Kakà: "Amo i tifosi del Milan. I Giornalisti hanno responsabilità"
Inizia con un viaggio nel tempo la giornata di Ricky Kakà a Milan Channel. Il campione brasiliano nel salotto del centro sportivo rossonero con un grande sorriso guarda scorrere immagini che lo ritraggono con l'amico Adriano, stretto in un duplice bacio della mamma e della nonna, con Caroline il giorno del matrimonio e ancora immagini di normalità quotidiana.
Ecco, normalità è il primo segno particolare che il brasiliano trasmette a chi lo guarda, nel parlare di se stesso, degli affetti, della fede e dei temi che tanto emozionano i tifosi. E poi quelle parole dolci che Ricky ha sempre per tutti, indistintamente dai colori della maglia:
"Sono molto felice per Adriano, sapere che sta bene, che ha trovato una sua dimensione. Certo mi sarebbe piaciuto molto averlo ancora a Milano, ma se lui sta bene a casa io sono felice. Come sono felice per Diego, dovesse venire alla Juventus, lui sarebbe un ennesimo brasiliano con grande voglia e volontà di portare il Brasile in Europa"
Diego è solo il pretesto per parlare della sfida alle porte con la Juventus, una partita difficile che Ricky vorrebbe vincere magari con una dedica speciale:
"Se vinco questa sfida la dedico a tutte le mamme, la mia compresa e Caroline. Ma non mi fido della Juventus, è una squadra forte per questo mi sto preparando molto bene perchè quando lo faccio so che successivamente arriva qualcosa di positivo. Chi è il più forte giocatore della Juventus? In passato è stato Platinì ma adesso è Del Piero e poi uscirei a cena volentieri con Le Grottaglie. E' un amico, condividiamo gli stessi valori e siamo molto legati alla fede in Dio. Diacimo che la nostra filosofia di vita è molto simile".
Il futuro di Ricky Kakà dunque è gia delineato, tanto lavoro e tanta fatica in vista della Juve ma poi? Ogni riferimento all'estate del rossonero è chiaro ma a Milan Channel si parla in casa e ci si capisce al volo anche senza dichiarazioni specifiche al riguardo:
"Io penso - dice Kakà - che i giornalisti hanno una grande responsabilità. Scrivono su giornali importanti, letti da milioni di persone che in base a certi titoli provano autentiche sofferenze. Non è bello giocare con la sensibilità della gente, la verità va ricercata. Io per il popolo rossonero provo un grande amore e un senso di totale gratitudine. In quella famosa partita con la Fiorentina ho provato emozioni uniche. Non mi era mai capitato di non essere in grado di concentrarmi su una sfida di calcio, ciò che mi circondava era travolgente. Con i tifosi oggi ho un rapporto speciale, tra di noi c'è una sorta di scambio di valori, loro, i tifosi del Milan sono marchi indelebili della mia vita.
Un rapporto solido e vero quello con i colori rossoneri, un legame particolare, come quello che lega Kakà ad Adriano Galliani e Filippo Inzaghi:
"Sono due rapporti diversi, ma unici e veri. Adriano Galliani è una grande persona, per il Milan ha fatto moltissimo contribuendo a farlo diventare grande. Io e lui siamo in totale sintonia e prendiamo sempre decisioni assieme. Con Pippo invece il rapporto è nato nel 2007, sul campo. Abbiamo raggiunto una grande intesa tecnica e poi con il tempo siamo diventati grandi amici. Io quando riesco a far segnare Pippo provo una gioia particolare. Lui è fenomenale in tutti i sensi ed in area di rigore è il numero uno".
Ma di questa stagione cosa pensa realmente Kakà?
"Penso che non ci volevano tutti quegli infortuni, i miei compresi. Se prorio dovessi cancellarne uno toglierei comunque quello di Nesta, Alessandro ci è mancato tantissimo, ma io ho grande speranza per lui, per un suo ritorno. Anche i miei sono stati difficili da digerire, ma io quotidianamente per come gioco sono a rischio e dunque poteva capitare. Ho preso atto dei numerosi dati, delle statistiche che riportano la media punti del Milan con me in campo e senza. Mi fa molto piacere sapere di essere fondamentale per questa squadra, è una responsabilità bellissima. In questo ultimo anno sono cambiato anche come giocatore, mi rendo conto di poter essere molto più decisivo vicino alla porta e questo l'ha capito anche Carlo Ancelotti. Questa mia evoluzione è indipendente da che mi gioca vicino, quindi io e Ronaldinho possiamo coesistere tranquillamente"
Ricky Kakà, si diceva, ha sempre una parola buona per tutti perchè il suo calcio è allegria e semplicità naturale.