diritto nelle preferenze del pubblico blucerchiato, sa abbinare con disinvoltura. «In queste partite - dice Tissone - sto cercando di fare il mio, sia in fase d’impostazione sia in quella di rottura. Sto cercando giorno dopo giorno di migliorare me stesso e soprattutto migliorare l’affiatamento con Palombo. Sono il suo partner ideale? Mi fa piacere che si dica ciò perché Angelo è un grande giocatore e il fatto che giochi nella Nazionale italiana ne è la dimostrazione».

Ex. La prova mostruosa - in senso buono - di questa sera sembra possa essere ricollegata al suo passato bianconero. Voglia di riscatto? Stimoli speciali? «Io penso che ogni giocatore abbia uno stimolo in più quando gioca contro la sua ex squadra - conclude il numero 12 Fernando -. Certo, l’anno scorso a Udine ho avuto qualche problema, purtroppo sono stato bloccato da un infortunio, ma ora sto bene, mi sento in forma e in perfetta sintonia con tutto l’ambiente. Voglio dare tutto per questa maglia e questa tifoseria: sono incredibili!».

Il mister predica calma: «Bel successo ma non ci culliamo»


domenica 30 agosto 2009

Luigi Del Neri, alla terza vittoria in altrettante gare ufficiali, commenta i tre punti ottenuti con l’Udinese e ringrazia la società «Se posso disporre di tanti giocatori validi in grado di fare la differenza è merito loro».
Una partenza così fulminante, forse, non se la sarebbe aspettata nemmeno lui. Luigi Del Neri, allenatore blucerchiato, sa perfettamente che di strada da fare ce ne sia ancora tanta. Anche se, oggi come oggi, non può fare a meno di aver puntate su di sé le luci della ribalta. «Si tratta di un successo importante ma non ci culliamo affatto. Sappiamo che il campionato è lunghissimo e che verranno momenti peggiori, in cui ci sarà da soffrire».

Grazie. Intanto, ora, di soffrire se ne parla poco: dopo due giornate, la Sampdoria è in testa alla classifica della Serie A a punteggio pieno. «Se posso disporre di tanti giocatori validi in grado di fare la differenza e fare partite come quella di questa sera, devo ringraziare la società. Il merito è soprattutto loro - continua il tecnico di Aquileia -, poi è normale che la mano ce la metta io, non per niente faccio l’allenatore da più di vent’anni, ma è grazie a loro se siamo qui a commentare un avvio di campionato così felice».

Meritato. Beh, indubbiamente, però resta il fatto che tutte le componenti, in questo momento, stanno girando per il meglio. «Di sicuro è merito anche dei miei ragazzi che hanno interpretato questa gara come avevo chiesto loro. Ho visto una squadra viva, propositiva, siamo stati molto attenti e penso che abbiamo meritato di vincere. Sapevamo che l’Udinese, squadra forte e lineare, avrebbe potuto rendersi pericolosa, qualcosa le abbiamo concesso ma penso che paradossalmente abbiamo sofferto più nel primo tempo che nel secondo, quando schieravano quattro punte».
 
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~Metziel~™
view post Posted on 1/9/2009, 20:48




Pozzi: «Samp, l’occasione della mia vita»
martedì 01 settembre 2009

Il nuovo centravanti blucerchiato si presenta: «Cercherò di imparare dai miei compagni di reparto e di farmi trovare pronto quando ci sarà bisogno. Il 9? Qui pesa un tonnellata…».


«A dire il vero non ci speravo più. Siamo arrivati proprio all’ultimo giorno di mercato, è stato tutto piuttosto veloce e devo ancora rendermene conto». Più che da Empoli via Milano (dove ha firmato il suo nuovo contratto blucerchiato), Nicola Pozzi sembra sbarcato dalla Luna. Ieri, qualche ore prima della chiusura ufficiale delle trattative, il countdown e immediatamente il lancio. Diretto, rapidissimo e imprevisto. Poi, alle 17 in punto, l’atterraggio e il benvenuto sul pianeta Sampdoria. Non sembra vero, ma la prima bandierina è piantata. «Non me l’aspettavo - comincia il 23enne centravanti ex Empoli nella conferenza stampa di presentazione a Bogliasco - sono davvero strafelice e orgoglioso di avere questa opportunità. Sono un po’ frastornato, devo entrare nell’ordine di idee blucerchiate e ambientarmi. È stata una bella botta, anche se so che, per me, è l’occasione della vita».

Arrivi in prestito, con diritto di riscatto dell'intero cartellino. Perché hai scelto la Samp?
«Beh, è un squadra straordinaria, una società conosciuta ovunque, in tutto il mondo. Conoscevo Stefano Lucchini, l’anno scorso ho avuto compagno Francesco Flachi, sia loro sia tutti quelli che me ne hanno parlato come una delle piazze e delle città più belle d’Italia. La storia della Sampdoria poi non ha nulla da invidiare a nessun club italiano e approdare qui è qualcosa di speciale».

Avrai tre compagni di reparto mica da ridere…
«Giocherò con tre campioni, anzi, due campioni e un mostro. Il mostro ovviamente è Cassano. Pensare che fino a ieri potevo giocare con lui solo alla Playstation... Bellucci l’ho conosciuto l’anno scorso all’Isokinetic e sappiamo tutti che è un grande giocatore; lo stesso vale per Pazzini, che sta dimostrando quello sa fare. Sono davvero felice e non lo dico per finta. Cercherò di imparare tanto, di rubare loro tanti piccoli segreti e se ci sarà bisogno della mia mano dovrò farmi trovare pronto. Sono molto stimolato».

Che traguardo di poni per quest’anno?
«La riconferma è il mio obbiettivo. So che devo aspettare il mio turno con intelligenza e pazienza e buttarla dentro non appena sarò chiamato in causa. A fine stagione voglio avere la coscienza a posto, non voglio avere rimpianti: darò il massimo per meritarmi la Sampdoria anche nel 2010/11, sarebbe un grande orgoglio».

Tanto per iniziare hai scelto una maglia pesante…
«Il 9 l’ho sempre avuto, anche in Serie A ad Empoli e sono molto legato a questo numero. So benissimo c he qui pesa una tonnellata, l’hanno indossato Vialli, Montella, grandi campioni. È stimolante anche per questo e non vedo l’ora di cominciare».

I tuoi compagni hanno già cominciato e anche bene.
«In queste settimane non ero convocato dall’Empoli perché sul mercato e sono riuscito a seguire la Serie A. Ho visto le due partite con Catania e Udinese e direi che la squadra ha giocato alla grande. Spero di inserirmi bene negli schemi del mister».

Per l’appunto: che attaccante è Nicola Pozzi?
«Punto molto all’apporto della squadra, non scarterò mai tre uomini da solo per poi metterla all’incrocio. Io lavoro per i compagni e in un certo senso mi aspetto che loro lavorino per me, stando dentro l’area e aspettando l’occasione giusto. Ho giocato 8 mesi al Milan con Inzaghi, con lui ho un bel rapporto, mi piace e diciamo che mi ispiro un po’ a lui. Ma adesso, ripeto, cercherò da imparare dai miei compagni qui alla Samp».

Dal punto di vista fisico come ti senti? Il brutto infortunio del dicembre 2007 è alle spalle?
«Sì e di questo non posso che esserne contento. Ringrazio il professor Martens, anch’egli un mostro nel suo lavoro, è lui che mi ha operato. Ho fatto un intervento in cui c’è stato da soffrire, so che al momento non sono ancora al massimo. L’anno scorso a Empoli ho disputato un girone di ritorno importante che mi è servito per tornare il giocatore che ero prima, ma devo ancora migliorare. In questo senso in tanti mi hanno detto di venire a Genova tranquillo, sicuri del fatto che qui potrò fare un grosso passo avanti anche dal punto di vista fisico».

 
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~Metziel~™
view post Posted on 10/9/2009, 18:52




Rimpatriata Tissone: «Cara Atalanta devo batterti»
giovedì 10 settembre 2009

Il centrocampista argentino, ex bergamasco, lascia da parte i sentimentalismi in vista della sfida di domenica: «Cominciare bene è stato importante per tutti. Arriviamo alla partita di Bergamo nel migliore dei modi. La nazionale italiana? Sarebbe un piacere, ma mi sento argentino al 100 per cento».


«All’Atalanta ho vissuto due anni importantissimi. In nerazzurro sono cresciuto, la mia famiglia si è trovata bene in città. A Bergamo torno molto spesso anche perché la mia ragazza è di quelle parti. Diciamo che è la mia seconda casa e sarà una sensazione speciale tornare là». Là, tra il Bembo e il Serio, dove l’alta Padana lascia spazio agli ultimi colli delle Orobie, l’argentino Fernando Damián Tissone è divenuto un calciatore vero. Due stagioni, dal 2006 al 2008, 68 presenze e 6 gol. «Questa sarà la prima volta che giocherò da avversario all’“Azzurri d’Italia” - ammette in conferenza stampa a Bogliasco il centrocampista blucerchiato -. L’anno scorso ero infortunato e ho dovuto saltare la trasferta. Ho ricordi molto belli di tutto l’ambiente, che mi porto dentro, ma adesso penso solo alla Sampdoria».

Sampdoria bella e vincente nelle prime apparizioni. Passata la sosta, come vi sentite?
«Sicuramente stiamo bene dal punto di vista mentale. Anche da quello fisico direi che siamo a posto e mi auguro che i nazionali di ritorno siano tutti al massimo. Cominciare bene è stato importante per tutti. In questo periodo di pausa del campionato abbiamo lavorato intensamente e arriviamo alla partita di Bergamo nel migliore dei modi».

A proposito di nazionali, apriamo una piccola parentesi. Prima Camoranesi, ora Amauri. I sudamericani si tingono d’azzurro. Tu all’Italia ci pensi?
«Sicuramente essere convocato in Nazionale sarebbe un piacere enorme. Al momento non posso dire però se accetterei o meno una chiamata. Io mi sento argentino al 100 per cento, malgrado la Selección stia vivendo un momento particolare e rischia per la prima volta di rimanere fuori dai Mondiali. È un’impressione strana per noi argentini, sarebbe una mancanza troppo grande; ma ho fiducia, siamo una squadra tra le più forti al mondo e sono convinto che ci arriveremo».

Tornando alla sfida di Bergamo, i tuoi compagni di un tempo hanno fame di punti. Non sarà semplice tornare con la terza vittoria di fila.
«All’Atalanta c’è sempre stata una caratteristica: lo spirito di gruppo ben delineato. Sono una squadra agguerrita, aggressiva e sono stati molto sfortunati in questo avvio di stagione. Ho visto le immagini e devo ammettere che non stanno facendo male, anzi, secondo me giocano anche un bel calcio».

In tema bel calcio, la Samp di Del Neri è parsa in palla fin da subito.
«Ci sono stati tanti cambiamenti, nuovi giocatori, nuovo allenatore, nuovo modulo di gioco. La condizione non è ancora al massimo ma stiamo facendo bene. Certo, partita dopo partita, dovremmo cercare di migliorare, soprattutto la parte tattica e magari il gioco da dietro. Non è facile ma miglioreremo di sicuro».

Come procede l’intesa con capitan Palombo?
«Siamo due giocatori abbastanza simili e per questo non è difficile capirsi in campo. Stiamo lavorando bene e stiamo riuscendo a mettere in pratica ciò che ci chiede il mister».

Il mister dove vi chiede di arrivare?
«Siamo solo alla terza giornata ed è prematuro parlarne. Ovvio, siamo primi e fa piacere, ma non ci montiamo la testa, dobbiamo pensare partita dopo partita. Io non mi sbilancio: dico solo che vedo la Sampdoria da decimo posto in avanti. Credo che ci siano tutti gli ingredienti per fare bene e regalare soddisfazioni ai nostri tifosi».
 
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~Metziel~™
view post Posted on 24/9/2009, 11:44




Mister Del Neri ordina: «Archiviamo e ripartiamo»
mercoledì 23 settembre 2009

Non fa drammi il tecnico blucerchiato dopo il 2-0 subito dalla sua Sampdoria al "Franchi" di Firenze dai viola di Cesare Prandelli: «Non eravamo fuori luogo prima, dopo le quattro vittorie consecutive, non lo siamo neppure ora dopo questa sconfitta».

Dopo i quattro successi consecutivi ottenuti nelle prime quattro giornate di campionato, Luigi Del Neri aveva continuato imperterrito a predicare prudenza e umiltà, sapendo bene che prima o poi sarebbe arrivato il primo stop. Al termine della gara del "Franchi", persa dalla Sampdoria per 2-0, il tecnico di Aquileia mantiene la stessa linea e non fa drammi. «Per quello che s'è visto nel primo tempo, forse avremmo meritato qualcosa in più: il loro portiere ha compiuto alcuni interventi davvero prodigiosi, ma questo fa parte del gioco del calcio - spiega l'allenatore della Sampdoria -. Va però dato il giusto merito alla Fiorentina che, nella ripresa, ha legittimato il successo».

Errori. Quel che non è andato giù a Luigi Del Neri è il modo in cui i blucerchiati hanno subito la rete dello svantaggio iniziale, quello realizzato da Stevan Jovetic a metà primo tempo. «Abbiamo subito un gol in maniera banale - allarga le braccia il mister - lasciando completamente solo Jovetic al centro dell'area e permettendogli di colpire la sfera di testa, incontrastato. Tuttavia non dimentichiamo che questa difesa è la stessa che nelle precedenti quattro partite è stata osannata per il rendimento offerto. Gli errori possono commetterli tutti, per dagli errori bisogna trarre insegnamento, per non commetterli più in futuro».

Lavoro. La ricetta per voltare pagina, Gigi Del Neri ce l'ha già pronta: sabato pomeriggio al "Ferraris" arriva l'Inter di Mourinho. «Sarà una sfida difficile, che dovremo affrontare con grande concentrazione - prosegue l'ex tecnico di Chievo, Roma e Atalanta -. Per far sì che ciò avvenga, dovremo continuare a lavorare con grande umiltà e dedizione, per continuare a migliorarci, sempre».

Serenità. Non vuol sentire parlare di bocciature, di esami non superati, Del Neri. «Il gioco del calcio è fatto anche da sconfitte - conclude il mister -. Sono sicuro che la squadra reagirà nella giusta maniera a questo stop arrivato, non dimentichiamolo, dopo una grande partenza, nelle prime giornate. Le sconfitte, se assimilate con costruttività, possono servire a crescere».
 
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33 replies since 13/3/2009, 17:22   211 views
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