Bojan Krkic
Fenomeno serbo-spagnolo. Non ha ancora 18 anni e fa già parte del giovanissimo trio delle meraviglie del Barcellona, insieme a Messi e Dos SantosIl suo cartellino non è costato nemmeno il prezzo di telefonata, come raccontano gli osservatori del Barcellona quando parlano della scoperta di Bojan Krkic, diciassette anni, attaccante, quattro gol nella Liga, più di novecento reti nei campionati giovanili, ambidestro, tecnica fenomenale, difficile da marcare per la straordinaria rapidità d’esecuzione. A raccomandarlo è stato il papà, che lavora come talent-scout per la società blaugrana dal 1997. Dopo Lionel Messi e Giovani dos Santos, Bojan Krkic è l’ultimo marchio di fabbrica di un vivaio favoloso, diretto dal basco Josè Ramon Alexanco, una carriera da ruvido stopper (499 presenze con Atletico Bilbao, Alaves e Barcellona) prima di essere nominato nel 2005 responsabile del settore giovanile del club catalano.
NUOVO FENOMENO - Il presidente Joan Laporta lo considera il simbolo di un Barcellona che sta costruendo in casa i suoi campioni del futuro. Bojan Krkic aveva nove anni quando fu accompagnato dal papà nella “cantera” del Barcellona. Come Messi e Giovani dos Santos, anche questo attaccante di sangue serbo e passaporto spagnolo è stato valorizzato e lanciato nel calcio professionistico da Frank Rijkaard. Il tecnico olandese lo provò l’anno scorso in un’amichevole (vinta per 4-0) contro gli egiziani dell’Al-Ahly: in quell’occasione, era il 24 aprile 2007, Bojan incantò tutti segnando anche un gol. Rijkaard lo stava seguendo da diverso tempo: con il Barcellona B, nella passata stagione, Bojan Krkic aveva realizzato dieci gol in ventidue gare.
PUPILLO DI RIJKAARD - Da sei mesi è stato inserito in prima squadra, guadagnandosi la stima di Rijkaard. Ha esordito il 16 settembre nella trasferta (0-0) sul campo dell’Osasuna, mentre il 20 ottobre ha siglato il suo primo gol nella Liga contro il Villarreal, diventando il più giovane goleador nella storia del Barcellona, anche se la squadra di Rijkaard è stata sconfitta per 3-1. Tutti lo chiamano Bojan. Non ha un gran fisico: è alto un metro 70 per un peso di 65 chili, ma è ancora giovanissimo (28 agosto 1990) e sotto il profilo muscolare è in fase di costante evoluzione. Il segreto del suo calcio è una splendida miscela fra classe e velocità. Finora, nella Liga, è stato utilizzato diciotto volte: sette da titolare e undici partendo dalla panchina. Rijkaard l’ha tenuto in campo per 738 minuti. Quattro i gol di Bojan: contro il Villarreal (1-3, ottava giornata), il Recreativo Huelva (3-0, tredicesima giornata), il Real Murcia (4-0, diciannovesima giornata) e l’Atletico Bilbao (1-1, ventunesima giornata). Sono cinque, invece, le presenze di Bojan in Champions League: il battesimo risale al 19 settembre, quando Rijkaard l’ha fatto entrare a tre minuti dalla fine della gara (3-0) contro il Lione al posto di Messi.
FORTE PERSONALITÀ - Questo attaccante ha ancora l’età di un baby della Primavera, ma di lui colpisce anche la personalità: riesce a leggere con abilità le situazioni che si vengono a creare in campo, difende il pallone con la furbizia e l’astuzia di un giocatore maturo, passa da una fascia all’altra per non concedere punti di riferimento ai difensori, parte spesso da lontano per sfruttare il cambio di marcia. Bojan ha firmato con il Barcellona un contratto fino al 2012 e il presidente Joan Laporta ha già annunciato che questo ragazzo (nato a Linyola, comune catalano di 2.300 abitanti) non lascerà mai la maglia blaugrana. In Spagna lo paragonano a tanti campioni: c’è chi lo considera l’erede di Shevchenko per la spietata capacità di trovare il gol, c’è chi lo accosta a Kakà per la progressione e la tecnica, c’è chi lo considera un piccolo Cruyff. Il suo calcio è allegria e divertimento, ma Bojan Krkic non si allontana dal presente e dalla realtà: è il primo a capire che gli esami sono appena cominciati. «Nel momento in cui scendo in campo - ha detto in passato al sito uefa.com - voglio giocare a pallone e dimenticarmi di tutto il resto».
L'EUROPEO UNDER 17 - È figlio d’arte: il papà è serbo, ha il suo stesso nome e ha giocato nel Mollerussa, nella Stella Rossa e nell’Ofk Belgrado, disputando anche sedici partite con l’under 21 dell’ex nazionale jugoslava. La mamma, invece, è spagnola: si chiama Maria Luisa Perez e in passato ha fatto l’infermiera. Bojan Krkic è già diventato uno dei tesori delle nazionali giovanili della Spagna: nel 2006, in Lussemburgo, all’età di quindici anni, ha conquistato il terzo posto con l’under 17 ed è stato il miglior cannoniere (con cinque gol) della manifestazione. Sempre con l’under 17 spagnola, allenata da Juan Santisteban, ha vinto il campionato Europeo nel 2007: suo il gol decisivo, all’inizio del secondo tempo, nella finale (1-0) contro l’Inghilterra di John Peacock a Tournai, in Belgio.