Mancini, l'offerta è la stessa
DANIELE GIANNINI
Bravo Mancini, bravissimo. Ma l’offerta della Roma per il rinnovo del suo contratto non cambia. Dopo le feste natalizie e dopo le frizioni tra il giocatore e la società, i tifosi giallorossi hanno ritrovato un Amantino diverso: voglioso, determinato, decisivo. Con la partita di martedì in coppa Italia ha toccato forse il punto più alto (si spera solo fin qui) di questa sua rinascita. I giornali lo celebrano, molti tifosi hanno già dimenticato i primi mesi bui di questo campionato e pure a Trigoria sono felici di aver ritrovato il Mancini che conoscevano («Abbiamo sempre avuto fiducia in lui. Non ci dimentichiamo il gol al Lione» ha detto Rosella Sensi dopo la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia). Ma questo non cambia la sostanza e i termini della trattativa.
A metà febbraio (presumibilmente a ridosso della partita di andata con il Real Madrid il 19), periodo nel quale è previsto il nuovo incontro con Gilmar Veloz, procuratore di Amantino, la Roma ripartirà da quei 2 milioni e mezzo netti a stagione per i prossimi quattro anni più i premi (che possono arrivare fino a un milione) offerti lo scorso 15 gennaio in quella riunione a cui presero parte tutti i protagonisti di questo difficile prolungamento di contratto. Da una parte Rosella, Pradè, Bruno Conti e la dottoressa Mazzoleni, dall’altra Mancini e Veloz. Una schiarita dopo mesi di silenzio, non sufficiente però per mettere subito la firma. Di qui il rinvio di un mesetto per definire i dettagli e provare a metter fine alla telenovela. Insomma la Roma si gode il miglior Amantino ma non ha nessuna intenzione di fare un’eccezione per lui. Il tetto salariale fissato per tutti resta. Quello che non è stato infranto la scorsa estate per Mexes e non lo sarà per nessuno dei "Top Player". C’è solo il caso di Totti (e magari tra qualche mese quello di De Rossi), ma lui è un caso a parte, un fuori categoria. Per gli altri c’è una regola e sarà rispettata.
Ecco che allora nello sviluppo della trattativa avrà un peso determinante la clausola rescissoria. E’ su quella che si potrà andare a "giocare". La Roma vorrebbe fissarla ad un valore elevato per respingere gli assalti di altre squadre che volessero strapparle in futuro il giocatore. Veloz si batterà invece per tenerla bassa, in modo che il suo assistito possa essere più appetibile per gli altri club e per poter contrattare con questi un eventuale ingaggio più ricco. A Trigoria in pratica vogliono tutelarsi e fissare la clausola ad un prezzo che corrisponda a quello che ritengono sia l’attuale valore di mercato del giocatore. Né di più, né di meno. Esattamente lo stesso ragionamento fatto per Mexes (nel caso del francese 16 milioni di euro). Appuntamento confermato, dunque, ci si rivede attorno al 19 febbraio e si riparte da 2 milioni e mezzo più i premi, anche se Amantino dovesse continuare a segnare a raffica. E questo, non ci sono discussioni, se lo augurano tutti.
Oggi si chiude il mercato
FRANCESCO ODDI
Si chiude oggi il mercato, la Roma continua a dedicarsi allo sfoltimento della rosa. Ieri è stato ufficializzato il prestito di Barusso al Galatasaray, oggi potrebbe toccare a Esposito e Andreolli. Mentre non se ne andrà Aquliani, con tutto che lo seguono i club più importanti d’Europa. «Non c’è solo l’Inter che lo vuole - ha dichiarato a SportItalia il suo manager, Franco Zavaglia - ci sono anche altre squadre, ma lui ha deciso di dare prorità assoluta alla Roma, perchè è romano e tifoso romanista. La società ha ricevuto richieste anche Barcellona e Real Madrid, ma la società non vuole assolutamente privarsi del giocatore». Mercato possibile, si parte da Barusso. «Ho buttato un anno per l’infortunio alla gamba – ha dichiarato il ghanese a gazzetta.it, – per ritrovarmi completamente devo giocare. Vorrei tornare presto, e giocarmi la chance di giocare titolare con questa maglia. Ma per farlo devo essere al massimo della condizione. Telefonate da Roma? Pradè, Conti, Spalletti, che mi ha dato qualche consiglio, e Bertelli». Ha buttato sei mesi anche Marco Andreolli, arrivato a Roma in comproprietà nella trattativa per Chivu e fermo da agosto per un problema alla schiena. Adesso andrà a giocare, il Brescia si è ritirato dalla corsa, sarà una volata tra Genoa e Chievo. La società veneta sembra favorita, se non altro per i buoni rapporti con i giallorossi, che in estate hanno mandato da quelle parti Aleandro Rosi.
Capitolo Esposito: la Roma non sembra interessata a cederlo in prestito, se il Napoli vuole prenderlo si deve presentare con il contante. La società giallorossa in estate ha speso due milioni per la comproprietà del giocatore, lo terrebbe volentieri, ma se proprio il ragazzo vuole andare a giocare, deve convincere il Napoli del suo antico estimatore Pierpaolo Marino a sborsare due milioni e mezzo. Soldi che potrebbero arrivare dalla cessione, data ormai per fatta, di Emanuele Calaiò al Genoa, altra società nelle scorse settimane aveva chiesto informazioni alla Roma sulla situazione di Esposito. Curci non andrà via, se non altro per mancanza di offerte, e l’infortunio subito mercoledì in Coppa Italia con la Sampdoria non ha certo facilitato le cose. E così ieri il brasiliano Arthur del Siena, il giocatore già individuato per fare da secondo a Doni è andato in prestito al Cesena.
Mercato minore: Alessandro Tulli, ceduto in comproprietà un anno e mezzo fa nell’ambito della trattativa per Vucinic da ieri è tutto del Lecce. La Roma ha ripreso Simone Palermo dal Rimini: il centrocampista si è infortunato al ginocchio in estate e non ha giocato neppure un minuto, tornerà a Trigoria per farsi curare dallo staff medico giallorosso. Valerio Virga, ceduto in prestito al Grosseto, nelle ultime gare sta trovando poco spazio: possibile che cambi squadra, c’è una richiesta del Rimini. Il Modena vuole esercitare il diritto di riscatto sulla comproprietà di Stefano Okaka, ma la Roma potrà esercitare il controriscatto e riprenderselo per intero.